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Ministero della Difesa russo: colpite due navi. Capo di Stato Maggiore Mark Milley: aperti i nostri canali di spionaggio per gli obiettivi militari di Kiev

Bagliori di fuoco hanno illuminato i cieli della città Sebastopoli, in Crimea, colpita da un attacco missilistico ucraino la mattina del 13 settembre.

Intorno alle 3 del mattino, 5 bombardieri Su-24M sono decollati dalla base aerea di Starokonstantinov, nella regione di Khmelnitsky. Dopo un breve volo, necessario ad ingaggiare l’obiettivo prestabilito, i velivoli hanno lanciato dieci missili da crociera Storm Shadow/SCALP contro l’impianto di riparazione navale Ordzhonikidzea.

Nel merito, il Ministero della Difesa russo ha riferito che due navi da guerra sono state danneggiate durante l'attacco, ma saranno completamente restaurate.

"Due navi della Marina, sottoposte a riparazioni programmate presso il cantiere navale S. Ordzhonikidze nella città di Sebastopoli e danneggiate a seguito di un attacco missilistico da parte del regime di Kiev il 13 settembre, saranno completamente restaurate e continueranno a servire in servizio di combattimento come parte delle loro flotte", ha osservato il dipartimento, precisando che Kiev avrebbe attaccato anche con alcune imbarcazioni senza equipaggio, poi neutralizzate.

"Il 13 settembre l'aviazione navale della flotta del Mar Nero ha scoperto e distrutto tre imbarcazioni senza pilota delle forze armate ucraine ", afferma il rapporto.

Secondo il Dipartimento militare, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto sette missili e la nave pattuglia Vasily Bykov ha distrutto tutti i veicoli di superficie, a controllo remoto.

Nel pomeriggio, il governatore di Sebastopoli Mikhail Razvozhaev ha chiarito che l'incendio a Sevmorzavod è stato domato, mentre i canali Telegram russi Baza e Shot, parlano di 26 dipendenti dello stabilimento rimasti feriti e altri 2 morti.

Sempre questi canali informativi, hanno aggiunto che i mezzi danneggiati dalle esplosioni comprendono la grande nave da sbarco Minsk e il sottomarino Rostov sul Don, che erano in riparazione nell’impianto.

L’Ucraina si è subito fregiata della paternità degli attacchi, evidenziando di aver colpito con successo gli obiettivi navali e le infrastrutture portuali russe.

“Confermiamo che sono stati colpiti una grande nave da sbarco e un sottomarino. Non commentiamo i mezzi (utilizzati – ndr) per l’attacco”, ha dichiarato a Reuters il funzionario dell’intelligence militare ucraina, Andriy Yusov. Secondo analisti di The Guardian, l’attacco in Crimea ha messo in luce le crescenti capacità missilistiche di Kiev che, tuttavia, sembra difficile possa aver compiuto la missione senza un importante supporto logistico, fornito dall’esterno.

Secondo l’analista Russo Andrej Medvedev, un simile attacco non sarebbe stato possibile senza l’intelligence e le armi missilistiche della NATO.

Il mese di agosto è stato effettivamente caratterizzato da una fitta attività di droni da ricognizione dell’Alleanza sul Mar Nero, molti dei quali, tra l’altro, partiti dalla base di Sigonella, in Sicilia.

L’ultima ricognizione è avvenuta proprio questa mattina, quando un drone USAF Northrop Grumman RQ-4B ha compiuto una ricognizione a sud della Crimea, ma quasi sempre all'interno della FIR turca. Una posizione più discreta del solito, ma da cui si può comunque monitorare la situazione a Sebastopoli.

L’obiettivo strategico di queste azioni, secondo Medvedev, consiste nel rafforzamento della presenza Nato nella regione, potenziando le flotte di Bulgaria e Romania e costruendo nuove basi navali, che permetteranno almeno di indebolire le possibilità di manovra della flotta russa sul Mar Nero.

A chiarire il possibile ruolo di Washington negli ultimi attacchi, ci ha pensato il capo di Stato maggiore Statunitense Mark Milley che, intervistato da CBS News, ha sottolineato ancora una volta il livello di condivisione di dati sensibili sulla posizione degli obiettivi militari di Mosca con le forze armate ucraine.

"I nostri canali di intelligence verso l'Ucraina sono abbastanza aperti, di sicuro. E, naturalmente, la CIA e le agenzie, la NSA, tutti quei ragazzi... C'è abbastanza apertura trasmette informazioni all'Ucraina", ha affermato Milley, chiarendo che la scelta degli obiettivi e l’autorità di colpire spetta all’Ucraina

“Quello che facciamo è fornire loro consapevolezza della situazione”, ha concluso.

Intanto il giornalista Premio Pulitzer Seymour Hersh, lancia l’allarme sulle possibilità che il lavoro dell’intelligence statunitense possa portare ad un conflitto con la Russia.

"Se questo non viene fermato, (questo. - ndr) potrebbe portare la miope Casa Bianca a una guerra estesa con la Russia, che nessuno vuole", ha affermato Hersh in un materiale pubblicato sulla piattaforma Substack.

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