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L’ex segretario di Stato Usa aveva proposto una tregua sui confini di quando è iniziata la guerra e la concessione a Mosca dei territori occupati 10 anni fa

Alle autorità ucraine hanno irritato, e non poco, le recenti dichiarazioni dell'ex segretario di stato americano Henry Kissinger (in foto) che viene accusato, "dopo dieci mesi di Guerra”, di "non aver capito niente". Per il consigliere della presidenza ucraina, Mikhailo Podoliak, l’ex alto diplomatico Usa "non ha compreso la natura di questa guerra né il suo impatto sull'ordine mondiale".
L'ex segretario di Stato, in un articolo pubblicato domenica su La Stampa, ha ricordato che a maggio ha “raccomandato di tracciare una linea del cessate-il-fuoco lungo i confini esistenti quando è iniziata la guerra il 24 febbraio. La Russia restituirebbe le sue conquiste da lì, ma non il territorio occupato quasi dieci anni fa, Crimea inclusa”. Secondo Kissinger “quel territorio potrebbe essere soggetto a un negoziato” con la fine delle ostilità. “Se la linea di confine dell’anteguerra tra Ucraina e Russia non potesse essere guadagnata combattendo o con negoziati, si potrebbe esplorare il ricorso al principio dell’autodeterminazione. In territori controversi che hanno cambiato ripetutamente di mano nel corso dei secoli, si potrebbero organizzare referendum consultivi sull’autodeterminazione supervisionati dalla comunità internazionale".
Una posizione molto pragmatica e appoggiata anche dall’ex First Minister inglese Boris Johnson.
Ma il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Mikhailo Podoliak non ci sta. Kissinger “propone una ricetta semplice: placare l'aggressore sacrificando parte del territorio dell'Ucraina in cambio di garanzie di non aggressione contro altri stati dell'Europa orientale”, ha riassunto Podoliak. In tal senso, ha sottolineato, "tutti coloro che sostengono 'soluzioni semplici' devono ricordare l'ovvio: qualsiasi accordo con il diavolo, una cattiva pace a spese dei territori ucraini, sarà una vittoria per Putin e una ricetta per il successo per gli autocrati di tutto il mondo". "Ciò non farà che aumentare l'appetito della Russia, alimentare in modo significativo la sua aggressività, moltiplicare i nuovi conflitti nel mondo, trasformare i missili in uno strumento di relazioni internazionali e portare ad un'era di instabilità con una nuova corsa all'atomica da parte di stati non nucleari". Kissinger aveva indicato in una tregua e un eventuale futuro referendum in Crimea la possibile via di uscita dal conflitto e una garanzia per evitarne uno più ampio, suggerendo un ritiro della Russia sulla linea del 24 febbraio, prima di dare il via a negoziati sui territori occupati.
Per Podolyak, intervenuto con messaggi postati su Telegram "l'unico modo possibile per mettere fine alla guerra ed arrivare alla pace è attraverso il ritorno al rispetto del Diritto Internazionale" e questo comprende "la liberazione dei territori ucraini, un processo ai criminali di guerra russi e il fatto che la Russia paghi per anni le riparazioni di guerra". "Fortunatamente, questo viene compreso da un numero crescente di persone nelle capitali occidentali dalle due parti dell'Oceano. Lo sentiamo dire dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, dall'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Ue, Josep Borrell, dal presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e dal segretario di Stato americano Antony Blinken". "Questo significa una cosa: il tempo dei 'sovietologi' e di coloro che amano sacrificare una parte dell'Europa in qualsiasi situazione incomprensibile si è concluso con la caduta del muro di Berlino. È tempo di una leadership responsabile", ha concluso il consigliere della presidenza ucraina.

Foto: it.depositphotos.com

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