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Erano privi di autorizzazione

"Macchinari per la fabbricazione di materiale d'armamento (bossoli) destinati all'esportazione in Etiopia in assenza delle necessarie autorizzazioni" sono stati sequestrati oggi nel porto di Genova dai militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza del capoluogo ligure e i funzionari del reparto Antifrode dell'Ufficio delle Dogane di Genova 1, coordinati dalla Procura della Repubblica di Genova. Il sequestro, comunicato in una nota dall'Agenzia delle dogane e dei Monopoli (Adm), giunge mentre nel Paese africano di destinazione prosegue un processo di pace che dal novembre scorso ha messo fine a un conflitto nella regione settentrionale del Tigray durato oltre due anni e che, secondo stime provvisorie dell'Unione Africana, potrebbe aver provocato circa 600mila morti. Milioni di abitanti del Tigray, stando alle stime di agenzie internazionali e delle Nazioni Unite, necessitano di aiuti umanitari a causa dell'impatto delle ostilità e di una prolungata sospensione dell'erogazione dei servizi essenziali, che sono ripresi solo nelle scorse settimane dopo circa un anno e mezzo. In Etiopia si verificano non di rado scontri fra le forze armate regolari e diverse altre milizie armate, come l'Oromo Liberation Army (Ola). Nel comunicato si spiega che l'operazione condotta oggi "ha tratto origine da una verifica doganale eseguita lo scorso ottobre, che ha permesso di accertare, all'interno di due container giunti negli spazi doganali del porto di Genova per la successiva esportazione verso l'Etiopia, la presenza di una macchina 'scanalatrice' e di una 'rifilatrice' corredate da manuali d'uso e istruzioni per la produzione di bossoli, sebbene l'esportatore, una società con sede a Lecco, avesse presentato documenti attestanti genericamente la presenza di un 'tornio parallelo' e di 'macchine per la formatura a caldo', senza alcun riferimento alla fabbricazione di materiali di armamento".
"Al riguardo - prosegue la nota - si evidenzia che sempre lo scorso ottobre, in data 7, il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione che invita gli Stati Ue a bloccare l'esportazione di ARMI verso l'Etiopia, a causa di una grave crisi umanitaria nella regione del Tigray". Al momento, si legge ancora nel comunicato, "tre sono le persone indagate in relazione ai reati di 'esportazione di materiali di armamento senza la prescritta autorizzazione' e di 'falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico'". "I macchinari per la produzione di materiale di armamento - spiega ancora la nota -, del valore di oltre tre milioni di euro, sono stati sottoposti a sequestro, su disposizione della Procura della Repubblica di Genova, dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e dai funzionari doganali di Genova, i quali hanno altresì perquisito le sedi delle società coinvolte nell'operazione". La Procura, conclude il comunicato, "precisa che le ipotesi investigative delineate sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d'innocenza delle persone sottoposte ad indagini e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna".

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