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Il nuovo libro di Gianluca Ferrara sulla lunga agonia e resistenza del popolo palestinese

"Il peccato originale di Israele: La lunga agonia e resistenza del popolo palestinese" di Gianluca Ferrara (ed. GFE) è un libro che approfondisce le radici storiche, politiche e umanitarie della questione palestinese, con particolare attenzione alle violazioni dei diritti umani e alle sofferenze inflitte ai palestinesi.

In questo volume l’autore analizza il conflitto non solo alla luce degli eventi contemporanei, ma anche attraverso una prospettiva storica che risale a oltre un secolo fa. Ferrara critica le politiche di colonizzazione di Israele e il sionismo - un vero e proprio progetto coloniale -, ritenendo che queste abbiano creato una situazione di apartheid e sopraffazione per il popolo palestinese. Sottolinea, inoltre, come la narrazione occidentale, distorta da sentimenti di colpa legati all’Olocausto, tenda a ignorare o minimizzare la sofferenza palestinese.

“La questione palestinese è di grande importanza e merita un approfondimento perché rappresenta un tragico riflesso dei nostri tempi - scrive l’autore nell’incipit -. Essa evidenzia la parzialità dell’informazione, che nega i fatti fino a stravolgerli, lo strapotere del complesso militare-industriale, la pavidità della politica e il controllo sociale su cittadini distratti da piaceri effimeri, che li rendono inconsapevoli delle decisioni prese dalle élite”.

Uno dei punti chiave del libro è la critica all’assenza di una risposta proporzionata e adeguata da parte delle organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, e la complicità mediatica che, secondo Ferrara, conferisce a Israele una sorta di impunità. Ferrara denuncia le politiche del governo israeliano, specialmente sotto la guida di Benjamin Netanyahu, e il sionismo revisionista che promuove la creazione di uno Stato etnico esclusivo, a discapito della popolazione palestinese.

Questo libro però è anche una raccolta di testimonianze drammatiche e racconti di vite distrutte, come la dedica iniziale a Mohamed Abuel-Qomasan, un padre di Gaza che ha perso tutta la sua famiglia in un bombardamento israeliano. E propone la necessità di un ritorno ai principi del diritto internazionale e sostiene che una soluzione diplomatica è essenziale, anche se ormai difficile da raggiungere. 

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