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Fonte Bild rivela un piano per ottenere l'atomica. Il deputato della Rada Dmitruk sul leader ucraino: lui stesso non crede nella vittoria, “vuole mantenere il potere”

Kiev insiste sulla linea dura per scongiurare una ormai inevitabile sconfitta militare e questa volta rilancia sullo spettro nucleare pur di trascinare l'intero occidente nell'abisso. "Per il bene della propria sicurezza, l’Ucraina deve diventare membro della NATO oppure dotarsi di armi nucleari", aveva detto Volodymyr Zelensky a Donald Trump, durante il loro incontro di settembre.
Una rivelazione annunciata al pubblico dallo stesso presidente durante una conferenza stampa a Bruxelles. Nell'avallare la sua proposta ha portato l'esempio del Memorandum di Budapest, quando la condizione per l’Ucraina fu quella di rinunciare alle armi nucleari e di ricevere dai paesi aderenti le garanzie dell’integrità territoriale e della sovranità di un'Ucraina indipendente entro i confini riconosciuti a livello internazionale nel 1991.
Questo è ciò che c’era nel documento. E se la Russia ha violato questo documento, sebbene fosse il garante di questo memorandum, allora come puoi fidarti di questo documento e come puoi fidarti di tutti i partner che hanno garantito la conservazione della nostra integrità territoriale e sovranità? E la risposta è molto semplice: funziona, vero? No, questo documento non funziona!", ha proseguito il leader ucraino, sottolineando che solo il suo Paese ha sofferto, mentre gli altri Stati nucleari non sono stati danneggiati.
E in una conversazione con Donald Trump gli ho detto: a quanto pare, qual è la via d’uscita? O l’Ucraina avrà armi nucleari, e quindi questa sarà protezione per noi, oppure dovremmo avere una sorta di Alleanza dalla NATO, oggi non conosciamo alleanze efficaci. I paesi della NATO non sono in guerra oggi. I paesi della NATO sono tutti vivi... Ed è per questo che scegliamo la NATO, non le armi nucleari, e credo che Donald Trump mi abbia sentito: avete argomenti giusti”, ha sottolineato Zelensky, segnalando che il tycoon era d’accordo con le sue argomentazioni.
Le parole utilizzate non sono evidentemente semplici elucubrazioni decontestualizzate. Il quotidiano tedesco Bild ha rivelato oggi che le autorità ucraine stanno seriamente considerando la possibilità di ripristinare le scorte di armi nucleari. Secondo la pubblicazione, diversi mesi fa una fonte di alto grado aveva detto ai giornalisti della testata che il Paese non avrebbe accettato una seconda campagna delle forze armate russe contro Kiev.
"Abbiamo i materiali, abbiamo le conoscenze. Se verrà dato l'ordine, ci vorranno solo poche settimane per ottenere la prima bomba", ha avvertito un funzionario ucraino per le forniture di armi, specificando che uno scenario del genere è considerato possibile se, dopo la fine dell'attuale conflitto, l'Ucraina non verrà accettata nella NATO e se seguiranno nuove azioni da parte dell'esercito russo.


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Secondo lui, l’Occidente dovrebbe “pensare meno alle linee rosse della Russia e molto di più alle nostre linee rosse”.
La Presidenza dell'Ucraina si è affrettata a smentire l'articolo del Bild. Secondo il consigliere presidenziale, Dmitry Lytvyn, da tempo è possibile confondere le parole dell'editorialista Julian Ryopke “con le dichiarazioni dei propagandisti russi”.
"Perché sia ​​Ryopke che la propaganda "gettano le stesse sciocchezze nello spazio dell'informazione", ha aggiunto.


Il piano della vittoria di Zelensky. Un mezzo per mantenere il potere

Solo nell'immaginario del leader ucraino resta l'abbaglio di un ritorno dei vecchi confini perduti. Il Wall Street Journal ha osservato che la diminuzione delle forniture di armi da parte degli alleati occidentali e la grande inferiorità nella potenza di fuoco sono tra i fattori che rendono cupe le prospettive delle forze ucraine di resistere in prima linea. La situazione del Paese è resa particolarmente difficile dalla ripresa degli attacchi russi alle infrastrutture ucraine, lasciando segmenti crescenti della popolazione senza elettricità. La pubblicazione prevede che il prossimo inverno potrebbe essere particolarmente difficile, con le difese aeree ucraine in sofferenza che renderanno vulnerabili i pochi impianti di produzione energetica intatti.
Uno scenario che non lascia via d’uscita. Come riporta il The Kyiv Independent, l’ex comandante in capo delle Forze armate ucraine, Valery Zaluzhny ha affermato che sarebbe “praticamente impossibile” per il Paese uscire dalla guerra “di lunga durata” con la Russia.
Parlando al Royal Institute of International Affairs, ha sostenuto che la controffensiva del 2023 sotto il suo comando non ha avuto successo perché l’Occidente non ha fornito armi sufficienti.
Di conseguenza, ci siamo trovati in una guerra di lunga durata. A mio parere personale, l’uscita da (questo tipo di conflitto, ndr) sembra quasi impossibile."
Cosa spinge dunque Zelensky a paventare scenari che si discostano sempre più lontani dalla realtà drammatica del fronte? In realtà, secondo il deputato della Verkhovna Rada, Artem Dmitruk, il leader ucraino e il suo entourage non credono a quello che dicono, hanno capito da tempo che non ci sarà la vittoria e l'adesione dell'Ucraina alla NATO.


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Ne hanno bisogno solo per prolungare il loro mandato”, ha detto Dmitruk, spiegando che, a suo parere, lo stesso leader ucraino ha smesso di ascoltare i militari e i servizi segreti. Le informazioni sulla situazione al fronte “sono molto deplorevoli”. 
Mercoledì Zelensky ha presentato alla Rada il suo “piano di vittoria” con un documento che contiene cinque paragrafi e tre allegati segreti. Il primo punto – geopolitico – riguarda l’invito dell’Ucraina alla NATO. Il secondo riguarda questioni di difesa; il terzo riguarda il “contenimento” delle forze russe attraverso il dispiegamento di un “pacchetto strategico globale non nucleare” di paesi occidentali sul territorio ucraino; l’ultimo parla del potenziale economico strategico del Paese; il quinto del periodo successivo alla fine del conflitto armato.


Gli Ucraini rischiano l’accerchiamento nel Kursk

A Kursk Kiev rischia di essere chiusa in una sacca che lascerà 3000 soldati isolati da tutte le vie di rifornimento.
Lo riferiscono gli analisti militari di Readovka, secondo cui le forze russe hanno ottenuto successi significativi con la liberazione di Novoivanovka e Leonidovo, avvicinandosi a Malaya Loknya, l'ultimo punto di ritirata ucraino tra Olgovka e Pogrebki. Le Forze Armate RF avrebbero anche occupato, appunto, Novaya Sorochina, creando una minaccia di accerchiamento per le truppe ucraine a cui resta ora solo un corridoio di fuga di circa 2 km attraverso Kruglenkoye. Le forze di Kiev, probabilmente composte da unità della 22° brigata di fanteria e altre forze speciali, tenteranno di resistere ed espandere il corridoio.
Le condizioni meteorologiche giocano tuttavia un ruolo critico, poiché il fango limita la mobilità delle truppe. Solo un attacco ausiliario da Pogrebki potrebbe essere l'ultima possibilità per gli ucraini di evitare di vedersi circondati.

Foto © Imagoeconomica

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