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Conte: “A 9 mesi dal conflitto questa non può essere più la soluzione. Italia sia protagonista nell’aprire un canale negoziale”

La Camera dei Deputati ha approvato la mozione di maggioranza sulla guerra in Ucraina. Parti del documento, che contiene tra l’altro l’ok a proseguire l’invio di armamenti a Kiev, sono state votate anche dall’opposizione. Sono passate, con un gioco di astensioni reciproche, anche le mozioni di Pd e Iv-Azione, su cui il governo si era rimesso a Montecitorio. Sono stati invece respinti i documenti presentati da M5s e Alleanza Verdi Sinistra. La mozione del M5s è stata bocciata con 193 no, 46 sì e 75 astenuti (il Pd e Alleanza Verdi Sinistra). Stesso destino ha subito la mozione di Alleanza Verdi Sinistra.
Intanto in  merito all'eventuale fornitura bellica da dare all'Ucraina il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della sua partecipazione al vertice dei ministri degli Esteri della Nato a Bucarest  ha sottolineato di aver detto "al ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che presto il ministro della Difesa porterà in Consiglio dei ministri il decreto per prorogare i tempi delle decisioni già adottate, che scadono il 31 dicembre, per un'eventuale fornitura di strumenti militari all'Ucraina, naturalmente sempre previo passaggio parlamentare".
In Aula è intervenuto il leader M5s Giuseppe Conte: “Se il governo vuole perorare una linea guerrafondaia ‘armi a oltranza e zero negoziati’ venga in Aula a dirlo, a metterci la faccia davanti agli italiani e a far votare il Parlamento”.
Dopo il voto il capo politico del Movimento 5 Stelle ha attaccato il governo: “Il dl sull’invio di armi all’Ucraina non può essere una routine. Non è più rinviabile un nuovo quadro di intervento - ha detto - Pretendiamo un passaggio nelle aule parlamentari perché sia garantito ai cittadini il diritto ad una informazione trasparente”. La proposta di Conte, che ha confermato la linea del suo partito, è che “l’Italia sulla crisi ucraina svolga un vero ruolo da protagonista promuovendo una conferenza di pace - ha detto l’ex premier - Non possiamo continuare a pensare ad una illusoria disfatta della Russia”. Conte ha aggiunto che “in tanti si sono abituati alla guerra, quasi metabolizzandola. Dal primo colpo sparato il M5S ha condannato con forza la aggressione russa - ha sottolineato - chiedendo un piano diplomatico ed anche un sostanzioso aiuto militare al popolo ucraino: non per pulsioni belliciste ma per porre un argine alla iniziale asimmetria delle forze in campo. Un contributo deciso non a cuor leggero - ha specificato - ma necessario per consentire all’Ucraina la legittima difesa. Oggi, dopo nove mesi, questa non può essere più la soluzione. Sul piano delle armi - ha concluso - si è parlato e agito troppo, mentre di diplomazia non vediamo traccia. Esigiamo un cambio di passo dalla Nato e dalla Ue. E soprattutto dal nostro Paese. Lo hanno chiesto centomila persone che hanno sfilato a Roma - ha detto - per dar voce a una maggioranza silenziosa che subisce le conseguenze del conflitto”.
Intanto, durante l’assemblea di Alis, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha confermato la linea dell’esecutivo: “Io sono abituato a non cambiare opinione e così faremo” ha detto, aggiungendo che “la situazione in Ucraina si sta facendo più grave perché la parte civile sta subendo attacchi per cui tutto il mondo si sta muovendo, anche chi prima era equidistante dalla Russia si sta muovendo”. E ancora: “Il Governo sta dando esecuzione a cinque decreti presi dal precedente Governo il cui principale esponente era il partito di Conte. Ogni cosa che è partita dall’Italia per essere consegnata all’Ucraina è l’esecuzione di scelte prese dal precedente Governo. Conte dovrebbe rivolgere a sé stesso queste critiche”.

Foto © Imagoeconomica

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