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Francisco Morales Bermúdez, presidente del Perù dal 1975 al 1980, faceva parte del Piano Condor

È stato l'ultimo ad essere giudicato nel processo Condor presso il tribunale di Roma in Italia

Si è concluso il processo tenutosi presso il tribunale di Roma per i crimini di lesa umanità effettuati da militari e civili che facevano parte del Piano Condor, il sistema di repressione adottato dalle dittature latinoamericane. Il processo si è concluso questo mercoledì con la condanna all’ergastolo per l'ex presidente peruviano Francisco Morales Bermúdez e per il colonello, anche lui peruviano, Martin Felipe Martínez Garay, responsabile al tempo della Polizia di Intelligence Peruviana. Dopo una sentenza di primo grado nel 2017 ed una seconda nel 2019, finalmente la Corte di Cassazione ha chiuso il caso, emettendo la sentenza definitiva. 

Un processo che finalmente ha giudicato i responsabili per i reati di tortura, sparizione e morte di 43 cittadini italiani e 20 uruguaiani; quest’ultime condizioni  attribuite a Jorge Néstor Troccoli, militare uruguaiano-italiano, nonché membro dell’intelligence dell'armata, l'unico presente in aula. Gli altri, condannati in contumacia, dovrebbero essere estradati per scontare la  condanna in Italia. 

I cittadini italiani hanno subito il sequestro dai terroristi di Stato in Cile, Paraguay, Argentina, Bolivia e Brasile. 

Dopo due gradi di giudizio mancava definire la posizione giuridica di Morales Bermúdez e di Martínez Garay i quali, nonostante fossero stati condannati all'ergastolo nelle prime due udienze, avevano presentato ricorso. Ieri però la Cassazione ha confermato la pena. A luglio dell'anno scorso, a seguito della seconda udienza,  erano state confermate le condanne all’ergastolo di 24 accusati. Nella prima istanza, invece, vi erano stati otto condannati. Rimaneva in sospeso la situazione del generale peruviano Germán Ruiz Figueroa, il quale però è deceduto prima che fosse emessa la sentenza definitiva. 

Dopo aver appresso delle sentenze il presidente dell'ONG 24marzo.it, Jorge Ithurburu, ha dichiarato al quotidiano Página/12 che "questo è stato un processo lungo e difficile ma questa sentenza lo chiude definitivamente". Ho parlato con i familiari", ha commentato,  e ha espresso: "È una sentenza importante anche a livello internazionale. L'Italia, a differenza di altri paesi che hanno giudicato i propri militari e le proprie vittime, è stata capace di giudicare i responsabili di un'operazione criminale in diversi paesi”.

Riguardo le estradizioni, Ithurburu ha detto che "considerando le differenze tra i paesi in materia di autorità, l'estradizione è proprio una questione di collaborazione tra gli stati, vedremo fino a dove si arriverà". 

L'ONG ha collaborato nel caso sostenendo e difendendo i familiari durante il processo giudiziale. 

A Martínez Garay viene attribuita una responsabilità fondamentale nel sequestro di Noemí Gianotti Molfino a Lima, una cittadina italo-argentina. Mentre a Morales Bermúdez, oltre ad essere stato condannato per essere uno dei responsabili del Piano Condor, gli è stata attribuita responsabilità negli assassini di Lorenzo Viñas Gigli e Horacio Domingo Campligia, due cittadini ítalo-argentini rapiti in Brasile e trasferiti a Buenos Aires, a Campo de Mayo, dove sparirono. 

Morales è l'unico ex-presidente ancora vivo coinvolto nel Piano Condor, ed è stato colui che ha aperto la porta, durante il suo mandato, ad un organismo che rappresentava il Piano Condor in Perù.

Foto di copertina: Servindi

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