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Incriminati in 92, altri 96 sono ricercati. Sul campo, i russi in difficoltà per mancanza di uomini e mezzi

Mosca ha accusato 92 membri delle forze armate ucraine di crimini contro l'umanità e ha proposto un tribunale internazionale sostenuto da Paesi come Bolivia, Iran e Siria. Ad affermarlo è il capo della commissione investigativa russa, scrive la Bbc online.
Alexander Bastrykin ha dichiarato al sito governativo Rossiiskaya Gazeta che sono state avviate più di 1.300 indagini penali.
Gli ucraini sono stati coinvolti in "crimini contro la pace e la sicurezza dell'umanità, che non vanno in prescrizione", ha detto. Bastrykin ha aggiunto che sono stati incriminati 92 comandanti e i loro subordinati mentre 96 persone, tra cui 51 comandanti delle forze armate, sono attualmente ricercate. La Bbc non ha potuto verificare le informazioni contenute nell'intervista, mentre Kiev non ha rilasciato commenti in merito.
Bastrykin ha poi accusato l'Occidente di sponsorizzare apertamente il "nazionalismo ucraino", per cui un processo sostenuto dalle Nazioni Unite "è estremamente dubbio". Ha quindi proposto di istituire un tribunale internazionale con i Paesi che hanno "una posizione indipendente sulla questione ucraina", in particolare Siria, Iran e Bolivia.
Anche l'Ucraina sta conducendo le proprie indagini e ha già affermato che sta esaminando 21mila crimini di guerra e di aggressione presumibilmente commessi dalle forze russe dall'inizio dell'invasione, lo scorso febbraio.

Le disposizioni sul campo secondo gli 007 di Londra
Nel frattempo i servizi della Difesa del Regno Unito, nel loro quotidiano aggiornamento, hanno riportato che sul campo, nel mentre che continuano i combattimenti inconcludenti sia nel Donbass che a Kherson, in Ucraina "i comandanti russi continuano a trovarsi di fronte a un dilemma: se impiegare le risorse per l'offensiva a Est o rafforzare la difesa a Ovest". Il quotidiano aggiornamento dei servizi della Difesa del Regno Unito, spiega che nei giorni scorsi è stata individuata "una struttura russa per il rifornimento e la ristrutturazione di veicoli militari vicino a Barvinok, nell'Oblast' di Belgorod, a 10 km dal confine ucraino". Vi si trovavano "almeno 300 veicoli danneggiati, tra cui carri armati principali, veicoli corazzati per il trasporto di personale e camion di supporto generale". Questo, secondo Londra, suggerisce che "oltre ai ben documentati problemi di personale, la Russia probabilmente continua a lottare per estrarre e riparare le migliaia di veicoli da combattimento che sono stati danneggiati in azione in Ucraina". Sempre secondo l’aggiornamento dell’intelligence del Regno, “oltre ai suoi ben documentati problemi di personale, la Russia probabilmente continua a lottare per recuperare e riparare le migliaia di veicoli da combattimento che sono stati danneggiati in azione in Ucraina". "Il 18 luglio 2022, l'intelligence ha identificato un impianto di riparazione e ristrutturazione di veicoli militari russi vicino a Barvinok, nella regione di Belgorod, in Russia, a 10 km dal confine ucraino - si legge ancora nel report - Erano presenti almeno 300 veicoli danneggiati, inclusi carri armati, veicoli corazzati per il trasporto di personale e camion di supporto generale".

Foto © Imagoeconomica

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