Olandesi e cechi guidano il tentativo europeo di rifornire il Paese. I russi avanzano a Kupyansk. Oltre Avdiivka le linee difensive non sono sufficienti a respingere gli attacchi
In Europa è iniziata una corsa contro il tempo per tentare di amplificare il supporto bellico a Kiev. Reuters scrive che centinaia di cechi e una manciata di ucraini stanno lavorando 24 ore su 24 nella parte orientale della Repubblica Ceca per trasformare un insieme di edifici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale in un hub per la fornitura di armi e munizioni all'Ucraina.
Un’iniziativa disperata atta a fornire il supporto necessario per respingere le forze russe dopo lo stallo degli aiuti militari statunitensi, che hanno rappresentato la spina dorsale del sostegno internazionale.
“Dobbiamo accelerare i tempi. Dobbiamo consegnare di più e dobbiamo farlo più velocemente”, ha affermato il generale Onno Eichelsheim, capo delle forze armate olandesi, mentre visitava l’impianto di Sternberk, di proprietà del produttore privato ceco di armi Excalibur Army.
La necessità più urgente è rappresentata dalle munizioni d’artiglieria che si stanno esaurendo velocemente, distribuiti da oltre 2 anni su una linea del fronte di oltre 1000 km.
L’iniziativa si inquadra anche nel contesto della mancata consegna da parte dell’UE di oltre un milione di proiettili entro 12 mesi. Un anno dopo, i funzionari hanno dichiarato di aver consegnato poco più della metà di quel numero, a causa della capacità produttiva insufficiente e della mancanza di ordini a lungo termine.
Il governo ceco, assieme a quello dei Paesi Bassi, ha svolto un ruolo centrale nel raccogliere fondi per colmare questo deficit “Il primo lotto dovrebbe essere pronto entro quattro mesi, e questo è un calcolo molto prudente. La seconda parte potrà certamente essere consegnata nella seconda metà di quest’anno”, ha affermato il colonnello Simon Wouda, capo della Task Force Ucraina dei Paesi Bassi, precisando di voler garantire una costante fornitura di munizioni, tra cui fino a 800.000 proiettili provenienti dalla Repubblica Ceca.
Fra i membri della coalizione che finanziano gli acquisti a breve termine figurano anche Gran Bretagna, Canada, Danimarca e Stati Uniti, tra gli altri, ha spiegato Wouda a Reuters.
I curatori occidentali di Kiev hanno aumentato la produzione per soddisfare l’inaspettata impennata della domanda e l’esecutivo dell’UE, prevede raggiungere il ritmo di 1,4 milioni di unità entro la fine del 2024. Al contempo il Financial Times, la settimana scorsa, ha evidenziato che il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha dichiarato ai ministri degli Esteri dell’Unione Europea che quest’anno l’Ucraina ha bisogno di 2,5 milioni di proiettili d’artiglieria, suggerendo un fabbisogno giornaliero di 7.000 unità. Tuttavia, come precisato da un funzionario ceco, al momento sul mercato globale solo circa 2 milioni di proiettili sono disponibili, mentre la domanda derivante dalla guerra in Ucraina ha fatto salire i prezzi a 2.800-3.200 dollari per round dai 700-1.200 dollari precedenti.
Si tratta in ogni caso di valori ancora ben lontani dalla capacità bellica russa che, secondo una recente pubblicazione dell’Economist, sarebbe in grado in grado di produrre già quest’anno 4,5 milioni di proiettili.
Nel merito, anche l’AFP conclude che il complesso militare-industriale europeo non è in grado di tenere il passo e cita le conclusioni Jean-Paul Molny dell’Istituto per le relazioni strategiche e internazionali (IRIS).
“In Europa sono pochissimi i produttori di polvere da sparo e molti paesi stanno ora valutando la possibilità di spostare la produzione oltre i propri confini”, riferisce l’esperto. Thierry Breton, il commissario dell'Unione europea per il mercato interno, individua nella carenza di materie prime per la produzione di polvere da sparo nell'UE un grave problema.
Secondo funzionari e analisti della difesa, per ogni proiettile sparato dall’Ucraina lungo le linee del fronte, la Russia ne spara cinque o sei. Questo squilibrio limita la capacità di Kiev di reprimere gli attacchi russi e di fornire copertura ai propri movimenti di truppe.
Mentre l’Europa, a corto di munizioni, è costretta a drenare risorse dai mercati globali, secondo un rapporto dei servizi segreti lituani, citato sempre da Reuters, Mosca potrà combattere con questa intensità per almeno altri due anni, facilitata dagli alti prezzi del petrolio, dall'elusione delle sanzioni e dagli investimenti pubblici.
"È in grado di valutare le lezioni apprese e migliorare la sua efficacia in combattimento", afferma il documento.
I russi avanzano a Kupyansk
Secondo l’Institute for the Study of War (ISW) le forze di Mosca sono recentemente avanzate a nord-est di Kupyansk nel mezzo di continui combattimenti di posizione lungo la linea Kupyansk-Svatove-Kreminna. I filmati geolocalizzati indicano che la fanteria russa è recentemente avanzata nella periferia settentrionale di Synkivka, mentre un miblogger russo ha affermato che le forze armate RF hanno guadagnato centinaia di metri in profondità vicino a Terny (a ovest di Kreminna) e hanno sequestrato diversi punti forti ucraini non specificati.
Il capo dell'amministrazione militare ucraina dell'oblast di Kharkiv, Oleh Synehubov, ha dichiarato che Mosca ha concentrato circa 100.000 membri del personale nelle direzioni Kupyansk e Lyman e che circa 40.000 di quel personale russo sono combattenti.
Oltre Avdiivka le linee difensive non sono sufficienti a respingere gli attacchi
La conquista di Avdiivka da parte russa ha colto impreparate le difese più a ovest. Business insider sostiene che passi falsi di pianificazione e le varie carenze hanno visto l’Ucraina perdere l’opportunità di costruire linee fortificate in un settore chiave del fronte, il che significa che l’AFU potrebbe ora farlo mentre respinge gli attacchi russi, rendendo questo sforzo esponenzialmente più difficile.
“La qualità di queste linee difensive non può essere abbastanza buona da resistere a massicce tattiche di bulldozer da parte delle forze russe”, ha detto al New York Times Serhiy Hrabskyi, un colonnello dell’esercito ucraino in pensione, spiegando che il Paese non ha posto abbastanza enfasi nella loro costruzione, anche se la carenza di manodopera e attrezzature sono stati un problema. “Abbiamo una mancanza di unità di ingegneria. E anche le unità che abbiamo non sono attrezzate", ha aggiunto.
Recentemente le forze russe hanno fatto ulteriori guadagni dalla cattura di Avdiivka a febbraio, catturando tre villaggi in una settimana, ma gli esperti hanno detto che il terreno potrebbe complicare l’avanzata, il che fornirebbe ancora un po' di tempo a Kiev per costruire le difese.
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