Gli Stati Uniti stanno utilizzando caccia F-35 contro Mosca. Attacco a nave russa nel Mar Nero
Le recenti conversazioni intercettate, tra il capo della Luftwaffe e altri alti ufficiali, sull'invio di missili da crociera Taurus in Ucraina sembrano solo la punta dell'iceberg di un progressivo orientamento dei leader occidentali verso un'ineluttabile guerra con la Russia.
Ne è convinto il giornalista Simon Jenkins, che sul The Guardian spiega come la volontà della NATO di non intensificare la guerra in corso si stia indebolendo.
“Le conversazioni intercettate tra l’esercito tedesco riguardo all’invio di missili Taurus in Ucraina suggeriscono che l’Occidente è sull’orlo di un’escalation rischiosa e inutile”, afferma la pubblicazione. L'incontro, secondo quanto riferito, si è svolto su una linea non crittografata, aveva tutta “la segretezza di una chat di gruppo di adolescenti”. Ciò ha rafforzato l’affermazione di Vladimir Putin secondo cui questa è una guerra per procura dell’Occidente contro la Russia, attraverso l'Ucraina.
Secondo Jenkins, da quando il conflitto in Ucraina ha "raggiunto un vicolo cieco", dove oramai non ci può essere una vittoria risolutiva, la strategia della NATO ha perso ogni coerenza e la situazione è fuori controllo. Il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg, dichiara ora che dobbiamo “mantenere la rotta”, senza specificare cosa significhi, mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen afferma che è ora necessario “produrre più armi” e che “la pace non è permanente”.
Nel merito, l’AFP afferma che il complesso militare-industriale europeo non è in grado di tenere il passo con la Russia e cita le conclusioni Jean-Paul Molny dell’Istituto per le relazioni strategiche e internazionali (IRIS).
Secondo l’esperto in Europa sono pochissimi i produttori di polvere da sparo e molti paesi stanno ora valutando la possibilità di spostare la produzione oltre i propri confini. Thierry Breton, il commissario dell'Unione europea per il mercato interno, individua nella carenza di materie prime per la produzione di polvere da sparo nell'UE un grave problema.
La realizzazione di questo componente richiede un certo tipo di cotone, che proviene principalmente dalla Cina e la sua fornitura è stata interrotta diversi mesi fa.
In precedenza, il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, aveva affermato che la promessa dell’Unione europea di fornire a Kiev un milione di munizioni entro la fine di marzo 2024, fatta la primavera scorsa, oggi sembra impossibile.
Intanto, le asserzioni di un coinvolgimento diretto nell'occidente nella guerra si avvalgono di nuove rivelazioni clamorose. Il ministro della Difesa di Singapore, Ng Eng Hen, durante una sessione della Commissione parlamentare sugli appalti pubblici, ha annunciato che gli F-35 americani sono stati attivamente impegnati in missioni sull'Ucraina con l'obiettivo di individuare le posizioni esatte dei sistemi missilistici antiaerei russi. “Nelle recenti attività, gli Stati Uniti hanno mobilitato i loro F-35 per identificare lo spiegamento di sistemi missilistici antiaerei russi in Ucraina. Le informazioni raccolte vengono successivamente diffuse ai paesi della NATO", ha condiviso il capo dell'esercito di Singapore.
Non sarebbe la prima conferma dell’utilizzo di tali caccia. Un caso simile era stato segnalato lo scorso aprile da BulgarianMilitary.com, basandosi sull'ammissione di un pilota americano che confermava come l'F-35 da lui pilotato sia stato utilizzato per determinare la posizione di un sistema S-300 russo di stanza vicino al confine tra Bielorussia e Ucraina.
Nella notte tra il 4 e il 5 marzo, inoltre, Kiev ha lanciato un attacco alla nave pattuglia russa "Sergey Kotov", che secondo la direzione principale dell'intelligence del Ministero della difesa dell'Ucraina avrebbe portato alla sua distruzione e a 7 vittime tra l’equipaggio.
"Sembra che i marinai della Sergei Kotov salvati e storditi a causa della perdita della nave siano "marinai" dei servizi speciali russi", ha aggiunto l’agenzia.
L'attacco pare sia stato sferrato con il totale supporto degli USA, che hanno mandato aerei di pattugliamento nell'area con la complicità del nostro Paese.
Secondo quanto riporta Itamilradar si tratterebbe di un Boeing RC-135W dell'USAF in volo sulla Romania e di un Boeing P-8A dell'USN Boeing P-8A Poseidon decollato dalla base siciliana di Sigonella, in volo sul delta del Danubio.
In particolare, quest'ultimo aereo è impiegato, assieme ai FORTE della Northrop Grumman, nelle missioni spia (ISR) sul Mar Nero, per raccogliere dati e informazioni sui bersagli da colpire, sulle truppe nemiche schierate e sulle conseguenze degli attacchi.
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