Cnn: ammassati 50.000 uomini dove Kiev ha tentato di lanciare la sua controffensiva l'estate scorsa
“Fuori non c’era visibilità. Si trattava solo di sopravvivere. Un chilometro attraverso il campo. Un gruppo di gattini ciechi guidati da un drone. Artiglieria nemica. La strada per Avdiivka è piena di cadaveri ucraini". Con queste parole il soldato Viktor Belyak, citato dalla Cnn, ha descritto la ritirata da Avdiivka della 110° Brigata di fanteria meccanizzata.
Per i russi la presa dell’insediamento rappresenta il più grande successo bellico conseguito dopo aver respinto la controffensiva estiva dello scorso anno e dopo aver conquistato Marynka, a sud di Bakhmut.
Avdiivka costituiva il più ampio e articolato complesso fortificato costituito dalle forze di Kiev fin dall’inizio del conflitto nel 2014. Un bastione di primaria importanza per bloccare le spinte offensive russe atte a conquistare la porzione della regione di Donetsk ancora controllata dalle forze armate ucraine ma anche a consentire all’artiglieria di bersagliare obiettivi militari e civili nella città di Donetsk.
Il 10 ottobre scorso le forze armate RF avevano iniziato una massiccia offensiva sostenuta da un forte fuoco di artiglieria e da massicci bombardamenti che hanno visto l’impiego di oltre 250 bombe guidate FAB-500-62 UMPK. A quel punto, approfittando della fitta nebbia che rendeva inutilizzabili i droni nemici, i russi scatenarono l’offensiva occupando parte della città e tagliando in due lo schieramento nemico.
La rapida avanzata russa ha isolato diversi reparti ucraini che non avrebbero ricevuto l’ordine di ritirarsi o non lo avrebbero ricevuto in tempo utile.
Secondo fonti russe tra i 1.500 e i 2.000 uomini, la gran parte appartenenti alla 3° Brigata d’assalto Indipendente “Azov”, sarebbero rimasti ad Avdiivka per contrattaccare dopo lo sfondamento del 14 febbraio, costretti dal pesante fuoco d’artiglieria a barricarsi nella fabbrica per il trattamento del carbone.
La sera del 17 febbraio, il comandante in capo delle forze armate ucraine, Alexander Syrsky, ha annunciato la decisione di lasciare la città al fine di salvare la vita del personale militare ucraino e occupare linee di difesa più vantaggiose. “I nostri soldati hanno svolto il loro dovere militare con dignità, hanno fatto tutto il possibile per distruggere le migliori unità militari russe e infliggere perdite significative al nemico”, ha affermato il generale.
Nel frattempo una nuova offensiva russa si sta sviluppando nella regione meridionale di Zaporizhzhia dove, secondo la Cnn, Mosca avrebbe ammassato fino a 50.000 uomini.
Il portavoce dell'esercito ucraino Dmytro Lykhoviy ha riferito lunedì che le forze armate RF stanno ora lanciando molteplici attacchi vicino al villaggio di Rabotino, uno dei pochi luoghi in cui l'Ucraina è riuscita a riconquistare terreno durante la controffensiva dello scorso anno.
"Qui la situazione è dinamica, il nemico sta infliggendo un fuoco pesante", ha detto lunedì alla TV di stato, specificando che ora la Russia sta cercando di avanzare “con piccoli gruppi d’assalto, supportati da veicoli blindati”.
Il canale Telegram DeepState, considerato vicino alle forze armate ucraine, ha riferito domenica sera che la Russia era riuscita a sfondare le difese ucraine a Verbove, pochi chilometri a est di Rabotino. L’insediamento è stato completamente raso al suolo da mesi di fuoco di artiglieria, mentre le difese dell'Ucraina sono state messe a dura prova nelle ultime settimane dalla carenza di munizioni e manodopera.
Foto © Imagoeconomica
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