La Cina distende i toni: "Russia 'responsabile' contro guerra nucleare
La Cina apprezza l'atteggiamento "razionale e responsabile" della Russia per la posizione espressa da Mosca "secondo cui una guerra nucleare non può essere combattuta". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, durante un incontro avuto con il suo omologo russo, Sergei Lavrov, a margine del vertice del G20 di Bali, in Indonesia. "Siamo, inoltre, lieti di vedere la Russia rilasciare un segnale di dialogo e accettare di riprendere l'attuazione dell'accordo sul trasporto di grano del Mar Nero", ha aggiunto il ministro degli Esteri cinese, citato in una nota della diplomazia di Pechino. La Cina, ha ribadito Wang, "continuerà a mantenere una posizione obiettiva ed equa e a svolgere un ruolo costruttivo alla promozione della pace e dei colloqui".
L'intervento cinese non è di poco conto, seppur precedente alla notizia della caduta in Polonia di un missile russo o dei suoi resti dopo l'abbattimento della contraerea Ucraina (le indagini sui fatti sono ancora in corso).
Certo è che il tema della guerra in Ucraina ha dominato il dibattito tra i leader.
In collegamento video, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha illustrato una "formula per la pace" in dieci punti che non prevede alcuna cessione di territori alla Russia. Kiev, ha avvertito Zelensky, "non permetterà alla Russia di aspettare, di ricostituire le proprie forze e di ricominciare a disseminare terrore e destabilizzazione". Parole che il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitrij Peskov, ha subito interpretato come un rifiuto dell'Ucraina a negoziare.
A Zelensky ha risposto anche il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, presente a Bali, secondo cui la retorica del presidente ucraino è "bellicosa, aggressiva e russofobica".
Dal comunicato finale del vertice approvato si legge che "la maggior parte dei membri" del G20 "ha condannato con forza la guerra in Ucraina, sottolineando che sta causando immense sofferenze umane e aggravando le fragilità esistenti nell'economia globale - limitando la crescita, aumentando l'inflazione, interrompendo le catene di approvvigionamento, aumentando l'insicurezza energetica e alimentare ed elevando i rischi per la stabilità finanziaria".
Le venti principali economie mondiali hanno sottolineato, in questo testo congiunto, che "l'uso o la minaccia di usare armi nucleari è inammissibile" e "la risoluzione pacifica dei conflitti, gli sforzi per affrontare le crisi, così come la diplomazia e il dialogo, sono vitali. L'era di oggi non deve essere di guerra". Nel testo, che non è stato cambiato dopo la caduta di un missile in Polonia, si sottolinea che c'erano "altri punti di vista" e "diverse valutazioni" della situazione e delle sanzioni imposte a Mosca.
Foto © Imagoeconomica
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