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Silvio Berlusconi aveva pensato a un appello per la pace rivolto all'Italia, a Vladimir Putin e Volodymr Zelensky. A riportarlo è il 'Fatto Quotidiano' indicando una fonte anonima ma "qualificata che ha avuto accesso a Berlusconi negli ultimi mesi".

Come rinforzo a queste parole vi è anche l'intervista rilasciata al cattolico online 'La Nuova Bussola' di Andrea Orsini, deputato di Forza Italia: Berlusconi, ha detto Orsini, “era disperato all’idea che si potessero distruggere così tante vite umane nella guerra in Ucraina”. Così “uno dei progetti che aveva in mente negli ultimi tempi era un appello per la pace abbastanza affine a quello del Santo Padre, di cui condivideva molto la sensibilità su questo tema”.

Lo stesso giornalista Michele Santoro, dopo la morte dell'ex premier, a Otto e Mezzo aveva raccontato di una telefonata avuta con Berlusconi prima del ricovero in cui si era parlato “degli orrori della guerra e dell’inadeguatezza dei leader politici a gestirla”.

Il 'Fatto' ha precisato che non c’è traccia fisica di questo appello alla pace e che l'unico elemento sino ad ora disponibile sono una serie di appunti il cui contenuto sembra focalizzassi proprio sulla questione della guerra in Ucraina e sulla sua risoluzione: in particolare emerge l'invito a Zelensky a “far tacere le armi” e fermare la controffensiva che il leader di Forza Italia definiva “dannosa e controproducente” per il suo popolo, riferisce chi ha parlato al 'Fatto'. Il presidente ucraino, era la versione di Berlusconi, si sarebbe dovuto mettere a un tavolo con Putin e rinunciare definitivamente alle repubbliche già annesse illegittimamente da Mosca. Il concetto di fondo del leader azzurro era semplice: l’Ucraina non può vincere la guerra. Esattamente il contrario di quello che sostiene la presidente del Consiglio Giorgia Meloni secondo cui l’Ucraina va sostenuta “fino a quando sarà necessario” per “vincere la guerra”.

Il ‘conflitto pubblico’ era stato poi appiattito a febbraio quando, sempre secondo il ‘Fatto’, fuori da un seggio elettorale Meloni aveva fatto un patto con Marina Berlusconi, Marta Fascina e Antonio Tajani: Berlusconi non doveva fare più proclami anti-ucraina. Ma secondo la fonte anonima contattata Berlusconi si stava preparando a fare l'opposto.

Fonte: ilfattoquotidiano.it

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