Trovata morta la piccola Hind, la famiglia era stata uccisa mentre era in macchina. Lei aveva chiamato i soccorsi, poi la scomparsa. Uccisi anche i volontari dell’ambulanza
Almeno 28 palestinesi sono stati uccisi nella notte da attacchi aerei israeliani a Rafah, all’estremo confine sud della Striscia di Gaza. Venerdì il primo ministro di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu, aveva chiesto di pianificare l’evacuazione dei civili dalla città in vista di un’offensiva di terra, senza però specificare dettagli o tempi dell’operazione. A Rafah sono ormai ammassati più della metà dei 2,3 milioni di abitanti della Striscia, la maggior parte dei quali (la stima è di 1,5 milioni) si sono rifugiati lì per sfuggire alla distruzione portata avanti da Israele sul resto dell’enclave. Hamas avverte: un’invasione della città sarebbe “una catastrofe e un massacro con decine di migliaia di martiri e feriti”, di cui sarebbero responsabili “l’amministrazione americana, la comunità internazionale e l’occupazione israeliana”.
L'ufficio stampa governativo gestito da Hamas ha invitato il Consiglio di sicurezza dell'Onu a "convocare una riunione immediata" dopo l'ordine ai soldati israeliani di attaccare Rafah. "Chaiediamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - riporta la Cnn - di convocare una riunione immediata e urgente per confermare la sua determinazione a obbligare l'occupazione israeliana a fermare la guerra genocida che sta commettendo contro i palestinesi a Gaza", si legge nella dichiarazione, in cui si avverte che l'attacco su Rafah potrebbe "lasciare decine di migliaia di martiri e feriti". Anche l’Onu ha condannato il piano di Netanyahu: “Molte delle oltre un milione di persone che compongono oggi la popolazione di Rafah hanno sopportato sofferenze impensabili. Dove dovrebbero andare? Come dovrebbero stare al sicuro?”, dichiara il sottosegretario per gli Affari umanitari, il britannico Martin Griffiths. “Le loro case sono state distrutte, le loro strade minate, i loro quartieri bombardati. Sono in movimento da mesi, sfidando bombe, malattie e fame. Non c’è più nessun posto dove andare a Gaza”, afferma. Intanto l’esercito israeliano continua a premere su Khan Younis, città-roccaforte di Hamas poco più a nord di Rafah: mentre continuano i raid aerei, il portavoce militare Daniel Hagari riferisce che “i soldati hanno ucciso numerosi terroristi e localizzato armi”.
Intanto il primo ministro Netanyahu ha detto giovedì al Gabinetto di guerra che l'operazione dell'esercito israeliano a Rafah deve essere completata entro l'inizio del Ramadan, il prossimo 10 marzo. Lo ha dichiarato un funzionario di israeliano alla Cnn.
Benjamin Netanyahu
Trovata morta la piccola Hind, è stata uccisa dall’IDF
Sabato mattina, inoltre, è stata trovata morta Hind Rajab, la bimba palestinese di sei anni dispersa quasi due settimane fa dopo un bombardamento che lunedì 29 gennaio aveva ucciso tutti i suoi familiari nella loro auto, a Gaza City. Il corpo senza vita della bambina è stato trovato nei pressi dell’auto su cui, con i parenti, stava cercando di evacuare dalla città. Sulla macchina c’erano i cadaveri dei due zii e di tre cugini. Bombardata anche l’ambulanza della Mezzaluna Rossa palestinese che si era avvicinata per soccorrere la bimba. I due operatori, Yusuf Zeino e Ahmed Al-Madhoun, sono morti carbonizzati.
L’annuncio è stato dato dalla Mezzaluna Rossa palestinese, ponendo così fine alla speranza di trovare ancora in vita la piccola, la cui voce registrata in una drammatica telefonata con gli operatori umanitari di Ramallah era diventata il simbolo del dramma vissuto ogni giorno da decine di migliaia di bambini intrappolati nelle città sottoposte ai raid dall’esercito israeliano. La Mezzaluna Rossa accusa gli israeliani di averli uccisi "deliberatamente", perché il 29 gennaio scorso l’intervento di soccorso dell’ambulanza era stato coordinato proprio con l'Idf.
"Hind e tutti quelli che erano nell'auto sono stati uccisi", ha detto all'AFP suo nonno, Baha Hamada. "Sono stati trovati da membri della nostra famiglia che erano andati a cercare l'auto e l'hanno trovata vicino al distributore". Una zona precedentemente inaccessibile a causa della presenza della fanteria.
"Hind è stata uccisa dalle forze di occupazione israeliane insieme a tutti quelli che erano con lei in un'auto", ha confermato in un comunicato il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, controllato da Hamas. La bambina e altri membri della famiglia stavano attraversando Gaza City per dirigersi all’ospedale Ahli quando hanno incontrato sulla strada i carri armati.
Hind era inizialmente sopravvissuta, come emerge da una telefonata alla sua famiglia e alla Mezzaluna Rossa, mentre gli altri cinque nell'auto erano morti. La Mezzaluna Rossa palestinese ha confermato che un centralinista aveva parlato con Hind al telefono per tre ore. “Vedo l’ambulanza, si sta avvicinando...”, sono le ultime parole che la bimba ha detto. Poi si è sentito il rumore della portiera che si apre, dei bisbigli, e nulla più. La linea è caduta. L’esercito israeliano, ancora oggi, non dice niente su quanto è accaduto. Né perché sia stata bombardata un’ambulanza della Mezzaluna Rossa.
Media israeliani: “Il gabinetto di guerra prepara una proposta sugli ostaggi”
I membri del gabinetto di guerra israeliano avrebbero deciso di elaborare una risposta alla proposta di Hamas per un accordo sulla liberazione degli ostaggi, dopo aver respinto le richieste del movimento islamista. Secondo il Times of Israel, lo stato ebraico è disposto a tenere colloqui basati su una proposta di accordo a cui Hamas stava rispondendo, ma si oppone alla maggior parte delle condizioni poste dal gruppo terroristico al potere a Gaza.
Mezzaluna Rossa palestinese: “17 arresti all’ospedale di Khan Yunis”
La Mezzaluna Rossa palestinese ha denunciato l'arresto di 17 persone, tra cui otto membri del suo staff (quattro medici), nel blitz effettuato dalle forze israeliane nell'ospedale Al-Amal di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, accusando i militari di aver causato deliberatamente danni materiali e persino rubato denaro agli operatori umanitari, ai medici e ai pazienti. In una nota l'organizzazione ha precisato che il blitz è durato circa 10 ore. Durante l'incursione, la Mezzaluna Rossa ha sostenuto che i militari "hanno danneggiato alcune attrezzature, hanno trattenuto, interrogato, picchiato e umiliato équipe di lavoratori" e impedito loro di "bere acqua e usare il bagno". Secondo la Mezzaluna Rossa, tra gli arrestati figurano anche quattro pazienti feriti.
Sempre riguardo ai detenuti, almeno otto video ripresi e condivisi apertamente da soldati israeliani nelle operazioni nella Striscia di Gaza mostrano immagini di prigionieri palestinesi umiliati, legati bendati e in ginocchio e in una foto si vede un palestinese nudo con le mani legate con nastro adesivo dietro alla schiena su una sedia mentre viene interrogato da un soldato: gli atti descritti, secondo esperti di diritto, costituirebbero una violazione delle leggi internazionali: lo scrive la Bbc, che li ha consultati.
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