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La NATO è intenzionata a decidere il destino di Kiev

Nella giornata di ieri, 9 maggio, hanno avuto luogo due eventi importanti, la Conferenza sul futuro dell’UE a Strasburgo e le Celebrazioni per la vittoria sul nazismo a Mosca. Non sembra un caso che nello stesso giorno cadano due eventi che appaiono quasi contrapposti, soprattutto ora che l’UE e la Federazione Russa si fronteggiano sulla questione ucraina. E se per l’UE il futuro di Kiev è nell’Unione, per la NATO “l’annessione russa della Crimea è inaccettabile”. L’Ucraina è diventata così la pedina dei giochi di potere internazionali, dove sono altri a deciderne le sorti.


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Volodymyr Zelensky


Ancora guerra nel Sud-Est dell’Ucraina
La vice premier ucraina Iryna Vereshchuk ha reso noto che tutti i civili, “donne, bambini e anziani” sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal assediata dalle truppe russe. In questo modo “questa parte dell'operazione umanitaria a Mariupol è stata completata” ha concluso. Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky starebbe “lavorando a opzioni diplomatiche per salvare i militari che sono rimasti nell'Azovstal”. Compresi i neonazisti del reggimento Azov.  A Mariupol, città occupata dalle truppe russe, ieri, un vasto gruppo di civili ha sfilato assieme al capo dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, Denis Pushilin, per la parata della vittoria sul nazismo. La celebrazione si è svolta in varie città ucraine occupate, come a Kherson, oltre che naturalmente sulla Piazza Rossa di Mosca davanti al presidente russo Vladimir Putin.


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Mosca. La parata per il Giorno della Vittoria nella Piazza Rossa


Rimane alta la tensione in Transnistria, l’autoproclamata repubblica in territorio Moldavo, dove sono dislocati circa 1500 uomini della forza di pace dell’esercito russo.
Nella regione di Kharkiv, dove continuano gli scontri, l’esercito russo “cerca di impedire la controffensiva ucraina verso il confine con la Russia”, ha dichiarato Oleksandr Motusyanyk, portavoce del ministero della Difesa ucraino.


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Charles Michel


Il Presidente del Consiglio UE, Charles Michel, ne ha approfittato per fare una visita a sorpresa nella città portuale di Odessa, sul Mar Nero. La visita sarebbe un segnale sia per Kiev che per Mosca: nella Giornata dell'Europa, Bruxelles non si è dimenticata dell’Ucraina che la von der Leyen e Borrell vorrebbero ad ogni costo nell’Unione. “Non siete soli. L'Ue è con voi”, ha scritto Michel, che ha poi dovuto mettersi al riparo interrompendo la visita a causa di quattro missili lanciati dalla Crimea. Non è noto se ci siano vittime. Per il Ministero della Difesa russo, i missili su Odessa hanno “distrutto elicotteri ucraini”.


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Jens Stoltenberg


“I membri della Nato non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea”, ha affermato il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, intervistato dal giornale tedesco Welt am Sonntag. Le parole di Stoltenberg stridono con le aperture del presidente ucraino Zelensky, disposto ad un’apertura verso le richieste di Mosca, come la cessione della Crimea e il riconoscimento delle repubbliche separatiste del Donbass, pur di concludere questa guerra. Ma la NATO, e quindi gli USA che ne guidano la politica, sembrano intenzionati a non mollare l’osso e a far proseguire la guerra pur di piegare Putin.


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Emmanuel Macron


La Conferenza sul futuro dell'Europa
Alla Conferenza sul futuro dell'Europa svoltasi ieri al Parlamento europeo a Strasburgo, ha parlato il Presidente francese Emmanuel Macron che riveste attualmente anche il ruolo di Presidente dell’UE. “Non dobbiamo cedere alla tentazione dei revanscismi” ha detto, anche perché la pace di domani “dovremo farla con Ucraina e Russia attorno al tavolo” e questo non si può ottenere “con l’esclusione reciproca, e nemmeno con l’umiliazione”. “Il nostro obiettivo – ha continuato – è far cessare la guerra quanto prima, fare di tutto affinché l'Ucraina resista e la Russia non possa vincere, preservare la pace sul resto del Continente europeo ed evitare ogni tipo di escalation”. Le parole di Macron, riportano l’UE coi piedi per terra smussando le posizioni guerrafondaie e oltranziste degli altri vertici di Bruxelles.


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L'intervento di Ursula von der Leyen



Prima fra tutti quella della Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che era presente all’incontro. Al vertice sono state presentate 49 proposte per una maggiore integrazione tra gli Stati UE. Proprio la von der Leyen si è detta favorevole al progetto di “modifica dei trattati” che renderebbero gli Stati meno indipendenti andando a liminare il voto all’unanimità per determinate questioni chiave dell’UE. “Sarò sempre dalla parte di coloro che vogliono riformare l’Ue per farla funzionare meglio”, ha affermato, “il voto all’unanimità in alcune aree chiave non ha più senso”. E sull’adesione dell’Ucraina, “la Commissione punta a esprimere il proprio parere a giugno”.


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Roberta Metsola


Anche la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, era presente. “Le persone in Ucraina, Georgia, Moldovia e ancora nei Balcani occidentali guardano a noi” ha affermato nel suo discorso, “non dobbiamo aver paura di scatenare il potere dell'Europa per cambiare in meglio la vita delle persone”, inoltre “il futuro dell'Europa è strettamente legato al futuro dell'Ucraina”.


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La Celebrazione russa per la Vittoria sul nazismo
E mentre si svolgeva il vertice europeo, dall’altra parte del continente, a Mosca, si svolgeva la parata per la vittoria sulla Germania nazista. Il Presidente russo, Vladimir Putin, nel suo discorso ha ribadito che “la Nato ha militarizzato i territori vicino ai nostri confini e questo rappresentava una minaccia per noi inammissibile”. L’operazione speciale in Ucraina “è stato un atto preventivo, una decisione necessaria” ha continuato, siccome la NATO e il governo di Kiev “stavano preparando un’azione punitiva nel Donbass”.


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Vladimir Putin rende omaggio alla tomba del Milite Ignoto


“Nel dicembre dello scorso anno abbiamo proposto un accordo sulle garanzie di sicurezza. La Russia ha invitato l’Occidente a un dialogo onesto, a cercare soluzioni ragionevoli e di compromesso”, ma “tutto invano”, perché “i paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci, il che significa che avevano piani completamente diversi. E l’abbiamo visto”, ha continuato Putin dalla Piazza Rossa, ma “l'orrore di una guerra globale non si deve ripetere”. In Occidente “il degrado morale è diventato la base per ciniche falsificazioni della storia della Seconda guerra mondiale”.


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Con queste parole il Presidente russo si riferisce ai simboli neonazisti e alle icone del nazionalismo ucraino come ad esempio il criminale Stefan Bandera rivalutato oggi come eroe dell’Ucraina nonostante abbia collaborato con i nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Come non parlare poi del reggimento Azov di chiara matrice neonazista, che molti giornali occidentali continuano però a coprire e giustificare tramite inchieste ed interviste farsa.


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Foto © Imagoeconomica

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