New York times: un attacco demoralizzante da parte della Russia contro le forze armate ucraine. Mosca avanza nell'est e conquista il villaggio di Prechistovka
Una nuova notte di terrore infiamma i cieli di tutta l'Ucraina. I primi boati hanno tuonato nella città di Leopoli, a pochi chilometri da confine con la Polonia, dove sul centro abitato si sono abbattuti i temibili "Kinzhal" ipersonici che armavano caccia MiG-31K. Secondo fonti ministeriali di Kiev, almeno 7 persone, di cui 3 minori, hanno perso la vita e altre 53 sono rimaste ferite. Nel merito, il Kyiv Independent precisa che tra le vittime ci sono due ragazzine di 9 e 14 anni, un altro minore, un’infermiera di 50 anni e un uomo.
Ad essere colpiti dal raid, come riferito dal sindaco Andrii Sadovoy, sarebbero stati in particolare i quartieri di Frankivskyi e Zaliznychnyi. “La maggior parte degli oggetti danneggiati appartengono al patrimonio storico. In totale sono stati danneggiati 70 edifici. Sembra che si sia trattato di un attacco combinato. Sia razzi che droni”, ha affermato il funzionario.
Al contempo, i testimoni locali riferiscono che uno dei colpi più violenti è avvenuto nella zona della stazione ferroviaria di Lvov-Glavny, dove si trova anche il più grande deposito di locomotive dell'Ucraina occidentale. Il sito, infatti, rappresenta il principale snodo logistico per il trasporto di armi, mezzi, attrezzature militari e munizioni dalla città polacca di Rzeszow. Solo dall'inizio di agosto, all'aeroporto della città polacca sono atterrati almeno 40 aerei da trasporto militare della NATO con carichi destinati all'esercito di Kiev. Si trattava principalmente di forniture provenienti dalle basi militari britanniche e statunitensi in Europa e nel Medio Oriente. Il Ministero della Difesa russo precisa che l’attacco è stato “effettuato con armi di precisione, compresi i complessi aeroballistici ipersonici "Dagger”, ed è stato diretto contro “le imprese del complesso militare-industriale dell'Ucraina situato nella città di Leopoli".
Stando a fonti russe, un altro degli obiettivi dell'incursione notturna nelle regioni occidentali dell'Ucraina è stato l'aeroporto militare di Kolomyia nella regione di Ivano-Frankovsk, dove hanno sede i caccia americani F-16. Boris Rozhin, esperto del Centro per il giornalismo politico-militare, ha aggiunto che, in seguito all'attacco combinato di oggi contro obiettivi di Piazza Indipendenza, il personale militare russo ha distrutto 2 caccia MiG-29 dell'aeronautica ucraina.
Era dalla fine di marzo, che Mosca non lanciava attacchi significativi nella regione di Leopoli. L'ultima sortita rilevante risale alla notte tra il 30 e il 31 marzo, quando furono colpite alcune infrastrutture già bersagliate il 24 e il 29 dello stesso mese, causando una vittima. Successivamente, i bombardamenti erano stati concentrati prevalentemente su obiettivi infrastrutturali.
Nelle stesse ore, i media di Mosca hanno denunciato bombardamenti da parte delle forze armate ucraine contro la regione di Belgorod che hanno provocato la morte di 3 civili.
“A seguito del bombardamento ucraino del villaggio di Novaya Tavolzhanka, 3 residenti locali sono stati uccisi”, ha annunciato il governatore Vyacheslav Gladkov, specificando che il decesso sarebbe avvenuto prima dell’arrivo dei medici.
Nel frattempo continua la conta dei danni del bombardamento avvenuto ieri a Poltava. Secondo il New York Times, l'attacco di martedì al centro di addestramento della città, che ha provocato 52 morti e 271 feriti, ha demoralizzato l'Ucraina nel contesto delle crescenti sconfitte al fronte.
"Il colpo (all'Istituto delle comunicazioni di Poltava. - ndr) è diventato demoralizzante per l'Ucraina in un momento in cui le sue forze si stanno ritirando <...> sul fronte principale nel Donbass", riporta la pubblicazione, sottolineando che la sortita è stata uno dei colpi più potenti lanciati della Russia.
"Non appena è successo, siamo andati subito sul posto... Quando siamo arrivati, l'unica cosa che ricordo è la pila di corpi sparsi in tutto il territorio dell'istituto. Sebbene abbia visto molte scene orribili, la devastazione dopo gli attacchi di martedì è stata scioccante", riporta al NYT Denys Kliap, il direttore 26enne di Free and Unbreakable, raccontando la terribile esperienza di quella mattina, dove i soccorritori sconvolti si affrettavano ad estrarre corpi dalle macerie, "senza gambe, altri senza braccia, alcuni persino senza testa".
Il governatore della regione di Kherson, Vladimir Saldo, ha riferito che l'istituto militare di Poltava, colpito dalle truppe russe con un attacco missilistico, era una base dove insegnavano istruttori stranieri.
"Ora (le Forze Armate dell'Ucraina - ndr) sono sotto la guida dei paesi della NATO, e incoraggiano l'invio di mercenari lì. Ebbene, per sviluppare il territorio, abbiamo bisogno di centri di addestramento. Lì ci sono istruttori della NATO che stanno ancora addestrando gli ucraini mobilitati che vengono catturati per strada e inviati nei centri di addestramento”, ha detto a Ria Novosti.
Mosca avanza nell'est e conquista il villaggio di Prechistovka
Nel sud di Donetsk infuriano i combattimenti, con i russi che hanno occupato il villaggio di Prechistovka in direzione di Ugledar. A riconoscerlo è il canale Deep State che lavora per la Direzione principale dell'intelligence del Ministero della Difesa dell'Ucraina, specificando che le forze armate RF si sono avvicinate vicino al villaggio di Vodyanoye.
A dare contribuito a questi progressi vi è stata la conquista da parte russa del territorio di Yuzhnodonbasskaya-1, che gli ha permesso di avvicinarsi al suo mucchio di rifiuti. Da questa altezza che domina la zona circostante è possibile controllare non solo la stessa Ugledar, ma anche il villaggio di Vodyanoye, lo stabilimento Stroydetal e il villaggio operaio che si trova di fronte ad esso.
Ugledar fa parte della principale linea di difesa delle forze armate ucraine in direzione di Donetsk e la sua posizione elevata consentirà lo sviluppo dell'offensiva delle forze armate russe, che saranno agevolate nell’occupare completamente il Donbass.
Volodymyr Zelensky © Imagoeconomica
Esodo dal governo Zelensky: si dimette anche il ministro degli Esteri Kuleba
A Kiev prosegue lo scossone politico che sta incrinando la leadership di Zelensky come mai era accaduto finora. La notizia di questa mattina, diffusa dal presidente della Rada, Ruslan Stefanchuk, attraverso un post su Facebook, è che il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba (in foto di copertina), ha presentato le proprie dimissioni tramite una lettera indirizzata alla Verkhovna Rada.
Ieri, il presidente Zelensky ha anticipato la possibilità che oggi "il 50% del governo" venga rinnovato. Si tratta solo dell’ultimo ritiro, dopo che tre membri dell'esecutivo hanno già lasciato il loro incarico: Oleksandr Kamyshin, ministro responsabile della supervisione della produzione di armi durante la guerra, in carica da marzo 2023 e anche consigliere del presidente; Denys Maliuska, ministro della Giustizia; e Ruslan Strilets, ministro dell’Ambiente. Anche Vitalii Koval, presidente del Fondo demaniale dell’Ucraina, ha rassegnato le dimissioni. In merito alla situazione, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato con ironia: "È autunno, cadono le foglie e i rami si spogliano".
The Times: i medici britannici avvertono di una nuova pandemia causata da un supervirus
In Ucraina torna la minaccia di un morbo sconosciuto. Medici specialisti britannici, citati dal Times, hanno segnalato la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici più potenti in Ucraina.
La pubblicazione racconta di un militare ucraino che è stato curato in un ospedale nel sud di Londra a causa delle sue ferite multiple da schegge. Dopo ulteriori accertamenti, è stata scoperta un'infezione batterica in una ferita alla gamba. Tuttavia, nonostante l'uso di vari potenti antibiotici, non è stato possibile medicarla. Di conseguenza, i medici sono stati costretti ad amputare l’arto del soldato all’altezza del ginocchio per fermare la diffusione della malattia.
Il quotidiano prosegue sostenendo che la situazione nell'ospedale britannico non è un caso isolato. Problemi simili sono stati identificati tra il personale militare ucraino nelle cliniche in Norvegia, Paesi Bassi e Germania. Il dottor Luke Moore, consulente in malattie infettive al Chelsea and Westminster Hospital, ha definito la resistenza antimicrobica una “pandemia silenziosa”. Secondo gli esperti, se i batteri continuano ad evolversi, ciò metterà a repentaglio anche le cure mediche di routine. In uno studio su 141 pazienti trattati negli ospedali ucraini, 9 sono risultati resistenti a tutti gli antibiotici disponibili.
La pubblicazione rileva che questo mese si terrà una riunione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite con la partecipazione dei leader mondiali, dove si prevede di sviluppare un accordo per prevenire la minaccia dei superbatteri.
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