Zuckerberg: “Torneremo alle nostre radici, i fact-checker erano diventati troppo politicamente di parte e si è arrivati a un punto in cui ci sono troppi errori e censura"
Meta ha annunciato un significativo ridimensionamento delle sue politiche di moderazione dei contenuti su Facebook e Instagram, compresa la cessazione del programma di fact-checking per contrastare le fake news. Ad annunciarlo in un video è stato lo stesso ceo, Mark Zuckerberg. "Torneremo alle nostre radici e ci concentreremo sulla riduzione degli errori, sulla semplificazione delle nostre politiche e sul ripristino della libera espressione sulle nostre piattaforme. In particolare, ecco cosa faremo. In primo luogo, elimineremo i fact checker e li sostituiremo con 'Community Notes', simili a quelle di X, a partire dagli Stati Uniti”, ha spiegato. Zuckerberg ha dichiarato che i fact-checker erano diventati "troppo politicamente di parte" e che si è "arrivati a un punto in cui ci sono troppi errori e troppa censura", mentre "le recenti elezioni sembrano anche un punto di svolta culturale per dare nuovamente priorità alla parola". Saranno molte meno le restrizioni sui contenuti da pubblicare, ha assicurato ancora il ceo di Meta. Di fatti, solo nell’ultimo anno, buona parte della community ha lamentato spesso la censura di notizie di rilievo su determinati temi, per esempio sul massacro di Palestinesi a Gaza, attraverso il programma di fact-checking, oltre ai continui "ban ombra" verso le pagine di associazioni, giornali e ong che si sono occupate del tema in modo trasparente. "Semplificheremo le nostre politiche sui contenuti e ci sbarazzeremo di un mucchio di restrizioni su argomenti come l'immigrazione e il genere... Quello che è iniziato come un movimento che doveva essere più inclusivo è stato sempre più usato per escludere le persone con idee diverse, ed è andato troppo oltre. Voglio quindi assicurarmi che le persone possano condividere le loro convinzioni ed esperienze sulle nostre piattaforme”, ha aggiunto. La cancellazione dei fact-checking riguarderà al momento, come ha dichiarato un'addetta stampa di Meta all'ANSA, "solo gli Stati Uniti". Nell'Ue, dunque, al momento non ci sarà un passaggio alle "note della comunità" sulla scia di quanto già fatto da X.