La lettura critica del sociologo sulla politica internazionale: “I 1.200 soldati italiani dovrebbero essere riportati a casa”
I principali media italiani, alimentati da una visione distorta e da una sorta di “tifo da stadio”, stanno dipingendo Israele come una potenza invincibile e l'Occidente come capace di dominare chiunque si opponga. Lo ha spiegato il sociologo ed esperto di terrorismo internazionale Alessandro Orsini, sottolineando come la narrazione ufficiale fatichi a trattare con logica e capacità critica questioni complesse come quelle del Medio Oriente o dell’Ucraina. “Il sistema dell'informazione in Italia sulla politica internazionale - scrive Orsini - si basa sul tifo: tifo per Zelensky contro Putin; per Israele contro l'Iran; per Biden contro Kim Jong-un. Mentre scrivo - ha proseguito Orsini - Netanyahu è al quinto ciclo di escalation con Hezbollah, nel tentativo di proteggere la sicurezza degli israeliani in Galilea”. Intanto, le continue iniziative militari di Israele hanno portato a nuovi attacchi missilistici sulla Galilea, con Hezbollah che risponde con forza.
“Il primo giro - ha spiegato Orsini - è stato il bombardamento di Hezbollah in Libano e in Siria. Primo giro fallito e pioggia di missili sulla Galilea. Il secondo giro di escalation è consistito nell’esplosione dei cercapersona. Secondo giro fallito e pioggia di missili sulla Galilea”. Il terzo giro è arrivato con la decapitazione della leadership. “Ucciso Nasrallah, Hezbollah ha bombardato Israele con centinaia di missili. Terzo giro fallito e pioggia di missili sulla Galilea. Il quarto giro è consistito nell’uccisione indiscriminata dei civili libanesi, o ‘punizione collettiva’, affinché si rivoltassero contro Hezbollah. Quarto giro fallito e pioggia di missili sulla Galilea. Il quinto giro - ha aggiunto - è consistito nell’invasione del Libano. Hezbollah ha ucciso otto soldati israeliani in un’imboscata e ha lanciato centinaia di missili su Haifa e Tiberiade. E pure il quinto giro di escalation è andato”.
Nonostante ciò, diversi media italiani riportano che Israele avrebbe distrutto metà dell'arsenale di Hezbollah. Orsini, citando una stima minima di 150.000 missili posseduti dal gruppo, e specificando che probabilmente sono molti di più, ritiene assurdo pensare che Israele ne abbia distrutti 75.000 con un'incursione aerea. Infine, il sociologo ha criticato anche l'appoggio del governo Meloni a Netanyahu, una scelta che, a suo parere, danneggia gli interessi nazionali dell'Italia nel Mar Rosso e in Libano, dove, secondo Orsini, “i 1.200 soldati italiani dovrebbero essere riportati a casa” poiché la missione di mantenere la pace tra Israele e Hezbollah è ormai fallita con lo scoppio della guerra.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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