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Unicef: Gaza diventata "un cimitero per migliaia di bambini"

È strage nel campo profughi di Jabaliya, a nord della Striscia di Gaza, dove oggi pomeriggio sono state uccisi oltre 400 civili a causa di un bombardamento israeliano. Si tratta del più grande campo profughi nella Striscia di Gaza bersagliato indiscriminatamente dall’aviazione israeliana con 6 missili ad altissimo contenuto esplosivo: una tonnellata ciascuno. Il danno è inenarrabile: centinaia di vittime, appunto, e oltre 40 edifici rasi al suolo.

Nel 25esimo giorno di guerra alcune fonti arabe segnalano che sarebbero 20 mila i soldati israeliani penetrati nel territorio palestinese con il supporto di carri armati e la copertura aerea. Contemporaneamente due militari sono stati uccisi a Jenin, in Cisgiordania. L'ultimo bilancio delle vittime palestinesi fornito dal ministero della Salute di Hamas parla di un totale di 8.525 morti, tra cui più di 3.500 bambini. Le forze israeliane sono impegnate in scontri con i miliziani di Hamas all'interno di Gaza. L'attacco con carri armati e bulldozer corazzati nel paesaggio devastato di Gaza è avvenuto dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva escluso un cessate il fuoco. Il braccio armato di Hamas ha teso un'imboscata a tre veicoli militari israeliani nell'area di Al-Tawam e l'esercito israeliano ha poi affermato che due soldati sono stati uccisi in combattimento nel nord di Gaza.

In una nota riportata da Al Jazeera Hamas ha chiesto ai Paesi arabi e musulmani di prendere una "posizione decisa per fermare i massacri commessi da Israele" dopo il raid sul campo profughi di Jabaliya. Hamas condanna di genocidio e attacca i governi che "tollerano i massacri dell'occupante sionista". "Quando si muoveranno le coscienze per fermare la serie di massacri, aprire il valico di Rafah, portare sostegno, aiuti, carburante e ospedali da campo nella Striscia di Gaza e salvare migliaia di vite e anime innocenti, inclusi bambini, donne, malati e i feriti?", si legge nella nota.

Pronta la risposta dei ribelli Huthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, che hanno intanto sparato contro Israele "missili e droni", terzo attacco di questo tipo dall'inizio dell'assalto a Gaza. L'esercito israeliano ha confermato che le sirene antiaeree hanno suonato a Eilat, la località turistica sul Mar Rosso, dove un missile è stato "intercettato con successo dal sistema di difesa aerea 'Arrow'" al di fuori del territorio israeliano. Teheran ha giustificato l'attacco definendolo "naturale" se non verrà raggiunto il cessate il fuoco.

L'Egitto e la Giordania hanno condannato Israele. "L'Egitto condanna con forza l'attacco disumano di Israele sul quartiere abitato del campo profughi di Jabaliya, questa è una palese violazione della legge internazionale da parte dell'esercito di israeliano", si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri egiziano. La Giordania, da parte sua, chiama la comunità internazionale ad "agire per moderare Israele ed impedire che continui i suoi crimini contro i civili, fermi la guerra ed adotti la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per mettere fine alla guerra, proteggere i civili e rispettare il diritto internazionale". Nel frattempo, il portavoce di Hamas, Abu Obeida, attraverso i canali Telegram ha fatto sapere che nei prossimi giorni rilasceranno “un certo numero di stranieri in linea con il nostro desiderio di non trattenerli a Gaza”.

Drastico è anche il bilancio delle Nazioni Unite. James Elder, portavoce dell'Unicef, in una nota ha scritto che la Striscia di Gaza è diventata "un cimitero per migliaia di bambini". "I nostri timori più profondi che il numero di bambini uccisi diventasse decine, poi centinaia e infine migliaia, si sono concretizzati nell'arco di due settimane - ha aggiunto -. Le cifre sono spaventose: si ritiene che siano stati uccisi più di 3.450 bambini, ed è sconcertante vedere che questa cifra aumenta ogni giorno. Gaza è diventata un cimitero per migliaia di bambini". Inoltre, più di un milione di bambini che vivono nella Striscia di Gaza soffrono per la mancanza di acqua potabile. "La capacità di produzione idrica di Gaza è solo il 5% della sua normale produzione giornaliera. La morte dei bambini, in particolare dei neonati, dovuta alla disidratazione rappresenta una minaccia crescente”. E ha lanciato un appello al cessate-il-fuoco: “Se non ci sarà un cessate-il-fuoco, né acqua, né medicine, né il rilascio dei bambini rapiti, ci dirigeremo verso orrori ancora più grandi per questi bambini innocenti". Anche il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres si è espresso, affermando di essere “profondamente allarmato dall'intensificarsi del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza. La protezione dei civili da entrambe le parti è fondamentale. Il diritto internazionale umanitario stabilisce regole chiare che non possono essere ignorate, tutti devono rispettarlo". "Ribadisco la mia totale condanna degli atti terroristici di Hamas e condanno l'uccisione di civili a Gaza", ha aggiunto, rilanciando l'appello per un "cessate il fuoco umanitario immediato"...

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