New York Times: le forze armate ucraine devono arruolare 20.000 uomini al mese per compensare le perdite
La visita di Volodymyr Zelensky a Washington si è conclusa la sera del 12 dicembre nel gelo di formali sorrisi di circostanza. I tempi delle ovazioni corali nei confronti del leader ucraino, paragonato al nuovo Churchill contro le mire espansionistiche dello Zar, sono ormai lontani e il tentativo di convincere l’ala repubblicana del Senato a sbloccare i 60 miliardi di dollari in aiuti militari promessi da Biden, si è concluso in un nulla di fatto.
La magra consolazione elargita dall'inquilino della Casa Bianca si è ridotta allo stanziamento di 200 milioni di dollari, tra l'altro già approvati dal Congresso, con la promessa di continuare a sostenere l'Ucraina “finché potremo”, ma non più per “tutto il tempo necessario”, come in precedenza era solito affermare.
Zelensky, a sua volta, ha annunciato gli obiettivi dell’Ucraina per il 2024. “Privare la Russia del vantaggio aereo e interrompere le sue operazioni offensive. Si tratta di un obiettivo realistico”, ha detto a Biden.
Irremovibile il repubblicano Lindsey Graham, secondo cui “nulla è cambiato” da quando i senatori hanno incontrato il leader ucraino. “Lo ammiro, ma non ha cambiato di una virgola la mia opinione su ciò che dobbiamo fare. Loro [i democratici] stanno solo cercando di usarlo in un modo che non credo sia stato utile”, ha detto Graham alla BBC. Anche il senatore repubblicano Eric Schmitt ha dichiarato di non aver sentito nulla di nuovo durante l’incontro: “Le domande erano molto preparate. Erano domande pensate per suscitare una certa risposta. Tutte queste cose le abbiamo già sentite… Quando si viene al Congresso degli Stati Uniti e si chiedono 60 miliardi di dollari – oltre a 112 miliardi di dollari, sapendo che potrebbero essercene altri 100 l’anno prossimo – penso che abbiamo diritto a risposte più specifiche”, ha concluso Schmitt.
Il New York Times, citando funzionari americani, recentemente ha riferito che l’Ucraina ora dovrà lottare con un budget più ristretto, mentre alcuni membri dell’esercito vogliono che il Paese persegua una strategia “hold and build”, concentrandosi sul mantenimento del territorio di cui dispone e sullo sviluppo della sua capacità di produrre armi nel 2024.
Il rischio principale in Ucraina non è più lo stallo al fronte, ma la completa sconfitta. Ad affermarlo è l'editorialista europeo del Washington Post Lee Hockstader.
“Il potenziale finale della guerra russo-ucraina è apparso improvvisamente forte: Kiev rischia di perdere – e di subire una carneficina inimmaginabile e le sue conseguenze”, scrive l’autore.
Volodymyr Zelensky © Imagoeconomica
Nessuno parla più di vittoria, dopo le pesanti perdite date dalla controffensiva estiva, che secondo il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, ammonterebbero a oltre 125.000 uomini e 16.000 pezzi di equipaggiamento.
A tal proposito, sempre il NYT, menzionando l'ex comandante del battaglione ucraino, Yevgeny Diky, annuncia che Kiev l'anno prossimo dovrà reclutare 20.000 persone al mese per compensare le perdite.
“L’ex comandante del battaglione Yevgeny Diky stima che l’Ucraina avrà bisogno di mobilitare 20mila soldati al mese per tutto il prossimo anno per sostenere l’esercito sia per sostituire i morti e i feriti sia per trasportare rotazioni", afferma la pubblicazione, che aveva precedentemente osservato come l’Ucraina stesse tentando di reclutare più donne nell’esercito. Un campanello d’allarme che indica un enorme numero di caduti tra le forze armate ucraine.
Continua l’assalto ad Avdiivka: 16 assalti in 3 giorni
Nel frattempo, nel Donbass, Mosca continua a premere per rompere le difese di Kiev. Il canale ucraino DeepState riferisce che negli ultimi 3 giorni le forze armate russe hanno effettuato assalti in 16 zone di Avdiivka. Le fonti sostengono che almeno in 4 settori a ovest delle linee difensive e alla periferia "Vinogradniki”, le forze armate RF sono riuscite a conquistare la zona industriale.
Le geolocalizzazioni mostrano inoltre che a sud di Bakhmut, l'esercito russo ha riconquistato le dacie a ovest della città, conseguendo la massima avanzata su questo asse lo scorso maggio.
I commissari militari russi riferiscono che le truppe continuano le operazioni d'assalto lungo le cinture forestali vicino al quartier generale e a nord del vivaio “Valyanovsky”, precedentemente occupato.
"I russi hanno ottenuto successi vicino a Bogdanovka e nella zona di Rozdolovka-Veseloye", ammettono gli analisti militari ucraini. Complessivamente le forze armate RF sarebbero avanzate con successo in direzione di Ivanovsky in un'area larga fino a 2 km e con una profondità massima di 700 m.
Il corrispondente di guerra Vlad Shlepchenko riporta inoltre che l'esercito russo ha messo fuori gioco gli ucraini dalla parte nord-occidentale di Maryinka, dopo aver completamente liberato la parte nord-occidentale della città fino allo stagno. È stato il 2° battaglione del 163° reggimento carri della 150° divisione fucilieri a scortare i soldati dell'AFU fuori dall’insediamento.
“Il destino di questa zona è segnato. Alle sue spalle c'è un'area già liberata dai nostri combattenti, ed è essa stessa una sacca. Se il nemico non si ritira, rimarrà lì. Oggi le nostre unità sono avanzate fino al villaggio di Pobeda, che si trova a sud-ovest di Maryinka. In precedenza, le unità ucraine che si trovavano nella parte sud-occidentale della città ci hanno impedito di avanzare verso di essa. Ma questo freno non funziona più”, afferma Shlepchenko.
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