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Zelensky: “Serve ancora tempo per la controffensiva”. Prigozhin: “Mente, è già iniziata”. Solo 750 metri alla conquista di Bakhmut, gli ucraini contrattaccano sui fianchi

Si alza ancora il livello dello scontro in Ucraina, in un'escalation che va di pari passo alla potenza delle armi in gioco. Come riferito dalla CNN, citando funzionari occidentali, Londra ha consegnato missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow all'Ucraina.
Un annuncio poi confermato alla Camera dei Comuni dallo stesso segretario alla Difesa britannico, Ben Wallace che ha spiegato come i missili "consentiranno a Kiev di respingere le forze russe basate sul territorio sovrano ucraino". Il Regno Unito ha preso la decisione dopo che la Russia "ha continuato su un sentiero oscuro" prendendo di mira le infrastrutture civili in Ucraina.
"La donazione di questi sistemi missilistici offre all'Ucraina le migliori possibilità di difendersi dalla brutalità della Russia", ha aggiunto poi parlando ai parlamentari, precisando come queste armi sarebbero già in mano a Kiev. Secondo un alto funzionario statunitense, un tale missile è "un vero punto di svolta" e offre alle forze armate le capacità belliche che Kiev chiede dall'inizio del conflitto.
Immediata la risposta russa, veicolata dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha subito riferito come Mosca consideri la decisione di Londra uno sviluppo fortemente negativo.
"Ciò richiederà una risposta adeguata da parte dei nostri militari, che, ovviamente, da un punto di vista militare, prenderanno le decisioni appropriate", ha sottolineato Peskov.
Lo Storm Shadow è un missile da crociera a lungo raggio con capacità stealth, sviluppato congiuntamente da Regno Unito e Francia. Stando ai dati del produttore, presenta una portata di oltre 250 km (155 miglia), mentre al contrario, i missili Himars forniti dagli Stati Uniti raggiungono al massimo gli 80 km (50 miglia). Sono armi che vengono sganciate dagli aerei e data la loro gittata, consentiranno ai piloti ucraini di colpire le linee nemiche in profondità in grado di stare ad una distanza più elevata dal fronte. Una volta lanciato, lo Storm Shadow scende a bassa quota per evitare il rilevamento da parte del radar nemico, prima di agganciarsi al bersaglio con un cercatore a infrarossi.


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Il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov © Imagoeconomica


I media annunciano l'inizio dell'offensiva, ma Zelensky frena: "Serve ancora tempo"
"L'Ucraina ha già iniziato la controffensiva: al via la fase 1", così titolavano le prime pagine di Repubblica questa mattina, spiegando come le operazioni preliminari del grande attacco sarebbero già iniziate a fronte dei movimenti dei reparti, con le unità scelte formate nei campi d'addestramento europei trasferite in prossimità delle zone calde.
Fonti russe di Ria Novosti parlano d'altro canto di più di tremila cariche per HIMARS, diverse dozzine di aerei da combattimento e più di centomila baionette schierate nella regione di Orekhovo e pronte al combattimento.
Uno scenario che non lascerebbe spazio a dubbi sulla situazione operativa dell'esercito, pronto a sferrare l'attacco. Non sembra tuttavia dello stesso avviso il presidente Volodymyr Zelensky che ha subito smorzato tali aspettative, spiegando che il paese ha bisogno di più tempo per lanciare una controffensiva contro la Russia, poiché l’esercito ha ancora bisogno degli aiuti occidentali promessi.
Con quello che abbiamo possiamo andare avanti e avere successo, ma perderemmo molte persone”, ha detto in un’intervista ad alcune emittenti del servizio, tra cui la Bbc. Le brigate da combattimento, alcune delle quali addestrate dai paesi Nato, sono “pronte”, ma l’esercito ha ancora bisogno di “alcune cose”, compresi i veicoli blindati, che “arrivano a stock”, ha spiegato. “Quindi dobbiamo aspettare. Ci serve un po’ più di tempo”.
Parole che smentiscono le recenti valutazioni del segretario di Stato statunitense Anthony Blinken che, in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri britannico James Cleverley, si è detto convinto che Kiev avesse oramai tutti i mezzi necessari per portare avanti l’attacco.

Da dicembre l’occidente ha trasferito 500 blindati a Kiev
Il supporto dell’occidente agli sforzi di Kiev in ogni caso è stato considerevole negli ultimi mesi. Come riportato da Bloomberg dall’inizio dell’inverno sono stati trasferiti più di 200 carri armati e 300 veicoli da combattimento per preparare l’Ucraina alla controffensiva.
Secondo il quotidiano, il successo dipenderà dal "coordinamento delle azioni di fanteria, corazzati veicoli, genieri e difesa aerea”, ma se la controffensiva dovesse fallire, il conflitto potrebbe trasformarsi in "un altro stallo invernale" e aumentare la pressione su Kiev per costringerla a rifiutarsi di riconquistare i territori persi.


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Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky


Prigozhin: iniziato attacco ucraino sui fianchi di Bakhmut
Secondo il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin, Zelensky sta mentendo e la controffensiva sarebbe già in pieno svolgimento.
Se gli ucraini riusciranno a riprendere il controllo di Bakhmut poi punteranno verso le regioni di Bryansk e Belgorod, in territorio russo, e proseguiranno la loro offensiva nella regione di Zaporizhzhia”, prevede Prigozhin in un commento pubblicato sul suo canale Telegram, sottolineando che le unità ucraine hanno iniziato il loro contrattacco e si stanno avvicinando a Bakhmut dai fianchi.
Altre fonti di Mosca riportano che, a seguito degli ultimi attacchi di Kiev, le unità del 9° reggimento di fucili a motore hanno lasciato la cintura forestale e l'area fortificata, ritirandosi a nord a una profondità di 600 metri, riaprendo così la strada Chasov Yar-Bakhmut alle Forze Armate dell'Ucraina.
Un altro contrattacco ha condotto le forze armate della Federazione russa a perdere anche una sezione frontale larga fino a 650 m e profonda fino a 600 m nell'area di Bogdanovka. Anche le unità della 4a brigata di fucili a motore e della 374a brigata di fucili a motore hanno lasciato le loro posizioni sulle forze armate dell'Ucraina, precedentemente occupate dai combattenti del Wagner PMC a nord-ovest di Kleshcheevka. Uno scenario che suggerisce il concretizzarsi di una vera e propria offensiva su vasta scala.
Mentre la pressione sui fianchi aumenta, tuttavia, Ria Novosti, citando un combattente del gruppo mercenario, riporta che mancherebbero alle truppe solo 742 metri per raggiungere i confini della parte orientale della città ancora controllata da Kiev.
"Se prendi da questo edificio in diagonale verso la strada, fino all'uscita dalla città (l'incrocio tra le strade Yubileynaya e Levanevsky, lungo la quale le forze armate ucraine riforniscono la loro guarnigione, ndr), allora rimangono 742 metri da percorrere. Non è rimasto niente", ha affermato il combattente.
Nelle ultime ore, nel nord-ovest della città, i Wagneristi sarebbero avanzati lungo le strade di Medvedev, Chernyakhovsky, Tolbukhin e catturato una serie di posizioni vicino all'incrocio tra le strade Levanevsky e Defenders of Ukraine.

Kiev: “Bombe a grappolo russe su Zaporizhzhia”
Secondo il capo dell’amministrazione regionale, Yuriy Malashko, citato da Rbc Ukraine, la regione sud-orientale di Zaporizhzhia è stata “bombardata più di 70 volte nelle ultime 24 ore” e “8 civili sono rimasti feriti da munizioni a grappolo (vietate dalle convenzioni internazionali), tra cui 3 operatori sanitari delle ambulanze” Malashko ha riferito che ci sono distruzioni in 20 diverse località della regione. “A Malokaterinovka, 8 persone sono state colpite da proiettili a grappolo. Tre di loro sono operatori di ambulanze. Feriti residenti locali, 3 uomini e 2 donne”, ha affermato il funzionario.

Foto di copertina © David Monniaux

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