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Il capo dell’interpol Jürgen Stock invita i paesi NATO a collaborare per tracciare le armi da inviare a Kiev

Da mesi l’Ucraina riceve armi di vario genere dai paesi NATO e, con il passare del tempo, le probabilità che una parte di queste armi finiscano sul mercato nero oppure sul dark web sono elevatissime.
A lanciare l’allarme è Jürgen Stock, il capo dell’interpol che, nelle sue dichiarazioni riprese anche dal The Guardian, avverte: “Le armi inviate in Ucraina dopo l'invasione della Russia a febbraio finiranno nell'economia nascosta e nelle mani dei criminali”.
Considerando quanto già avvenuto in Afghanistan, dove un intero arsenale di armi statunitensi sono finite nelle mani dei talebani, tra cui: jeep, aerei, droni e persino velivoli di ricognizione oltre che diversi Black Hawk, i timori espressi da Stock sono più che comprensibili.
Ad oggi, il valore complessivo di armi consegnate dall’inizio della guerra in Ucraina è di circa 10 miliardi di dollari e, considerando il livello qualitativo delle armi in questione, c’è il rischio che queste possano essere oggetto di forte interesse per numerose organizzazioni criminali presenti in tutto il mondo.
Per questo motivo Jürgen Stock esorta i paesi coinvolti nella spedizione di armi a cooperare sul tracciamento delle stesse. “I criminali sono interessati a tutti i tipi di armi ... fondamentalmente tutte le armi che possono essere trasportate potrebbero essere utilizzate per scopi criminali.” - invitando i vari paesi ad utilizzare il database dell’Interpol come strumento di cooperazione, aggiunge - “Siamo in contatto con i paesi membri per incoraggiarli a utilizzare questi strumenti utili per rintracciare le armi inviate”.
I timori espressi dal capo dell'Interpol Jürgen Stock, sono stati presi seriamente in considerazione dai vari Stati dell’Unione Europea che promuovono una politica volta al monitoraggio attivo delle armi inviate in Ucraina.
Secondo il Financial Times, il governo ucraino, con l'aiuto dei paesi occidentali, sta istituendo un sistema più ampio di monitoraggio e tracciamento delle armi perché, secondo alcune dichiarazioni rilasciate da un funzionario occidentale al quotidiano britannico, delle armi inviate in Ucraina attraverso il confine a sud della Polonia, purtroppo, si perde ogni traccia.
Paradossale ma, anche la Russia, attraverso il ministro della Difesa Sergei Shoigu, fa sapere che molte armi inviate per appoggiare Kiev sono già finite sul mercato nero: “Secondo le informazioni a nostra disposizione, - commenta Shoigu - alcune delle armi straniere fornite dall'Occidente all'Ucraina si stanno diffondendo nella regione mediorientale e stanno anche finendo sul mercato nero”.
Intanto, l’amministrazione Biden fa sapere che fornirà altre armi per la tutela della sicurezza in Ucraina come conseguenza delle “ampie prove” che l’intelligence americana ha raccolto per dimostrare l’intenzione del Cremlino di voler annettere territori ucraini attraverso dei referendum che, sempre secondo l’intelligence, dovrebbero tenersi a metà settembre nelle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporozhye.

Foto: it.depositphotos.com

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