New York Times: 12 avamposti di intelligence costruiti lungo il confine russo
Nuove scottanti indiscrezioni emergono sulle attività segrete dell'Intelligence statunitense in Ucraina, già operativa ben prima dell'inizio dell'intervento armato russo nel Paese, avvenuto il 24 febbraio 2022.
La storia ha inizio in un bunker segreto, poco lontano dai fronti di guerra, dove squadre di soldati ucraini seguono i satelliti spia russi e origliano le conversazioni tra i comandanti. Su uno schermo, una linea rossa descrive il percorso di un drone esplosivo che attraversava le difese aeree russe da un punto dell’Ucraina centrale fino a un obiettivo nella città russa di Rostov. Da questi cunicoli sotterranei è partita l'indagine del New York Times che ha rivelato come negli ultimi otto anni sia stata costruita una rete di basi di spionaggio supportata dalla CIA che comprende 12 località segrete lungo il confine russo.
È già appurato che la sopracitata, assieme ad altre agenzie di intelligence americane, è direttamente coinvolta nel conflitto: fornissce informazioni per attacchi missilistici mirati, traccia i movimenti delle truppe russe e aiuta a sostenere le reti di spionaggio.
Ma il servizio segreto americano ha messo solide radici nel Paese già 10 anni fa, secondo la pubblicazione.
“Ha trasformato l’Ucraina, le cui agenzie di intelligence sono state a lungo considerate completamente compromesse dalla Russia, in uno dei più importanti partner di intelligence di Washington oggi contro il Cremlino”, afferma il NYT, spiegando che la CIA ha anche contribuito ad addestrare una nuova generazione di spie ucraine che operavano in Russia, in tutta Europa, a Cuba e in altri luoghi dove Mosca ha una grande presenza.
In particolare viene menzionato il commando ucraino d’élite 2245 che è stato in grado di effettuare operazioni sotto copertura per decriptare i sistemi di comunicazioni cifrati dell’esercito russo.
“Intorno al 2016, la CIA ha iniziato ad addestrare un commando ucraino d’élite – noto come Unità 2245 – che ha catturato droni e apparecchiature di comunicazione russi in modo che i tecnici della CIA potessero decodificarli e violare i sistemi di crittografia di Mosca. (Un ufficiale dell'unità era Kyrylo Budanov, ora generale a capo dell'intelligence militare ucraina.)”, scrive la pubblicazione, precisando inoltre come Putin nel 2021 stesse valutando se lanciare la sua invasione su vasta scala dopo essere venuto a conoscenza dal capo di uno dei principali servizi di spionaggio russi, che la CIA, insieme al governo britannico e l’MI6 controllavano l’Ucraina e l’avevano trasformata in una testa di ponte per le operazioni contro Mosca.
Si spiega in seguito come alcuni funzionari dell’intelligence ucraina frequentassero assiduamente gli omologhi americani in un corteggiamento che si rendeva vitale per i piani di Washington volti a destabilizzare la Russia. In particolare nel 2015, il generale Valeriy Kondratiuk, allora capo dell'intelligence militare ucraina, conosciuta come HUR, arrivò a un incontro con il vice capo della Central Intelligence Agency e senza preavviso consegnò una pila di file top-secret.
“Quella tranche iniziale conteneva segreti sulla flotta settentrionale della Marina russa, comprese informazioni dettagliate sugli ultimi progetti di sottomarini nucleari russi. In breve tempo, squadre di agenti della CIA lasciarono regolarmente il suo ufficio con zaini pieni di documenti. Abbiamo capito che dovevamo creare le condizioni di fiducia", ha detto il generale Kondratiuk, spiegando che mentre la partnership si approfondiva dopo il 2016, gli uomini di Kiev iniziarono ad organizzare omicidi e altre operazioni letali, che violavano i termini dalla Casa Bianca. Tuttavia, anche se i funzionari di Washington “minacciarono di tagliare il sostegno”, di fatto “non lo fecero mai”.
“Le relazioni sono diventate sempre più forti perché entrambe le parti ne hanno riconosciuto il valore, e l’ambasciata americana a Kiev è diventata la migliore fonte di informazioni, segnali e tutto il resto sulla Russia”, ha affermato, nel merito un ex alto funzionario americano.
Particolare, non da poco è che l’HUR “aveva il potere di raccogliere informazioni al di fuori del paese, anche in Russia”, riporta l’inchiesta.
Un incontro significativo per sancire il legame indissolubile tra le due agenzie avvenne nel gennaio 2016, quando il generale Kondratiuk volò a Washington per una riunione a Scattergood, tenuta nel campus della CIA in Virginia, dove l’agenzia spesso festeggia i dignitari in visita. In quell’occasione “l'agenzia ha accettato di aiutare l'HUR a modernizzarsi e a migliorare la sua capacità di intercettare le comunicazioni militari russe. In cambio, il generale Kondratiuk accettò di condividere tutte le informazioni grezze con gli americani”.
Operazione Goldfish
Come emerge dall’inchiesta, la CIA ha anche supervisionato un programma di formazione, svolto in due città europee, per insegnare agli ufficiali dell’intelligence ucraina come assumere in modo convincente personaggi falsi e rubare segreti in Russia. Il programma era soprannominato Operazione Goldfish, e deriva da una battuta su un pesce rosso di lingua russa che offre desideri a due estoni in cambio della sua libertà.
La battuta finale è stata che uno degli estoni ha colpito la testa del pesce con un sasso, spiegando che non ci si poteva fidare di chiunque parlasse russo.
Gli ufficiali di questo programma di intelligence sono stati schierati nelle 12 basi operative avanzate di nuova costruzione lungo il confine russo, in modo che da ciascuna di esse avrebbero gestito “reti di agenti che raccoglievano informazioni all’interno della Russia”, ha detto il generale Kondratiuk.
Interpellato dai giornalisti del New York Times all’interno di uno di questi bunker, il generale Dvoretskiy, ha indicato apparecchiature di comunicazione e grandi server informatici che le sue squadre stavano usando la base per hackerare le reti di comunicazione sicure dell'esercito russo.
"Questa è la cosa che penetra nei satelliti e decodifica le conversazioni segrete", ha detto Dvoretskiy a un giornalista della testata, aggiungendo che stavano hackerando anche i satelliti spia della Cina e della Bielorussia.
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