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Nella prima bozza del Consiglio europeo si ribadisce la richiesta di ritiro immediato dell’esercito russo

Le truppe russe intensificano i loro attacchi nella regione orientale ucraina di Kharkiv, la cui capitale è la seconda città più grande del Paese, mentre poche centinaia tra civili e soldati ucraini resistono all'interno dell'impianto chimico di Azov nell'enclave strategica di Severodonetsk.

Secondo l'ultimo bollettino dell'intelligence britannica, l'incapacità di una potenza aerea costante è probabilmente uno dei fattori più importanti alla base del limitato successo della campagna russa.

A fronte di un impressionante stormo di jet da combattimento corrispondono carenze nell'addestramento del personale militare. Il risultato è uno sforzo maggiore che ricade sulle truppe di terra da una parte e di un eccessivo utilizzo di missili da crociera, le cui scorte sono probabilmente in esaurimento. 

Secondo quanto riferito dallo stato maggiore delle forze armate ucraine, i russi hanno attaccato gli insediamenti di Kozacha Lopan, Mali Prokhody, Dementiivka, Petrivka, Verkhniy Saltiv e Rubizhne, tutti nella regione di Kharkiv, e anche dintorni della sua capitale.

Le forze ucraine stanno cercando di ostacolare l'avanzata nemica verso il confine con la Russia, vicino alla città di Kharkiv. Anche nel Sud di questa regione, a Sumy, i russi hanno incrementato gli attacchi di artiglieria e i raid aerei. Ma le regioni di Lugansk e Donetsk, nell'Est del Paese e dove operano i guerriglieri filo-russi, restano le più colpite dai bombardamenti.

In direzione di Severodonetsk, le forze russe hanno attaccato con l'artiglieria gli insediamenti di Lisichansk, Syrotyne, Voronove, Borivske, Bila Hora, Ustynivka, Myrna Dolyna, Toshkivka e hanno lanciato attacchi aerei con caccia Su-25 vicino a Bila Dora e Myrna Dolyna.

A sud, a Donetsk, la popolazione di Sloviansk subisce attacchi di artiglieria e lanciarazzi multipli che interessano anche le aree di Chepil, Pryshyb, Protopopivka, Velyka Komyshuvakha, Dibrivne, Vernopillia, Mayak, Kurulka, Bohorodychne, Mazanivka, Krasnopillia e Dolyna, secondo l'ultima parte militare. Intanto l’Unione europea “ribadisce il forte sostegno all’Ucraina per la sua resilienza economica, militare, sociale e finanziaria” e “richiama la Russia al ritiro immediato e incondizionato di tutte le sue truppe dall’intero territorio ucraino secondo i confini internazionalmente riconosciuti”, come si legge nella prima bozza del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno, nel capitolo relativo all’Ucraina. Si tratta di una bozza provvisoria che, domani, sarà sul tavolo del Consiglio Affari Generali, a Lussemburgo, mentre nelle prossime ore, nel testo, sarà inserita la posizione del vertice riguardo alla concessione a Kiev dello status di candidato.

Foto: it.depositphotos.com

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