L’opinionista e già leader Cinque Stelle insieme all’ex ambasciatrice per discutere della crisi in Medio Oriente
Parla di sgomento l’ex ambasciatrice Elena Basile, intervenuta durante uno degli ultimi video pubblicati dall’ex Cinque Stelle Alessandro Di Battista sul suo canale Youtube per discutere della guerra che da settimane sta insanguinando il Medio Oriente. “Abbiamo un conflitto in Europa con l’Ucraina, un’altro che può allargarsi in Medio Oriente - ha precisato l’ex ambasciatrice - e una diplomazia Occidentale, di cui fa parte l’Europa, ormai incapace di mitigare le posizioni belliciste degli Stati Uniti”. Purtroppo, all’incapacità di mediare si aggiunge anche la volontà dell’Occidente di “negare le cause storiche dei conflitti”, la creazione di una “leggenda di carattere etico-religioso, per cui, fomentando un senso di appartenenza ad una civiltà superiore, gli occidentali porterebbero guerre, ma solo per difendere democrazia e valori disconosciuti dal resto del mondo”, e una pericolosa “demonizzazione del nemico”, che rende impossibile e invalidante ogni forma di diplomazia. Oggi, l’Italia, insieme ad altri paesi occidentali, ha scelto di astenersi dalla risoluzione delle Nazioni Unite per una tregua umanitaria tra Israele e palestinesi. Così facendo, “i Paesi arabi ci guardano” mentre, indirettamente, “diventiamo complici del genocidio a Gaza”, dal momento che, secondo gli articoli siglati dalle Nazioni Unite per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, “l’azione israeliana ricopre tutti i parametri di un accanimento al massacro contro un gruppo etnico, che diventa genocidio”. Difficile, dunque, giustificare l’astensione italiana davanti ai paesi del Mediterraneo, poiché “dovremmo assumere una posizione di dialogo e di mediazione che, in passato, è stata il fiore all’occhiello della nostra diplomazia. Invece - ha proseguito Basile - la diplomazia di oggi è diventata una casta che si è venduta al padrone di turno. Purtroppo, ci si rende conto che, o si addormenta l’intelletto e lo spirito critico, oppure non si fa carriera”. Anche secondo Di Battista, la democrazia occidentale sembra aver perso ogni riferimento e capacità diplomatica. Nel frattempo, si assiste inermi alla “mattanza che sta avvenendo all’interno della striscia di Gaza, dalla quale è impossibile uscire”. Inoltre, vengono “tagliati i video” che mostrano la strage di bambini e di civili in corso a Gaza, mentre prosegue “l’obiettivo dell’estremismo di destra del governo Netanyahu - ha spiegato Di Battista - di cacciare in Giordania più palestinesi possibili.” - prosegue - “Reporter senza frontiere ha pubblicato un rapporto con il quale sostiene che Israele sapeva di bombardare un gruppo di giornalisti quando è morto il giornalista Issam Abdallah. Lo fanno volutamente - ha sottolineato - colpiscono volutamente i giornalisti, oppure le loro famiglie, perché temono le informazioni che stanno uscendo da Gaza”. Ricordando l’estrema semplificazione narrativa praticata dalla maggior parte dei media, Basile ha spiegato di avere la sensazione di vivere all’interno di una società che tratta “l’opinione pubblica come un agglomerato di zombie privi di senso critico”. Questo, mentre i Paesi del sud, come i BRICS, iniziano a “non riconoscere più l’attuale liberalismo politico che vede gli Stati Uniti come l’artefice della democrazia nel mondo”. Il fatto che l’egemonia occidentale sia stata messa in discussione non solo spaventa, ma determina anche un istinto di sopravvivenza che si appoggia sull’unico vantaggio che l’Occidente conosce: quello militare. Questo produce “un atlantismo muscoloso, bellicista e nazionalista di carattere fascista, che si ripresenta in Europa nonostante sia stato già combattuto nel dopoguerra”.
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