Il giornalista premio Pulitzer: l’intelligence americana ha riconosciuto la sconfitta di Kiev. Mosca riprende gli attacchi contro le strutture energetiche ucraine
Mentre media statunitensi come la CNN, descrivono una controffensiva che al momento è apparsa "lenta, pericolosa, sanguinosa e più difficile di quanto chiunque avrebbe potuto sperare", nei canali sotterranei dei servizi di sicurezza si dipinge un quadro molto più drammatico per le forze di Kiev.
Il giornalista vincitore del Premio Pulitzer Seymour Hersh, sulla sua pagina Substack, citando un funzionario vicino all’intelligence americana, rivela che l'esercito ucraino ha effettivamente interrotto le azioni offensive dopo settimane di pesanti perdite.
"Secondo (il funzionario - ndr), dopo diverse settimane di pesanti perdite e scarsi progressi, nonché di terribili perdite di carri armati e veicoli corazzati, le principali unità dell'esercito ucraino, senza preavviso, hanno effettivamente annullato l'offensiva, ", ha scritto Hersh, spiegando come la comunità dell'intelligence statunitense ritenga che Kiev sia oramai demoralizzata e le truppe ucraine non saranno in grado di sfondare le linee di difesa russe.
“Ci sono elementi significativi all’interno dell’intelligence americana, sulla base di rapporti sul campo e di intelligence tecnica, che credono che il demoralizzato esercito ucraino abbia rinunciato a sfondare le linee di difesa russe a tre strati con trappole esplosive”, scrive ancora il giornalista, precisando che a Kiev avrebbero abbandonato l’idea di tentare di impadronirsi della Crimea o di quattro nuove regioni russe.
Nonostante la disfatta, secondo le fonti di intelligence, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insiste ancora per la continuazione del conflitto e né a Kiev, né a Washington si parla ancora di cessate il fuoco.
“La guerra continua perché Zelensky insiste su questo punto. Non si discute di una tregua nel suo quartier generale o alla Casa Bianca e non siamo interessati a negoziati che mettano fine al massacro", conclude Hersh.
Recentemente, l’ex consigliere del Pentagono, Douglas McGregor, ha stimato circa 400.000 soldati ucraini uccisi in battaglia dall’inizio del conflitto, di cui 40.000, solo nell’ultimo mese di controffensiva. L’operazione di Kiev, iniziata il 4 giugno, secondo il Ministero della Difesa russo Sergei Shoigu, ha portato la distruzione di 543 carri armati che dovevano essere la principale forza dell’attacco, la cui spinta più sanguinosa si è concentrata verso il villaggio di Rabotino.
Lo stesso New York Times riferisce come non sia chiaro quanti soldati morirono su entrambi i lati durante la battaglia per l’insediamento, “ma le immagini dall’alto suggeriscono che il costo era sproporzionato rispetto alla quantità di terra riconquistata”.
Nel frattempo si scorgono le prime importanti fratture nel consenso unanime, finora indiscusso, al sostegno bellico all’Ucraina, fino all’ipotetica vittoria finale.
Il Wall Street Journal afferma che un gruppo di parlamentari repubblicani ha inviato a Biden una lettera di intenti per opporsi all'adozione di un nuovo pacchetto di aiuti da 24 miliardi di dollari all'Ucraina. Il documento è stato firmato da 23 membri della Camera dei Rappresentanti e sei senatori, che costituiscono un gruppo di dissidenti sufficiente a bloccare o ritardare i passaggi procedurali per approvare un nuovo pacchetto di aiuti.
A rompere le righe nel sostegno incondizionato, si è inoltre aggiunta la Polonia, il cui presidente Andrzej Duda ha dichiarato il 19 settembre che l'Ucraina si comporta come un “uomo che sta annegando, che si aggrappa a tutto e minaccia di annegare chiunque cerchi di aiutarlo”. Il giorno prima Morawiecki aveva detto alla televisione Polsat che Varsavia avrebbe smesso di fornire armi a Kiev.
Mosca riprende gli attacchi contro le strutture energetiche ucraine
Con l’approssimarsi della stagione invernale, riprendono gli attacchi contro le strutture strategiche dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico. La compagnia energetica nazionale ucraina Ukrenergo ha riferito che numerosi impianti sono stati danneggiati nella parte occidentale e centrale del Paese.
"Giovedì 21 settembre, a causa delle conseguenze del primo attacco in sei mesi, si sono verificati danni alle centrali elettriche nelle regioni occidentali e centrali. A causa delle conseguenze dell'attacco, Rivne, Zhytomyr, Kiev, Dnepropetrovsk e Le regioni di Kharkov erano parzialmente diseccitate", ha affermato la società in una nota, precisando che, a seguito delle incursioni, 398 insediamenti sono rimasti senza elettricità.
In precedenza le autorità ucraine avevano segnalato esplosioni a Kiev, Lviv, nelle regioni di Cherkasy, nonché a Rivne, Ivano-Frankivsk e Khmelnitsky.
Il capo del Ministero degli Affari Interni dell’Ucraina, Igor Klimenko, ha affermato che, a seguito dell’attacco missilistico a Cherkassy, l’edificio di un hotel è stato distrutto, così come una serie di attività commerciali. In totale, 7 persone sono rimaste ferite, mentre una è stata salvata dalle macerie.
Nella regione di Lviv, inoltre, esplosioni nella città di Drohobych, hanno danneggiato un impianto industriale, come riportato dal capo dell’amministrazione locale, Maxim Kozitsky.
"Due bombardamenti in una struttura industriale. L'officina ha preso fuoco, un magazzino a tre piani è stato distrutto, c'è un incendio su un'area di circa 30 metri quadrati", ha scritto il funzionario, specificando che l'incendio è ancora in fase di spegnimento. Il giorno prima, le autorità della regione di Poltava avevano annunciato un incendio in una raffineria di petrolio a Kremenchug.
Kiev annuncia un attacco di droni contro la Crimea
L’Ucraina ha annunciato di aver colpito un aeroporto militare nella penisola di Crimea. A renderlo noto sono state fonti dei servizi di Sicurezza, come riporta Ukrinform.
“Nella notte del 21 settembre, le Forze di Difesa dell’Ucraina hanno lanciato un attacco combinato contro un aeroporto militare degli occupanti vicino alla città di Saky, nella Crimea temporaneamente occupata”, ha affermato il dipartimento di comunicazione dell’Esercito di Kiev.
La base, secondo una fonte dell’SBU, al momento dell’attacco ospitava almeno una decina di aerei da guerra e il sistema di difesa missilistico Pantsir.
I russi, di contro, per bocca di un funzionario locale, affermano di aver abbattuto tutti i missili ucraini lanciati contro la base aerea.
Foto © Elizabeth Buie/Flickr
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