I vescovi maroniti si appellano alla comunità internazionale: “Cessate il fuoco, ora”
Sono circa 60 i membri di Hezbollah uccisi ieri durante gli attacchi aerei israeliani su una ventina di obiettivi nella regione di Baalbek, nel Libano nordorientale, e in altre aree a nord del fiume Litani. Lo ha dichiarato l'esercito israeliano, aggiungendo di aver colpito "decine di altri obiettivi di Hezbollah", tra cui un "lanciarazzi utilizzato in un attacco al centro di Israele, depositi di armi e infrastrutture". In Alta Galilea, invece, è rimasto ucciso un soldato israeliano durante un lancio di razzi dal Libano da parte di Hezbollah. Si è trattato del sergente Ariel Sosnov Sasonov, 20 anni, del 605 Battaglione del Genio della 188 Brigata Corazzata. Con lui diversi altri soldati sono rimasti feriti nella comunità di confine di Avivim. L'esercito libanese ha reso noto che nell'attacco israeliano che ha preso di mira un veicolo civile nei pressi del posto di blocco di Al-Awali, all'ingresso settentrionale di Sidone, sono rimasti feriti tre soldati di Beirut di stanza al posto di blocco e quattro membri del contingente malese dell'Unifil che stavano attraversando la zona con il loro convoglio al momento dell'attacco. Lo riporta l'agenzia di stampa nazionale libanese. I tre civili che si trovavano all'interno del veicolo sono stati uccisi. Sul versante palestinese, l’Idf ha affermato di aver esteso la sua operazione di terra in corso nella Striscia di Gaza settentrionale alla città di Beit Lahia. A riportare la notizia è stato il Times of Israel, secondo cui la Brigata Kfir ha iniziato le operazioni a Beit Lahia, dopo che l'Idf avrebbe ricevuto informazioni di intelligence e prove sul campo di membri di Hamas che operano nell'area. Si stima che circa 3.000 palestinesi risiedano a Beit Lahia. Otto palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza nel campo profughi di Nuseirat e nella zona di Tabat Zare a est di Rafah. Almeno 12 persone, infine, sono state uccise giovedì in un attacco israeliano su una scuola trasformata in rifugio per famiglie sfollate, vicino a Gaza City, nel nord della Strisci. Anche l'attacco che ha preso di mira una scuola elementare nel campo profughi di al-Shati, a ovest di Gaza City, ha provocato numerosi feriti, ha affermato in un comunicato la Difesa Civile. Ad oggi è salito a 43.469 il numero dei palestinesi uccisi nell’enclave dall'inizio della rappresaglia israeliana il 7 ottobre dello scorso anno. Sono invece 102.561 le persone che sono rimaste ferite in oltre un anno di guerra. I vescovi maroniti riuniti a Bkerké per il loro incontro mensile presieduto dal patriarca, card. Béchara Boutros Raï, hanno lanciato un appello alla comunità internazionale affinché "stabilisca un cessate il fuoco immediato e applichi la risoluzione Onu 1701, per consentire il ritorno degli sfollati alle loro case e porre fine alle aggressioni israeliane che violano la sovranità nazionale del Libano".
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