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Il professor Ugur Umit Ungor: “E’ un riflesso della macchina di morte del regime di Assad

Un’enorme fossa comune sarebbe stata scoperta ad al-Qutayfah, a 40 chilometri a nord di Damasco, in Siria. Lì il regime di Assad avrebbe ammassato almeno 100mila cadaveri, vittime delle torture e delle esecuzioni sommarie del sistema di repressione della dittatura, come riportano Al Jazeera e Moutaz Moustafa, direttore dell’organizzazione non governativa Syrian Emergency Task Force, con sede negli Stati Uniti. È stato proprio Moustafa ad affermare che la stima dei corpi ritrovati deve essere considerata “estremamente prudente”: “Cento mila è la stima più prudente del numero di corpi sepolti nel sito - ha spiegato - È una stima molto, molto prudente”. Inoltre, ha rivelato che il sito di al-Qutayfah è una delle cinque fosse comuni che è riuscito a identificare nel corso degli anni. “Queste fosse comuni custodiscono i segreti di 54 anni di dispotismo, torture e dittatura. Questo è solo l’inizio”, ha dichiarato un attivista siriano intervistato da Al Jazeera. Ugur Umit Ungor, professore di studi sul genocidio all’Università di Amsterdam, ha affermato all’emittente qatariota che la scoperta della “fossa comune centralizzata” ad al-Qutayfah è “un riflesso della macchina di morte del regime di Assad”. Secondo le dichiarazioni raccolte da Reuters, la sezione di intelligence dell’aeronautica militare siriana era responsabile del trasporto dei corpi provenienti dagli ospedali militari dove molti oppositori morivano sotto tortura. I cadaveri venivano trasferiti in fosse comuni grazie alla collaborazione del personale dell’ufficio funebre municipale di Damasco, che si occupava di scaricarli dai rimorchi refrigerati. I conducenti di bulldozer, spesso costretti con la forza, scavavano le fosse, schiacciavano i corpi per farli entrare e li ricoprivano di terra. Moustafa ha sottolineato come sia fondamentale preservare quelle fosse come prove utili dei crimini di guerra di oltre 50 anni di regime. La fossa appena rinvenuta si aggiunge alle altre 12 scoperte nella Siria meridionale. In una di queste erano stati ritrovati 22 corpi, tra cui quelli di donne e bambini, che riportavano evidenti segni di torture ed esecuzioni.

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