
L'affondo del direttore di Limes contro il presidente USA: “Fortuna che ci sono venti persone tra lui e la bomba atomica”
“Sarebbe veramente clamoroso se Joe Biden non si ritirasse dalla competizione elettorale, ma è altrettanto clamoroso che oggi ci sia un presidente degli USA in carica che durerà in queste condizioni per altri 6 mesi abbondanti. Noi parliamo di elezioni americane ma nel frattempo ci sono 2 o 3 guerre aperte e io non mi sento sicuro”. A dirlo durante la trasmissione “L'aria che tira” (La7) è stato il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, che ha sottolineato quanto sia inappropriata la candidatura di Joe Biden nella competizione elettorale americana. Per Caracciolo, il fatto che due candidati anziani e controversi - con Donald Trump più giovane di Joe Biden di soli tre anni - siano alla guida delle elezioni presidenziali americane, è motivo di grande preoccupazione, soprattutto per i rischi legati alla sicurezza dell'umanità. “Per fortuna - ha aggiunto il giornalista - ci sono una ventina di persone che possono frapporsi tra Biden e la bomba atomica, ma non è questo il punto”. Ciò che dovrebbe preoccupare è il fatto che “una democrazia come quella americana vada alle elezioni con questo signore e con quell'altro (Trump, ndr) che è un golpista”. Ovviamente, non possiamo ignorare l'assenza di candidati più giovani, ma il motivo risiede nel fatto che “non parliamo di partiti - ha spiegato Caracciolo - ma di comitati elettorali che servono per raccogliere fondi al fine di eleggere il presidente americano”.
L’adesione dell’Ucraina all’UE
Il giorno successivo alla visita a sorpresa di Viktor Orban a Kiev per incontrare Zelensky, Lucio Caracciolo ha commentato la possibile adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.
“La visita di Orban non è un atto dovuto - ha precisato il direttore di Limes - dal momento che si può essere presidenti di turno della UE anche senza vedere Zelensky. Il punto è che ci sono due questioni sul tavolo: la prima è che comincia quella che sarà, a mio avviso, l’eterno negoziato di adesione dell’Ucraina alla UE. C’è una forte dose di ipocrisia tra gli europei che dicono che l’Ucraina entrerà nella UE. Non si può fare proprio in senso assoluto, temo. La seconda questione - ha aggiunto - è che comunque qualcosa comincia a muoversi sul fronte negoziale. L’altro giorno Zelensky, per la prima volta, ha parlato della possibilità di un negoziato indiretto con la Russia, come quello che si fece sul grano attraverso qualche mediazione dell’ONU, della Turchia, ecc. Essendo Orban piuttosto vicino alla Russia, per usare un eufemismo, questa visita può essere anche un modo per mandare qualche messaggio”.
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