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Ma per l’intelligence militare ucraina il conflitto finirà l’anno prossimo con ritorno a confini del 1991

“La cattura di Lisichansk e dei suoi dintorni significa che l'intero territorio della Repubblica popolare di Lugansk (LPR) è stato liberato”.
Ad annunciarlo, trionfale, è stato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu al presidente Vladimir Putin. Il capo della LPR Leonid Pasechnik ha salutato l’evento della conquista avvenuta domenica come una vittoria attesa da 8 anni.
“Ciò per cui tutti abbiamo lottato per otto lunghi anni si è avverato. Oggi le nostre truppe, con l'appoggio delle forze armate russe, hanno liberato la città di Lisichansk, completando così la liberazione della repubblica entro i suoi confini storici. Anche questa festa, come nel lontano 1945, è con le lacrime agli occhi: le battaglie sono state pesanti e sanguinose. E la vittoria è di nuovo nostra", ha scritto Pasechnik nel suo canale Telegram.
Kiev ha risposto alla vittoria con un attacco utilizzando i missili Tochka-U e droni Tu-143 nelle aree residenziali di Belgorod, in territorio russo, uccidendo quattro persone e lasciandone ferite altre quattro.
Il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova ha definito gli attacchi con droni nel territorio della federazione russa una "provocazione", e che sono stati suggeriti alle forze armate di Kiev dagli alleati occidentali.
"Queste azioni del regime di Kiev non sono solo coordinate con i suoi alleati occidentali, ma sono anche probabilmente suggerite da loro. Questo viene fatto per sollecitare i nostri contrattacchi dello stesso tipo e per continuare ad alimentare l'isteria anti-russa", ha scritto Zakharova. "Chi agisce in questo modo deve sapere che se le provocazioni continueranno, le conseguenze saranno negative", ha aggiunto.
La Russia d’altro canto ha iniziato a bombardare la città di Slovyansk, probabilmente facente parte dei prossimi obiettivi militari dell’offensiva. A seguito di un bombardamento, come dichiarato questa mattina dal governatore dell'amministrazione militare-civile della città, Vadym Lyakh sulla propria pagina Facebook, sarebbero rimaste uccise sei persone, tra cui un bambino di dieci anni, e altre 19 sono rimaste ferite.
Shoigu ha anche recentemente annunciato la conquista degli insediamenti di Belogorovka, Belaya Gora, Novodruzhesk e Maloryazantsevo, determinando un ammontare della superficie guadagnata dalle forze filorusse negli ultimi giorni del conflitto, pari a 182 chilometri quadrati.
Vittorie militari che sembrano aver dilaniato pesantemente le forze ucraine sul campo: secondo il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa, Igor Konashenkov nelle aree degli insediamenti di Verkhnekamenka e Zolotarevka, tre battaglioni del 10° assalto di montagna e della 72a brigata meccanizzata avrebbero perso più del 50% del loro personale in un solo giorno di combattimenti. In totale, stando ai dati forniti da Daniil Bezsonov, vice capo del Ministero dell'Informazione della Repubblica popolare di Donetsk (DPR), le forze armate ucraine avevano perso almeno 50.000 persone dall’inizio delle ostilità.
Nonostante le pesanti perdite, secondo l’intelligence militare di Kiev la guerra con la Russia finirà l'anno prossimo con il ritorno dell'Ucraina ai confini originari: "Entro la fine dell'anno, diciamo, ci sarà uno stato in cui le ostilità attive diminuiranno considerevolmente. Ma questa non sarà la fine, la fine della guerra sarà il ritorno ai confini del 1991". Questo ha affermato il capo della direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, Kyrylo Budanov.
Previsioni molto più affini al mondo cinematografico da cui proviene il presidente ucraino Zelensky, che alla realtà della guerra.
Recentemente un funzionario militare e una fonte che ha familiarità con l’intelligence occidentale, citati dalla CNN, hanno concordato sul fatto che è improbabile che l’Ucraina sia in grado di ammassare le forze necessarie per recuperare tutto il territorio perso dalla Russia durante i combattimenti, nonostante il cospicuo supporto militare statunitense.
Una guerra in cui continua a perdere la popolazione civile ucraina dilaniata dai bombardamenti, ma anche l’Unione Europea che secondo Nomura, una banca d'investimento giapponese, in conseguenza dei relativi aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, vedrà la sua economia contrarsi progressivamente, con un calo totale dell'1,7% del pil fino al 2023.
A vincere di un prolungamento della guerra a tempo indeterminato, lo ricordiamo, sono però le industrie degli armamenti: secondo i dati Bloomberg, da gennaio al mese di maggio 2022, mentre il principale indice di borsa, l’S&P 500 ha perso il 15%, le azioni di Lockheed, il primo gruppo mondiale della difesa, nello stesso periodo sono salite del 26%, quelle di Northrop Grumman, produttrice dei grandi droni Global Hawk del 21%, mentre quelle di Raytheon del 10%.

Foto: it.depositphotos.com

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