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El Pais pubblica le risposte alle richieste russe: nessuna retromarcia sull’entrata nella Nato di Kiev

Il presidente russo Vladimir Putin ha denunciato le reticenze e la non osservanza delle richieste avanzate dalla Russia all’Occidente sulla questione ucraina. In una conferenza stampa sulla crisi con l’Ucraina dopo il vertice con il premier ungherese Viktor Orban, Putin ha pronunciato parole raggelanti che mostrano come la tensione nell’Est Europa, per quanto ancora non esplosa a livello militare, sia in realtà tutt’altro che scemata.
Il Capo del Cremlino ha piantato i suoi paletti e ha confermato la visione negativa del Cremino sulle mosse diplomatiche effettuate da NATO e Stati Uniti. Secondo Putin, non c’è al momento alcuna certezza sul fatto che i negoziati vadano a buon fine e che l’escalation militare sia esclusa dal novero degli scenari possibili. Per il presidente russo gli Stati Uniti starebbero sfruttando l’Ucraina come “strumento” utile a contenere la Russia, e l’adesione di Kiev alla Nato sarà il preludio a una guerra che coinvolgerebbe immediatamente il destino della Crimea. Le frasi del presidente russo segnalano quindi che il nodo principale delle trattative, e cioè lo status dell’Ucraina come potenziale membro della Nato, non è stato ancora sciolto. Ciò significa che per Mosca è ancora a rischio la tutela dei propri confini dalla possibilità che un Paese limitrofo possa essere rafforzato con sistemi atlantici e con truppe provenienti dai Paesi del blocco occidentale. Le richieste russe, che contenevano anche il ritiro della Nato da Romania e Bulgaria oltre a una serie di impegni su un sostanziale “abbandono” dei Paesi coinvolti nell’allargamento a est, sono volte ad avere rassicurazioni, da parte di Washington, sul mancato ingresso nella Nato di Kiev. Ma le risposte ricevute il 26 gennaio da Stati Uniti e Nato alle proposte russe sulle garanzie di sicurezza sono tutt’altro che rassicuranti. “Le preoccupazioni fondamentali della Russia sono state ignorate”, ha denunciato Putin. “Non abbiamo visto un'adeguata considerazione dei nostri tre requisiti chiave", ha affermato. A riguardo dell'espansione della Nato verso est, Putin ha ancora una volta sostenuto che la Nato non ha mantenuto la promessa di non spostarsi nemmeno di un centimetro ad Est. Relativamente alle tensioni sull'Ucraina, il capo di Stato russo ha sottolineato come la Russia voglia evitare uno sviluppo negativo degli eventi, rilevando al tempo stesso che questo Paese per gli Stati Uniti "è semplicemente uno strumento di deterrenza contro la Russia" e un "tentativo di trascinare la Russia in un conflitto armato". Ciononostante Putin ha auspicato che alla fine si trovi una soluzione al problema delle garanzie di sicurezza, anche se è "difficile dire quale sarà esattamente".

Le promesse disattese
Nel frattempo in queste ore sta circolando il contenuto, pubblicato dal quotidiano El Pais, delle risposte dell’Occidente a Putin dalle quali si trapela che la NATO formalmente respinge le richieste chiave della Russia sulla sicurezza per quanto riguarda, appunto, la rinuncia all’espansione del blocco militare verso est e più ampie garanzie di sicurezza lungo i confini. Le risposte scritte alle proposte di Mosca di dicembre, rispecchiano in gran parte ciò che i funzionari occidentali hanno detto pubblicamente sulle tensioni in Europa. La NATO, nel documento, ha accusato la Russia di un "sostanziale, non provocato, ingiustificato, e in corso" afflusso di movimenti militari lungo il confine con l’Ucraina e nei dintorni, come in Bielorussia. Il blocco ha ribadito il suo sostegno al “diritto degli altri Stati di scegliere o cambiare gli accordi di sicurezza”, rimproverando alla Russia di non accettare né l’ingresso dell'Ucraina né di altri membri nella NATO.
Gli Stati Uniti hanno respinto anche la richiesta della Russia sulla non ulteriore espansione della NATO lungo i confini della Federazione Russa. “Gli Stati Uniti continuano a sostenere fermamente la politica della porta aperta della NATO", si legge nella risposta scritta. Da qui si comprende la dura risposta di Putin anche se Washington si dice pronta a discutere “impegni reciproci sia da parte degli Stati Uniti che della Russia di astenersi dallo schierare sistemi missilistici offensivi di terra e forze permanenti con una missione di combattimento sul territorio dell'Ucraina”.

Foto: it.depositphotos.com

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