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Il Capo del Pentagono Lloyd Austin in visita a Kiev promette nuove forniture militari

Sono attimi tumultuosi nei rapporti tra il presidente Volodymyr Zelensky e la leadership militare del Paese. Il leader ucraino ha chiesto rapidi cambiamenti nelle operazioni dell’Esercito ucraino e ha annunciato il licenziamento del comandante delle forze mediche, il Maggiore Generale Tetiana Ostashchenko.
L’annuncio è stato dato domenica 19 novembre, durante l’incontro con il ministro della Difesa, Rustem Umerov, mentre andava in scena il dibattito sulla guerra contro la Russia con domande sulla rapidità con cui procede la controffensiva nell’Est e nel Sud del Paese. Ostashchenko è stata sostituita dal Maggiore Generale Anatoliy Kazmirchuk, capo di una clinica militare a Kiev.
Come riportato da Kyiv Indipendent, il generale è stato licenziato dal suo incarico dopo ripetute denunce da parte di paramedici e volontari ucraini in merito a gravi negligenze nell’ambito del supporto sanitario al fronte. A luglio, la deputata Solomiia Bobrovska ha affermato che il comando delle forze mediche non aveva acquistato alcun kit di pronto soccorso nel 2023 e che quelli forniti tramite gli aiuti internazionali non erano stati adeguatamente controllati.
Una sostituzione di personale che avviene in ogni caso nel contesto di una grave crisi interna sullo Stato delle Forze armate al fronte, che vede Zelensky ed il Capo di Stato Maggiore in aperto contrasto sulla situazione militare.
Il generale Valery Zaluzhniy, in un saggio pubblicato questo mese, ha affermato che la guerra sta entrando in una nuova fase di logoramento e che l’Ucraina ha bisogno di tecnologie più sofisticate per contrastare l’esercito russo. Un’analisi contestata dal leader ucraino, che ha negato l’ipotesi di guerra in stallo e ha invitato i partner occidentali di Kiev, principalmente gli Stati Uniti, a mantenere i livelli di sostegno militare.
Una promessa apparentemente sancita dalla visita di oggi a Kiev di una delegazione guidata dal capo del Pentagono
Lloyd Austin.
"Il messaggio che le porto oggi, signor presidente, è che gli Stati Uniti d'America sono con lei e rimarremo con lei a lungo termine", ha detto Austin al leader ucraino, promettendo nuove forniture di armi a lungo raggio, come i missili ATACMS e munizioni di artiglieria.
L’annuncio è stato accompagnato dal varo dell’ennesimo pacchetto di aiuti militari da 100 milioni di dollari che include: missili antiaerei Stinger, un'installazione HIMARS MLRS e relative munizioni, 105 proiettili di artiglieria da mm e 155 mm, sistemi missilistici TOW, Javelin, lanciagranate anticarro e 3 milioni di proiettili.
Un impegno modesto rispetto alle consistenti spedizioni dei mesi scorsi. Timide rassicurazioni precedute dai toni allarmistici assunti da Kiev, in merito alla diminuzione delle forniture di proiettili d'artiglieria da 155 mm dall'inizio della guerra di Israele contro Hamas.
"Le nostre consegne sono rallentate. Sono davvero rallentate. Non è che gli Stati Uniti abbiano detto: non daremo nulla all'Ucraina. No, è solo che ognuno sta combattendo per i propri rifornimenti. È la vita. Non dico che sia positivo, ma questa è la vita e dobbiamo proteggere ciò che ci appartiene", aveva dichiarato Zelensky nel merito.
Nemmeno la più rosea promessa salvifica statunitense può tuttavia sopperire all’abissale gap che separa le forniture di Kiev con la capacità industriale della Federazione russa.
Secondo Bulgarianmilitary, che ha citato il capo dell'intelligence estone Ants Kiviselg, i piani all’interno di Mosca per aumentare la produzione annuale di munizioni per artiglieria a 2 milioni di unità, con una tempistica che rimane non specificata. Attualmente, la Russia ha la capacità di produrre tra 1 e 1,5 milioni di colpi di artiglieria all’anno, ovvero tra 83 e 125mila unità al mese, mentre gli Stati Uniti, ne producono 28.000 unità da 155 mm nello stesso arco temporale, con un piano di aumento della produzione che li porterebbe ad un massimo di 100.000 unità.
Come ha ricordato un corrispondente di Bloomberg, l'Unione Europea ha inoltre continuato a segnalare che è improbabile riesca a mantenere la promessa di consegnare 1 milione di proiettili d'artiglieria entro marzo del prossimo anno.

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