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Lo scoop de Il Fatto Quotidiano, a Sabaudia militari ospitati ed addestrati già da inizio mese. Conte: Italia sempre più coinvolta nel conflitto

Una ventina di soldati ucraini sono arrivati a Roma con un volo speciale ad inizio mese, e sono stati ospitati a Sabaudia, nella caserma “Santa Barbara di Sabaudia”, sede del comando artiglieria contraerea dell’esercito, dove hanno ricevuto addestramento all’utilizzo del Samp-t attraverso l’uso di simulatori virtuali. A riportarlo è uno scoop de Il Fatto Quotidiano. Secondo il giornale, gli artiglieri di Kiev non sono stati i soli ad essere ospitati a Roma dato che altri colleghi ucraini si sono addestrati alla scuola di fanteria di Cesano all’uso di diversi veicoli blindati italiani. E’ però probabile, secondo Il Fatto Quotidiano, che gli artiglieri ucraini saranno mandati per la prima volta in Sardegna, al poligono del salto di Quirra, per familiarizzare con un Samp-t vero e proprio, ma rimane in dubbio la possibilità di prove di fuoco, dato che i missili “aster” sparati dall’anti-aerea in questione possono costare da 400mila a 2 milioni di euro ciascuno.
I Samp-t sono delle batterie terra aria di costruzione franco-italiana, che l’Italia consegnerà a Kiev entro la fine della primavera. Il lanciamissili è montato su un camion ed è collegato al sistema di reti radar e satellitari della Nato, ha un raggio massimo di 120 km e secondo gli esperti è un sistema molto utile per contrastare la minaccia rappresentata dai missili ed aerei russi.
La fornitura di Samp-t a Kiev è uno sforzo congiunto tra la Francia e l’Italia: infatti la Francia si è incaricata di fornire i missili utilizzati dal sistema, mentre l’Italia dovrà cedere uno dei già pochi veicoli a disposizione, solo 5, dal costo di 700 milioni di euro ciascuno; 1 veicolo è schierato in Slovacchia, un altro in Kuwait e quello destinato a Kiev è a Mantova, nella caserma del 4° reggimento antiaereo “peschiera”.

La risposta della politica alla faccenda non è tardata: il leader del M5S Giuseppe Conte ha dichiarato che l’addestramento in Italia di ucraini “È il segno della partecipazione sempre più attiva dell’Italia nel conflitto” mostrando chiaramente la sua forza politica sia preoccupata dal rischio di una sempre crescente escalation militare in Ucraina. “Ci è stato raccontato che avremmo messo in ginocchio la Russia con le sanzioni, poi che il sostegno militare ci avrebbe spianato una risolutiva vittoria”, ha aggiunto Conte. “La verità è che passo dopo passo, armamenti su armamenti, ci stiamo ritrovando totalmente immersi in questa guerra senza che il nostro governo e l’Europa tentino una strategia alternativa per percorrere una via negoziale e arrivare a una soluzione di pace”. E ancora: “Bisogna concentrare tutti gli sforzi sul piano diplomatico perché stiamo rischiando di ritrovarci in una terza guerra mondiale”.

Parole e concetti forti che in parlamento vengono condivisi anche dall’alleanza dei verdi di sinistra, infatti Nicola Fratoianni ha dichiarato di non essersi sorpreso affatto della presenza dei soldati di Kiev sul suolo italiano perché, dopo una fornitura di sistemi d’arma avanzati, è una conseguenza logica il passare all’addestramento dei soldati all’uso di tali armi, cosa che fa parte di un processo di escalation che si auto-alimenta nel tempo, concludendo che: “Da parte dell’Italia c’è un coinvolgimento di fatto nel conflitto. Mi sembra evidente che in assenza assoluta di qualsiasi iniziativa diplomatica, si porti avanti solo la strada delle armi. Si è detto che gli aiuti militari servivano per trattare la pace in una condizione di equilibrio: ma questo equilibrio quando lo raggiungiamo?”.
Scena muta da Elly Schlein, la segretaria del PD, sul punto, non ha commentato lo scoop, non dimostrando una volontà di allontanamento reale dalla linea impostata da Enrico Letta.

Foto © Imagoeconomica

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