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Volodin: le forniture occidentali per un attacco alla Russia porteranno a una risposta con armi più potenti

Il clima che traspare in queste ore nelle cancellerie del Cremlino è tutt'altro che rassicurante rispetto all'evolversi di un conflitto che assume sempre più la fisionomia di uno scontro convenzionale tra l'occidente e la Russia.

Dopo le parole del ministro degli esteri tedesco Annalena Baerbock, che ha annunciato come la Germania non “ostacolerebbe” la Polonia o altri alleati, qualora chiedessero il permesso di inviare i loro carri armati Leopard in Ucraina, da Mosca si percepisce un’irritazione sempre più preoccupante.

Secondo il portavoce della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin la consegna di armi offensive occidentali all'Ucraina può portare a misure di ritorsione da parte della Russia e minacciare una catastrofe globale.

"Se Washington e i paesi della NATO forniscono armi che verranno utilizzate per colpire le città civili e tentare di impadronirsi dei nostri territori, mentre minacciano, ciò porterà a ritorsioni con armi più potenti", ha affermato.

Secondo Volodin, gli Stati Uniti e i loro alleati in Europa stanno conducendo il mondo a una guerra terribile che sarà molto diversa da quella odierna:"Data la superiorità tecnologica delle armi russe, i politici stranieri che prendono tali decisioni devono capire che ciò potrebbe finire in una tragedia globale che distruggerà i loro paesi", ha aggiunto il portavoce della Duma di Stato.

In sostanza, secondo Volodin, non ci sarebbero più argomentazioni rassicuranti che tengano, sull’utilizzo mai avvenuto delle armi di distruzione di massa nei conflitti locali da parte delle potenze nucleari.

Dopotutto, questi paesi non hanno affrontato minacce alla sicurezza dei loro cittadini e all'integrità territoriale”, ha ammonito.

Un panorama catastrofico, acuito dalle parole delle promesse del presidente ucraino Volodymyr Zelensky della scorsa settimana, quando al World Economic Forum di Davos ha dichiarato che avrebbe tentato di impadronirsi della Crimea se l'Occidente avesse fornito armi pesanti ed il Pentagono ha subito dato assenso anche all'attacco alla penisola, come riportato dal New York Times.


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Leopard 2: l’arma che può cambiare il tenore del conflitto
Il Leopard 2 è il principale carro armato tedesco sviluppato dall'azienda di difesa Krauss-Maffei Wegmann. Progettato negli anni Settanta, come aggiornamento del precedente Leopard 1, si trova negli arsenali di quasi 20 paesi (2000 esemplari solo in Europa) ed è considerato uno dei migliori carri armati al mondo per autonomia, velocità, protezione e potenza di fuoco.

Questi blindati sono in grado di viaggiare fino a 70 chilometri all’ora, con un’autonomia di 442 chilometri con un pieno e sono armati con un cannone a canna liscia da 120 millimetri, una mitragliatrice da 7,62 millimetri, lanciagranate automatici e sono dotati di protezioni balistiche e contro le mine.

Secondo l'International Institute for Strategic Studies con sede nel Regno Unito, fornire all'Ucraina circa 100 carri armati potrebbe fare una differenza "significativa" nella guerra: "Un esercito può sfondare le linee nemiche e porre fine a un lungo periodo di guerra di trincea", ha dichiarato il CEO di Rheinmetall Armin Papperger al quotidiano tedesco Bild. “Con il Leopard i soldati possono avanzare di decine di chilometri alla volta”, ha precisato.

A quel punto sarebbero i servizi di intelligence statunitensi a fare il resto, fornendo al commando ucraino informazioni sui settori più deboli dell’ampia linea di contatto difesa da Mosca.

Mosca: Kiev immagazzina armi fornite dall’Occidente nelle vicinanze delle centrali nucleari
Come riportato dal direttore del Russian Foreign Intelligence Service (SVR) Sergey Naryshkin, l’esercito ucraino starebbe dispiegando armi occidentali nei territori delle centrali nucleari.

Ci sono rapporti affidabili secondo cui le forze armate ucraine stanno immagazzinando armi e munizioni fornite dall'Occidente sui territori delle centrali nucleari. Ciò riguarda i missili più costosi e scarsi per le forze armate ucraine per HIMARS MLRS e sistemi di difesa aerea stranieri, così come munizioni di artiglieria di grosso calibro", riporta il servizio stampa del Foreign Intelligence Service.

Secondo i dati dell'intelligence, solo nell'ultima settimana di dicembre, diversi vagoni ferroviari del "carico mortale" sono stati consegnati dall'estero attraverso la stazione ferroviaria di Rafalovka alla centrale nucleare di Rovno.

Per Naryshkin Kiev si aspetta che le forze armate russe non colpiscano le centrali nucleari, temendo una catastrofe nucleare. "Vorrei sperare che nessuno a Kiev pensi di far saltare in aria deliberatamente tali magazzini nella speranza di chiedere agli Stati Uniti e ai loro alleati ancora più armi e munizioni", ha aggiunto il direttore del servizio.


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Mosca annuncia avanzamenti sul settore di Bakhmut
Questa mattina il quartier generale della difesa territoriale della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) ha annunciato che nella zona di Artemovsk (Bakhmut), sono stati conquistati gli insediamenti di Dvurechye e Krasnopolyevka con perdite di Kiev che ammontano a 50 soldati tra morti e feriti.

Secondo il capo della DOR Denis Pushlin le battaglie nell’insediamento si sono intensificate e le truppe ucraine non sono ancora intenzionate ad arrendersi.

"Il gruppo Wagner dopo che la liberazione di Soledar sta già avanzando nelle vicinanze (Artemovsk - ndr), vediamo che i combattimenti si stanno già intensificando. In un certo numero di aree, compreso l'impianto di lavorazione della carne, si stanno svolgendo intense battaglie… il nemico resiste, non ci sono i presupposti che si arrenda, deponga le armi e si ritiri." Ha affermato Pushilin sul canale televisivo Russia 24.

Lunedì, Apty Alaudinov, comandante delle forze speciali Akhmat e vice comandante del 2° corpo d'armata della milizia popolare della LPR, ha affermato che i combattimenti a Baklhmut si stavano svolgendo nella parte orientale e meridionale della città.

Foto © Imagoeconomica

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