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Zelensky: “Riconquistati 1500 kmq di territorio”. Mosca prepara le armi termobariche

A Zaporizhzhia rischio spegnimento dell’ultimo reattore

C’è fermento e molto nervosismo sul fronte del Donbass. È oramai confermato che le truppe ucraine hanno sfondato sulle linee di contatto a Kharkov. Una controffensiva inaspettata, per la quale non sembra essere stata casuale, la visita a sorpresa a Kiev, avvenuta l’8 settembre, del segretario di Stato americano Antony Blinken. Sul tavolo delle discussioni non figurava ovviamente una via d’uscita per la cessazione delle ostilità, quanto piuttosto la promessa di ulteriori aiuti militari USA per la guerra infinita “a tempo indeterminato”. Il vicesegretario alla Difesa William LaPlante in un briefing per i giornalisti, non ha usato mezzi termini: “I fondi stanziati per sostenere l'Ucraina sono progettati per 2 anni e non scompariranno con l'inizio del nuovo anno fiscale negli Stati Uniti”.
Quale migliore occasione per tentare un’offensiva a sorpresa che conceda veloci successi militari. Dopo il clamoroso fallimento dell’attacco verso Kherson, dove le perdite ucraine ammonterebbero a 3.000 uomini e ad un centinaio di equipaggiamenti militari stranieri, Zelesky, secondo i canali di informazione ucraini, il 7 settembre avrebbe deciso di mobilitare verso Kharkov più di 50.000 uomini, in quella che si palesa come un’offensiva attentamente preparata dai consiglieri militari della Nato inviati dall’occidente.
In poche ore le truppe ucraine sono avanzate diversi chilometri oltre le linee nemiche, creando un saliente che vede le forze in gioco in un rapporto di 10 a uno, a vantaggio delle truppe di Kiev. Secondo il ministero della Difesa ucraino i russi avrebbero perso almeno 650 uomini nel tentativo di fermare l’offensiva. Le ultime foto circolate sui social media mostrerebbero i soldati avanzati addirittura fino alla periferia della città di Kupiansk, un hub logistico chiave per le forze di Mosca presenti nella regione. Nel merito, il “think tank” con sede negli Stati Uniti, l”'Institute for the Study of War”, ha affermato ieri sera che l'Ucraina avrebbe probabilmente riconquistato la città entro 72 ore e che la sua perdita ostacolerebbe gravemente le linee di comunicazione russe a terra.
In queste ore sarebbe anche iniziato l’assalto alla città di Krasny Liman, con l'esercito ucraino che, secondo il quotidiano Readovka, avrebbe allestito un pontone nel villaggio di Stary Karavan che attraversa il Seversky Donets e trasferito l'equipaggiamento da Nikolaevka per iniziare l'assalto alla città liberata dall'esercito russo questa primavera.Secondo il corrispondente militare Semyon Pegov, alla periferia di Krasny Liman è già in corso un assalto alle posizioni delle forze di Mosca situate alla periferia.
Un vero e proprio successo tattico coronato con l’annuncio, da parte del segretario di Stato statunitense Antony Blinken, di ulteriori 2,8 miliardi di dollari in aiuti militari statunitensi a Kiev, di cui, ben 2,2 miliardi di dollari, finanzieranno investimenti a lungo termine per l’Ucraina e altri 18 alleati. Il Pentagono ha dunque lanciato un forte augurio ad una guerra ancora lunga e prospera nei confronti dell’industria bellica, per la quale lauti investimenti saranno garantiti per i prossimi 3 e 5 anni.
I fondi rimanenti di circa 675 milioni di dollari arriveranno sotto forma di altre armi e attrezzature militari direttamente dagli arsenali statunitensi.
"L'ultimo pacchetto include più sistemi missilistici a lancio multiplo guidato, obici da 105  millimetri, munizioni di artiglieria e [missili anti-radiazioni ad alta velocità], Humvee, ambulanze corazzate, sistemi anticarro, armi leggere e altro ancora", ha affermato il segretario alla difesa statunitense Lloyd J. Austin, sottolineando che dall’ultimo “incontro di luglio, molti alleati e partner si sono fatti avanti con le loro nuove importanti consegne di radar avanzati, carri armati e mezzi corazzati per il trasporto di personale".
Tra i nuovi sistemi d’arma, come riportato da Bloomberg, figurerebbero anche i missili a guida gps, Excalibur, con una spesa complessiva 92 milioni di dollari. Questi nuovi arrivi assicurerebbero una gittata superiori ai 40 chilometri, con una probabile deviazione dal bersaglio di circa dieci metri. Un grande affare che costerà la vita ad un numero incalcolabile di soldati e civili ancora per lungo tempo, col benestare del complesso militare-industriale.


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La Russia mobilita le armi termobariche
A Kharkov nel frattempo la risposta di Mosca non si sta facendo attendere: le forze armate della Federazione Russa stanno dunque effettuando un massiccio trasferimento di rinforzi e riserve nella regione; elicotteri Mi-26 consegnano personale vicino a Kupyansk e colonne corazzate vengono trasferite a Izyum e Oskol.Ria Novosti riferisce che l’esercito russo sta anche schierando i temibili lanciamissili TOS-1A Solntsepek, capaci di una gittata fino a 9 km, progettati per distruggere manodopera, equipaggiamento e fortificazioni utilizzando munizioni termobariche di calibro 220 mm, dalle quali è impossibile sfuggire anche riparandosi nelle trincee.
Una bomba termobarica (chiamata anche bomba a vuoto o aerosol - o esplosivo aria-combustibile) consiste in un contenitore di carburante con due cariche esplosive separate. Può essere lanciato come un razzo o sganciato da un aereo come una bomba. Dopo aver colpito il bersaglio, la prima carica esplosiva apre il contenitore e spruzza la miscela combustibile sotto forma di nuvola. Questa nuvola può penetrare in qualsiasi apertura negli edifici o nelle difese che non sono sigillate ermeticamente. La seconda carica accende quindi la nuvola, provocando un'enorme palla di fuoco, una potente onda d'urto e un vuoto che consuma tutto l'ossigeno circostante.

Fermati gli attacchi verso Nikolaev-Krivoy Rog
Sul fronte di Nikolaev-Krivoy Rog la situazione sembra essere invece in stallo per l’esercito ucraino e secondo il Ministero della Difesa russo, le truppe di Mosca avrebbero fermato tutti i tentativi di sfondamento.
"Le forze armate ucraine nella direzione Nikolaev-Kryvyi Rih hanno fatto diversi tentativi falliti di attacco, hanno subito perdite e si sono ritirati", ha osservato il dipartimento militare, che ha poi segnalato come in un solo giorno sarebbero rimasti uccisi 270 combattenti di Kiev, distrutti tre depositi di carburante, quattro veicoli da combattimento di fanteria, sette veicoli blindati e 22 camioncini dotati di mitragliatrice.

L’AIEA denuncia i rischi dati dallo spegnimento dell’ultimo reattore a Zaporizhzhia
Nella centrale nucleare di Zaporizhzhia (ZNPP) i rischi di una catastrofe immane rimangono ancora tangibili giorno dopo giorno. Il direttore generale dell’AIEA Rafael Grossi ha affermato che vige il rischio che l’ultimo reattore funzionante possa essere fermato. A seguito dei bombardamenti ucraini, l’intera infrastruttura energetica che alimenta la vicina città di Energodar è stata distrutta e i dipendenti della centrale stanno valutando questa possibilità. Secondo Grossi il ripristino di un'affidabile fornitura di energia elettrica fuori sede a ZNPP è "improbabile" al momento e in caso di arresto dell'unico reattore ancora in funzione, lo ZNPP sarà alimentato completamente dai "generatori diesel di emergenza".
L’integrità dell’intero impianto dunque dipenderà dalla loro affidabilità: anche da spenti, i reattori infatti, richiedono energia per i sistemi di raffreddamento necessari a garantire la sicurezza nucleare e in caso di guasto di uno dei generatori, resterebbero ai tecnici 60 minuti prima che si verifichino pericolosi surriscaldamenti potenzialmente catastrofici.

Foto © Imagoeconomica

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