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Giorni fa elicotteri anti-sottomarini USA avevano sorvolato la linea del gasdotto. Biden a febbraio aveva minacciato Mosca di colpirlo in caso di invasione in Ucraina

Lunedì si sono verificate due esplosioni a danno dei gasdotti sottomarini che collegano la Russia alla Germania. La rottura all’infrastruttura si è verificata vicino all’isola danese di Bornholm nel Mar Baltico e ha coinvolto tre rami del gasdotto, due del Nord Stream 1 e uno del Nord Stream 2.
I progetti del gasdotto non erano mai stati completamente apprezzati da Londra e Washington, anzi i due governi lo consideravano un avvicinamento tra Europa e Russia e una dipendenza a livello energetico dell’Europa da Mosca.
Il giornale Readovka ha raccolto tutte le prove che incriminerebbero gli Stati Uniti come responsabili dell’accaduto. E lo ha fatto partendo dalle dichiarazioni del presidente degli USA del 7 febbraio in cui sembra che il piano per smantellare il Nord Stream fosse già in elaborazione prima dell’invasione russa.
Biden aveva affermato: “Se la Russia invade, voglio dire, se i suoi carri armati e le sue truppe attraversano di nuovo il confine con l'Ucraina, allora non ci sarà più il Nord Stream 2, ne segneremo la fine” e al giornalista che gli aveva chiesto come questo fosse possibile, visto che il gasdotto era sotto controllo tedesco, ha risposto: “Te lo prometto, ce la possiamo fare”. Forse erano solo minacce fine a sé stesse, quindi prive di intenzionalità, ma sono comunque da considerare vista l’attuale tragedia dei gasdotti ritenuti ormai non riparabili dagli esperti.
Altra evidenza del coinvolgimento degli Stati Uniti nel disastro sono le esercitazioni Baltops che ogni anno si svolgono nel Mar Baltico. Quest’anno si sono svolte dal 5 al 17 giugno proprio nei pressi dell’isola di Bornholm e vi hanno partecipato oltre gli Stati Uniti, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Turchia, Svezia e Finlandia (che ha poi iniziato a muoversi attivamente per entrare nella NATO). Washington durante l’esercitazione ha utilizzato USS Gunston Hall e USS Kearsarge, navi da sbarco; inoltre l’esercito americano aveva l’obiettivo di sperimentare veicoli subacquei senza pilota. Finite le esercitazioni la nave USS Kearsarge non ha lasciato le acque baltiche, ma è rimasta nell’area dell’isola di Bornholm. Dalle dichiarazioni ufficiali, la presenza dell’esercito americano era necessaria per sostenere gli Alleati, ma molti osservatori constatano che la traiettoria degli elicotteri anti-sottomarini MH-60, appartenenti alla USS Kearsarge, coincide con la linea del gasdotto.
A inizio mese gli elicotteri hanno iniziato a sorvolare le acque fuori dall’amministrazione danese proprio nei luoghi dove si sono verificate le esplosioni, inoltre proprio in questo periodo il presidente polacco Andrzej Duda ha annunciato: “Quando la Russia è in guerra contro l'Ucraina, quando attacca, occupa, quando si verifica un cambio di politica in Occidente implica non solo la sospensione del Nord Stream 2, ma anche la liquidazione, lo smantellamento completo del gasdotto”.
Se non fosse abbastanza chiara la (presunta) responsabilità di Washington nelle esplosioni ai danni del gasdotto dopo l’incidente Radoslaw Sikorski, membro del Parlamento europeo, ha pubblicato su Twitter una foto del luogo dell’accaduto scrivendo “Grazie, USA!”.
Dopo il sabotaggio del gasdotto Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha asserito: “Il presidente americano Joe Biden deve chiarire se vi siano gli Usa dietro agli incidenti avvenuti al Nord Stream”, come ha riportato Il fatto quotidiano. La Russia ha anche intenzione di richiedere una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per discutere dell’accaduto, visti i danni al gasdotto che forse non sarà più adoperabile, infatti l’acqua marina entrando nelle tubature le rovina.

I danni ambientali
Il gas non veniva più inviato dalla Russia all’Europa, ma all’interno del gasdotto sembra sia rimasta una significativa quantità di gas. Adesso ci si preoccupa dei danni ambientali che si imputano al metano, il principale componente del gas naturale. Secondo il ministro danese Dan Jorgensen il flusso di gas verso la superficie potrebbe essere interrotto in una settimana.
Parte dell’acqua assorbe il metano che fuoriesce dalle interruzioni delle condutture, ma parte di questo salirà comunque in superficie e secondo le stime di alcuni esperti sarà un terzo delle emissioni annuali della Danimarca.
A seguito dell’accaduto si apre una nuova fase nel conflitto mondiale tra Stati Uniti e Russia che prevede attacchi espliciti alle infrastrutture.

Foto: it.depositphotos.com

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