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Fino a 100 soldati ucraini sono rimasti uccisi nei pressi di Sloviansk. In Crimea allarme terrorismo dopo minacce su possibile attacco al ponte di Kerch

L’esercito ucraino starebbe subendo pesanti perdite negli alti ranghi delle forze armate. Ad annunciarlo è il ministro della difesa Oleksiy Reznikov in un’intervista pubblicata sul Wall Street Journal il 10 luglio.
Secondo Reznikov, l’esercito di Kiev necessita di un considerevole riassestamento: “Ci aspettiamo più veicoli corazzati e armi dai nostri partner. Dobbiamo riorganizzarci in alcune aree, potenziare le fortificazioni e pianificare una nuova strategia operativa”, ha affermato il ministro.
Segnali di una forte sofferenza dell’esercito di Kiev giungono anche dal drammatico bollettino militare giornaliero: solo nella giornata di oggi, secondo il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, le forze di Mosca hanno colpito una fabbrica di ceramiche a Slovyansk, uccidendo fino a 100 soldati ucraini e distruggendo le munizioni degli obici statunitensi.
"Un attacco con armi di alta precisione è stato effettuato in una base temporanea dell'artiglieria ucraina e in un deposito di munizioni situato in uno stabilimento di ceramiche a Slavyansk ha ucciso fino a 100 soldati e distrutto più di 1.000 colpi per gli obici M777 di fabbricazione statunitense", ha affermato il portavoce.
A questo proposito sul tema del munizionamento Reznikov ha aggiunto che l’Ucraina “ha superato il test” riguardo all’utilizzo dei sistemi missilistici a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti; tuttavia l’alto numero di perdite lungo la linea del fronte renderebbe necessaria la consegna aggiuntiva di veicoli corazzati e droni.
Washington intanto, ha risposto con l’invio di un ulteriore pacchetto di aiuti militari da 400 milioni di dollari. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha specificato che le nuove forniture per Kiev includono altri quattro sistemi missilistici HIMARS (High Mobility Artillery Rocket Systems) dalla gittata di 80 chilometri e "altre apparecchiature".
"Incluso in questo ultimo set di attrezzi e rifornimenti c'è qualcosa che gli Stati Uniti non hanno precedentemente inviato in Ucraina: 1.000 colpi di artiglieria da 155 mm fatturati come aventi una maggiore precisione", ha affermato il Dipartimento della Difesa in una nota.
Apparecchiature belliche che difficilmente potranno alterare le sorti del conflitto, salvo garantire maggiori sofferenze tra la popolazione civile ucraina, che oltre a subire le sortite russe, si vede costretta a sopportare i proiettili da 155 mm che continuano a martellare la città di Donetsk.
C’è anche un altro possibile risvolto più preoccupante: attualmente in diverse regioni della Crimea, è stato prorogato l’alto livello di minaccia terroristica fino al 25 luglio. Come riportato dal capo della Crimea Sergey Aksenovopererà sul territorio dei distretti urbani di Armyansk, Dzhankoy, Kerch, Krasnoperekopsk, nonché nei distretti di Dzhankoysky e Krasnoperekopsky".
Sembra una chiara risposta alle parole dell'ex comandante supremo delle forze alleate della NATO in Europa, il generale Philip Breedlove, che l’8 luglio sul quotidiano British Times ha definito il ponte di Crimea un "bersaglio legittimo" per le truppe ucraine, sostenendo che queste potrebbero utilizzare i missili Harpoon consegnati di recente per colpirlo.
"Ci sono molti leader occidentali ed ex leader, come me, che ora stanno parlando di cosa accadrà se la Russia inizierà ad affondare le navi ucraine con il grano, o se il blocco navale russo continua... Ci sono discussioni su come l'Occidente può reagire, se ciò accade. Diverse persone con cui ho parlato hanno detto che la 'caduta' (distruzione) del ponte di Kerch sarebbe un duro colpo per la Russia. Il ponte di Kerch è un obiettivo legittimo" ha affermato Breedlove.
Un chiaro assist ai propositi del generale delle forze armate ucraine Dmitry Marchenko che in precedenza aveva definito il ponte di Crimea l'obiettivo numero uno se le truppe fossero state rifornite con armi appropriate dagli Stati Uniti e dall'Europa.
Il vicepresidente della Duma di Stato Irina Yarovaya ha paragonato le parole di Marchenko al comportamento tipico, appunto, dei terroristi, mentre il segretario stampa del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov ha osservato che la sicurezza della Crimea è garantita da misure preventive adottate dall'esercito russo.
Secondo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, tutte queste affermazioni vengono prese in considerazione, ma “tali piani falliranno”.

Foto: it.depositphotos.com

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