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L'ex ministro della Difesa ucraino: “Potrebbe insorgere la stanchezza della guerra”. Tentata controffensiva ucraina bloccata a Kharkiv

In Ucraina crescono i malumori per l’andamento del conflitto e in molti invocano l’agognata controffensiva che ribalti le sorti della guerra. Come riporta il New York Times, Zelensky sta subendo pressioni su più fronti per avviare una campagna militare volta a riconquistare i territori occupati da Mosca. La Russia sta infatti pianificando una serie di referendum e secondo l’ex ministro della difesa ucraino Andriy Zagorodnyuk, potrebbe insorgere la stanchezza della guerra. “Lo stato molto difficile della nostra economia, i continui rischi di attacchi aerei e missilistici e la stanchezza generale della popolazione per le difficoltà della guerra lavoreranno contro l'Ucraina" ha affermato Zagorodnyuk. Secondo l’ex funzionario, dal punto di vista ucraino, i combattimenti in trincea per lo più statici non possono andare avanti indefinitamente e lasciare alla Russia il controllo di gran parte della costa meridionale paralizzerebbe l'economia ucraina, già in crisi a causa della guerra e sostenuta dagli aiuti occidentali: "Non ha senso trascinare la guerra per anni e competere per vedere chi finirà per primo le risorse", ha concluso. Il tempo non gioca a favore di Kiev anche da un altro punto di vista: sul Times il giornalista Andrew E. Kramer sostiene che "I piani russi di organizzare referendum nei territori occupati potrebbero portare a una richiesta di annessione già il mese prossimo, mettendo ulteriore pressione sul tempo a Zelensky per lanciare un'offensiva". La domanda sorge spontanea; sarebbe in grado l’esercito ucraino di adempire ad un tale ambizioso piano? La situazione sul campo di battaglia e le modalità del sostegno militare di Washington descrivono un quadro funereo per il futuro del paese. In sei mesi di guerra Kiev ha visto decimare le sue forze più addestrate: secondo un documento inviato al Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina, al 1 agosto 2022 le perdite delle forze armate ucraine ammontavano a 76.640 persone uccise, 42.704 ferite, 7.244 persone furono catturate, 2.816 persone furono dispersi e cancellati come perdite non in combattimento 1.610 persone. Nel documento, il comandante in capo delle forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny ha chiarito che l'elenco non include dati su altre formazioni armate dell'Ucraina, come la Guardia Nazionale, il Servizio di sicurezza dell'Ucraina, il Servizio di frontiera di Stato dell'Ucraina. Come ribadito dal generale Fabio Mini, citato dal Fatto Quotidiano, “gli ucraini non hanno risorse e capacità né per andare avanti né per ritirarsi” - e formalmente - “il sostegno americano e della Nato è immutato, nei fatti l’Ucraina non ha ancora i mezzi per nessuna azione decisiva”. Secondo il generale “sembra che si voglia mettere in evidenza che l’occidente ha fatto già la sua parte e ora, contrariamente a ciò che dice Zelensky, è l’Ucraina che se la deve sbrigare e non il resto del mondo”.

L’Ucraina, banco di prova dell’industria bellica occidentale
Washington in sostanza non sembra interessata ad una vittoria militare di Kiev: mercoledì scorso il presidente Joe Biden ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari dal valore complessivo di 2,9 miliardi di dollari. "Come parte di questo impegno, sono orgoglioso di annunciare la nostra più grande tranche di assistenza alla sicurezza fino ad oggi: circa 2,98 miliardi di dollari per armi e attrezzature da fornire attraverso l'Iniziativa di assistenza alla sicurezza dell'Ucraina", si legge nella dichiarazione. Secondo Bloomberg, il nuovo pacchetto comprende sei sistemi di difesa aerea a corto e medio raggio, NASAMS, 245.000 proiettili di artiglieria da 155 mm, 65.000 colpi di mortaio da 120 mm, radar anti-artiglieria U24, un sistema di soppressione dei veicoli aerei senza pilota (UAS), attrezzature di supporto, contromisure UAV Vampire, sistemi missilistici a guida laser e fondi per l'addestramento e il supporto dei militari.

Curioso come in questi 3 miliardi di dollari di aiuti militari non figurino armi strategicamente molto più rilevanti come i sistemi missilistici a lunga gittata, HIMARS, di cui Kiev aveva richiesto almeno 50 unità per fermare l’avanzata russa. "Il prezzo di un sistema HIMARS è di quattro milioni di dollari. Il prezzo di 50 sistemi è di $ 200 milioni, più munizioni. Il prezzo per raggiungere la parità di fuoco e distruggere efficacemente la logistica dell'esercito [russo] è inferiore a uno yacht di oligarchi russi”, aveva recentemente affermato Myhailo Podolyak, consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente Zelensky. Gli Stati Uniti a luglio, per bocca del presidente del Comitato per i servizi armati del Congresso USA, Adam Smith, ne hanno promessi solo 30, con un costo decisamente inferiore al pacchetto militare promesso. Lecito supporre che non ci sia dunque la reale volontà di appoggiare una vittoria militare di Kiev attraverso una poderosa controffensiva, ma di prolungare il conflitto per finanziare l’industria bellica e trasformare il paese in un immenso poligono militare di test.

Ha condiviso questa visione anche il quotidiano ufficiale del partito comunista cinese Global Times, che ha sottolineato come l’Ucraina sia “diventata un banco di prova per le armi americane e occidentali e un tritacarne per indebolire la Russia" e “l'Occidente vuole copiare tutto questo anche in altre parti del pianeta, creando crisi regionali in nome della "pace".

Il Nasams
Il NASAMS in particolare non rappresenta un’arma in grado di capovolgere le sorti del conflitto, ma un suo eventuale utilizzo ad esempio al Palazzo Mariinski, la residenza ufficiale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, potrebbe rappresentare un buon banco di prova per un sistema difensivo adoperato anche intorno alla Casa Bianca e al Campidoglio di Washington.  Secondo un’analisi tecnica elaborata dal quotidiano Izvestia, una batteria è in grado di fornire protezione contro missili aeronautici o da crociera entro un raggio fino a 120-180 km dal punto base ed è in grado di colpire contemporaneamente un gran numero di bersagli: può sparare da 54 a 72 missili in 12 secondi su obiettivi diversi e ciò fornisce protezione all'oggetto anche durante un massiccio raid aereo. Un fattore di vulnerabilità tuttavia è rappresentato dal possibile blocco dei radar dato dall’utilizzo di mezzi di soppressione elettronica. È a quel punto che un attacco missilistico guidato sarebbe in grado di mettere i NASAMS definitivamente fuori combattimento.

Tentata controffensiva ucraina bloccata a Kharkiv
Come riportato dal bollettino giornaliero del quotidiano Readovka, nella direzione di Kharkiv, l’esercito di Mosca ha bloccato un tentativo di forzare di nascosto il fiume Ingulets nell'area dell'insediamento di Lozovoye, da parte delle unità della 46a Brigata Aerea delle Forze Armate dell'Ucraina. Le perdite ammonterebbero a più di 130 persone e 10 unità di equipaggiamento militare. Nelle aree degli insediamenti di Vernopolye e Krasnopolye, le perdite della 30a brigata d'assalto meccanizzata e della 95a brigata d'assalto aereo delle forze armate ucraine ammonterebbero inoltre a più di duecento persone. Nella direzione Kramatorsk delle forze aerospaziali russe vicino al villaggio di Malinovka nella Repubblica popolare di Donetsk, un aereo MiG-29 dell'aviazione ucraina è stato abbattuto.  Nelle ultime ore l’esercito russo ha inoltre intrapreso un’offensiva in direzione di Donetsk e come affermato dal rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, a seguito degli scontri che ne sono seguiti, oltre l’ucraino ha perso il 60% del personale del 204esimo battaglione, appartenente alla 241a brigata di difesa territoriale ad Artemovsk.

"Come risultato delle azioni offensive delle forze alleate nella direzione di Donetsk, le perdite del 204° battaglione della 241a brigata di difesa territoriale nel villaggio di Artemovsk hanno superato il 60% del personale", ha affermato il ministero in una nota.

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