Servizio di guardia di frontiera statale: due droni caduti nel territorio della Romania, ma Bucarest smentisce. RUSI: pesanti perdite di equipaggiamento ucraino durante la controffensiva
Ancora fuoco e fiamme divampano sul “corridoio del grano”, dove nella notte tra il 3 e 4 settembre una serie di attacchi russi ha colpito in particolare il porto di Izmail, sul Danubio. uno dei due principali canali ucraini per l’esportazione della materia prima.
Secondo il governatore dell’oblast’ di Odessa, Oleg Kiper, gli attacchi, avvenuti mediante l'utilizzo di droni, sono stati diretti contro magazzini ed edifici di produzione, macchine agricole e attrezzature di imprese industriali. Il funzionario ha inoltre precisato sul suo canale Telegram, che, a seguito dell'incidente, nei pressi delle strutture civili sono scoppiati diversi incendi, domati solo alle ore 7:00 di questa mattina.
Ma non si conclude così il bollettino di guerra delle autorità ucraine che hanno denunciato la caduta di droni anche sul territorio della Romania, Paese membro della NATO, il cui attacco, potrebbe innescare l'articolo 5 con conseguente intervento armato dell'Alleanza a garanzia della difesa collettiva.
“Secondo il servizio di guardia di frontiera statale dell’Ucraina, ieri sera, durante un massiccio attacco russo vicino al porto di Izmail, gli ‘Shakhed’ russi sono caduti e sono esplosi sul territorio della Romania... Questa è l’ennesima conferma del fatto che il terrore missilistico della Russia rappresenta un’enorme minaccia non solo per la sicurezza dell’Ucraina, ma anche per quella dei Paesi vicini, compresi gli Stati membri della NATO”, ha scritto su Facebook il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, pubblicando una foto che mostra le fiamme di un’esplosione sulla sponda opposta del fiume Danubio, che rappresenta la linea di demarcazione tra la regione ucraina di Odessa e il territorio rumeno.
Una tesi totalmente smentita da Bucarest che si è espressa tramite una nota del Ministero della Difesa della Romania.
“Le strutture responsabili del Ministero della Difesa hanno monitorato in tempo reale la situazione generata dagli attacchi dei droni russi condotti la notte scorsa, così come sabato notte, contro le infrastrutture dalla vicinanza dei porti ucraini sul Danubio. In nessun momento i mezzi di attacco impiegati dalla Federazione Russa hanno rappresentato una minaccia militare diretta al nostro territorio nazionale o alle acque territoriali della Romania”, si legge nel comunicato che precisa in ogni caso, come la Romania abbia altresì adottato “misure di vigilanza rafforzate” nello spazio terrestre, marittimo e aereo al fine di contribuire al consolidamento della “posizione di difesa e deterrenza sul fianco orientale, in conformità con i piani nazionali e alleati”.
Un allarmismo ambiguo quello di Kiev che, secondo il secondo il direttore di Analisi Difesa, Gianandrea Gaiani, ha ora l’obiettivo portare Mosca a un’escalation che induca un coinvolgimento della Nato, in quanto essa rappresenta oramai “l’unica speranza che ha di vincere”.
Pesanti perdite di equipaggiamento ucraino durante la controffensiva
Sono sempre più numerosi gli analisti che parlano delle gravi perdite subite dell’Ucraina, durante i 3 mesi di controffensiva.
L’ultimo bilancio inglorioso è stato dato dal Royal United Defense Research Institute (RUSI) che annuncia danni significativi in termini di equipaggiamento militare.
“I tentativi di una rapida svolta hanno portato a un tasso insostenibile di perdita di apparecchiature. Azioni tattiche deliberatamente pianificate hanno visto le forze ucraine prendere posizioni russe con un piccolo numero di vittime. Tuttavia, questo approccio è lento, con circa 700-1.200 metri di avanzamento ogni cinque giorni, consentendo alle forze russe di ripristinarsi”, afferma il rapporto.
Kiev a corto di uomini: mobilitate le persone con disabilità
Il Ministero della Difesa ucraino ha pubblicato un'ordinanza secondo la quale anche alcune categorie di persone con capacità limitate sono ora soggette alla coscrizione nelle Forze armate ucraine.
Si parlerebbe dunque di persone affette da tubercolosi, epatite, HIV, da lievi disturbi mentali e nevrotici, da malattie del sistema nervoso centrale, del sangue, del sistema endocrino, o da disturbi parossistici episodici (attacchi di panico, svenimenti, vertigini, crisi epilettiche).
Nel frattempo, come riporta Rzeczpospolita, la Polonia ha iniziato a estradare gli ucraini in età militare, nel tentativo di rimpatriare i circa 80.000 uomini che hanno lasciato il Paese.
Fedor Venislavsky, membro del comitato per la sicurezza nazionale, la difesa e l'intelligence della Verkhovna Rada, ha sottolineato che i dati sul numero degli uomini ucraini in Polonia sono una "cifra importante" per Kiev, perché queste persone potrebbero ovviamente essere mobilitate nelle forze armate.
Mosca: distrutto un gruppo d’assalto nei pressi di Rabotino
A Rabotino continuano i pesanti combattimenti. Il governatore ad interim della regione di Zaporizhzhia Yevgeny Balitsky afferma che l’esercito russo ha eliminato un gruppo di aerei d’attacco ucraini vicino al villaggio.
"La situazione sulla linea di contatto nella zona di Rabotino rimane tesa. Di notte è stato nuovamente registrato il movimento di equipaggiamenti nemici, nonché l'avanzata di un gruppo d'assalto composto da un massimo di 20 persone. A seguito della sparatoria, il gruppo è stato distrutto al completo", si legge nella pubblicazione.
D’altro canto, lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate dell’Ucraina, afferma che nella regione Mosca ha effettuato attacchi aerei nei distretti di Mala Tokmachka, Orikhov, Robotyny, Stepnohirsk della regione di Zaporizhzhia. Più di 15 insediamenti, tra cui Novodarivka, Olhivske, Zaliznychne, Mala Tokmachka, Robotyne, Kamianske della regione di Zaporizhia, sono stati colpiti dal fuoco dell'artiglieria.
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