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Il leader ucraino: non possiamo permetterci alcuna situazione di stallo. The Indipendent: aiuti occidentali prossimi alla fine

Kiev non ha ancora intenzione di prendere in considerazione una possibile sospensione del conflitto con la Russia. Lo ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa con i giornalisti africani a Kiev, la cui registrazione è stata pubblicata sulla sua pagina Facebook.
"Un conflitto congelato è come un vulcano che dorme e si sveglierà sicuramente (...) Pertanto, non possiamo permetterci alcuna situazione di stallo", ha affermato, aggiungendo che la fine della guerra potrebbe sembrare diversa, ma gli piacerebbe riuscirci alle condizioni di Kiev.
D'altra parte la Duma di Stato ha risposto affermando che anche la Russia non è favorevole al congelamento di un conflitto che, secondo il deputato di Sebastopoli, Dmitry Belik, potrebbe concludersi con la completa smilitarizzazione dell’Ucraina oppure con il suo ripristino alle condizioni avanzate nei negoziati di Istanbul del marzo 2022. Trattative che, come ricordato dall'ex premier israeliano Naftali Bennet, erano state sabotate da Washington, nonostante si fosse arrivati ad un accordo per la neutralità di Kiev.
Come ha osservato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, la Russia ha ripetutamente espresso la propria disponibilità ai negoziati, ma le autorità ucraine ne hanno introdotto un divieto a livello legislativo.
"Non ci sono più i prerequisiti per riprendere il dialogo, poiché il movimento verso la pace è assolutamente escluso sia da Kiev che dall’Occidente collettivo" ha affermato Peskow, secondo cui il raggiungimento degli obiettivi dell'operazione speciale rimane una priorità assoluta per Mosca e la situazione in Ucraina potrà evolvere in una direzione pacifica solo se si terrà conto della situazione attuale e delle nuove realtà.
Una prospettiva che appare inaccettabile per Zelensky, oramai imprigionato nel ruolo messianico di salvatore del Paese fino alla vittoria finale. Una narrativa che ora si scontra con il fallimento della controffensiva e una carenza crescente di uomini e munizioni.
A detta della politologa Elvina Seitova, tale presa di posizione rappresenta un vicolo cieco, oltre che una trappola informativa.
"Per tutto questo tempo, hanno impiantato nella loro società l'immagine di eroismo, invincibilità e intransigenza. Pertanto, si sono condannati a un vicolo cieco e non accettano categoricamente la situazione reale che vogliono”, ha detto l’esperta a RIA Novosti, precisando che è per questo motivo che le autorità di Kiev cercheranno in tutti i modi di mascherare il loro fallimento militare e politico con nuove dichiarazioni pretenziose sui confini del 1991. "Zelensky cercherà di dimostrare che può ancora fare qualcosa. Ma più a lungo lo farà, più dura sarà l'agonia per l'Ucraina", ha aggiunto.
Nel merito, anche il generale polacco Bogusław Paczek lancia l'allarme sulla situazione di Kiev in prima linea. "I soldati esperti e professionisti sono sempre meno. Oggi a combattere sono soprattutto i riservisti, cioè persone con gradi militari, ma non necessariamente con competenze. La Russia è in una situazione migliore: non c'è la guerra, è un Paese grande, ha ampie possibilità di addestramento, di sostituzione di alcuni con altri, di invio al fronte di forze regolari e meglio addestrate", ha affermato.
L'occidente sta perdendo lo slancio nel sostenere uno sforzo bellico ucraino ritenuto sempre più infruttuoso.
Secondo The Indipendent, la Casa Bianca ha avvertito che gli aiuti statunitensi all'Ucraina sono "prossimi alla fine" a causa della mancanza di fondi da parte del Congresso.
"I finanziamenti per la difesa dell’Ucraina devono affrontare una strada difficile alla Camera, dove un numero significativo di membri repubblicani intransigenti (si sono detti contrari - ndr)", afferma la pubblicazione
Per l'ex vice segretario al Tesoro degli Stati Uniti per la politica economica, Paul Craig Roberts, i repubblicani vogliono scaricare l'Ucraina e spostare lo scacchiere in Medio Oriente per colpire Mosca.
"L'Ucraina era un'onda che creava problemi alla Russia, sapete? E non c'è più, Kiev non ha più armi né esercito. Il popolo ucraino è devastato. Hanno chiuso con loro. Non possono fare nulla. Hanno perso e basta... Washington intende ora influenzare la Russia attraverso il Medio Oriente e la Siria", ha affermato in un'intervista al canale YouTube Dialogue works.
Secondo l'ex funzionario statunitense, i neocon americani stanno aspettando un'opportunità per portare i terroristi in Asia centrale, nella stessa Russia. Ma Mosca “probabilmente lo sa, per quanto tempo lo tollererà? Quindi è una situazione pericolosa", ha concluso.

Foto © Imagoeconomica

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