Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il 76esimo anniversario del disastro atomico

A 76 anni dal bombardamento atomico di Hiroshima il Mondo intero si ferma nel ricordo del tragico anniversario. Oggi alle 8:15 il rintocco della campana ha scandito l'inizio del minuto di silenzio; l'orario esatto di 75 anni fa in cui l'ordigno atomico venne sganciato dal bombardiere B29 statunitense 'Enola Gay', provocando circa 140.000 morti. Una seconda bomba venne lanciata su Nagasaki il 9 agosto, decretando di fatto la fine della Seconda guerra mondiale, 6 giorni dopo, con la resa incondizionata del Giappone.  Oggi il sindaco, Kazumi Matsui, ha chiesto all'esecutivo di ratificare l'accordo adottato il 7 luglio 2017, aperto alla firma a New York il 20 settembre 2017, entrato in vigore il 22 gennaio 2021, ovvero 90 giorni dopo la ratifica di 50 stati. Nel suo intervento Matsui ha sottolineato l'importanza di combinare gli sforzi individuali per spingere gli stati dotati di armi nucleari a modificare le proprie politiche, un'azione che ha affidato ai giovani.


hiroshima nagasaki bambino imagoeconomica 322580 2


"Il cammino in direzione dell'abolizione non sarà facile, però un raggio di speranza brilla nei giovani", ha affermato, sottolineando che "le armi nucleari sono la massima violenza umana". "In questo giorno, 76 anni fa, un'unica arma nucleare ha provocato una sofferenza inimmaginabile per gli abitanti di questa città, uccidendo decine di migliaia di persone all'istante, decine di migliaia dopo il bombardamento e molte altre negli anni a seguire", ha sottolineato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in occasione dell'anniversario. "L'unica garanzia contro l'uso di armi nucleari consiste nella loro totale eliminazione".
In occasione di questo giorno di memoria riproponiamo un vecchio articolo per ribadire il nostro "No" fermo alle armi nucleari che potrebbero portarci davvero verso un baratro senza fine.
(Prima pubblicazione: 06-08-2021)


Lo schifo nucleare. Una riflessione sul nucleare a 73 anni da Nagasaki e Hiroshima

Karim El Sadi - 06 Agosto 2018

2018, diciamocelo, a pensarci quando eravamo piccoli ci immaginavamo un mondo completamente diverso da quello che viviamo oggi. Macchine che volano, mezzi iperveloci, telefoni multi-uso e fonti di sostentamento nuovissime e a consumo zero, erano solo alcune delle fantasie a cui pensavamo quando cercavamo di mettere il naso nel futuro prossimo. Per le prime aspettative ci siamo quasi, i cellulari e computer ormai fanno veramente tutto, anche per quanto riguarda le macchine volanti manca poco e potremo vedere pure quelle. L'unico neo sono le fonti di energia rinnovabili, che per carità hanno fatto enormi passi avanti nel corso del tempo ma sicuramente non basta. Si, perché se è vero che l'utilizzo di metano, fotovoltaici, energia idrica ed eolica hanno, quantomeno, contribuito a rendere leggermente più pulita casa nostra, è anche vero che certi vizi non finiscono mai. E' il caso del nucleare. L'energia nucleare, che per certi aspetti potrebbe apparire più “pulita” e meno rischiosa (politicamente parlando) di quella derivante dai pozzi petroliferi, quindi proveniente da contesti di guerra come Iraq, Siria, ecc... in realtà implicano notevoli rischi. Tra i veri pericoli quello delle scorie nucleari è certamente la conseguenza che più preoccupa. Le scorie radioattive, ovvero lo scarto di combustibile nucleare esausto derivante dalla fissione nucleare nel nocciolo o nucleo del reattore nucleare a fissione, pone la salute dell'ambiente e quindi della popolazione a rischi elevatissimi. Il motivo primario di tale rischio è che le quantità di scorie che possono variare da bassa a elevata radioattività, devono essere mantenute in appositi depositi dove devono essere isolate con metodi idonei fino al momento in cui le radiazioni non si siano abbassate ad una soglia naturale, e quindi sopportabile. Il problema sorge quando si deve trovare un luogo adatto a tale mansione (cosa al quanto complicata), poichè le scorie ad alta radioattività devono essere sotterrate in profondità del terreno lontane da forme di vita dove resteranno al sicuro per migliaia di anni, prima di essere “assimilate dall'ambiente”.
In Italia centrali nucleari non ce ne sono principalmente a causa dell'elevata sismicità della penisola e dall'irregolarità di gran parte del terreno. “Quindi l'Italia è sana!”, potrebbe pensare qualcuno. Non proprio, in Italia ci sono oltre 90mila metri cubi di rifiuti radioattivi solo derivanti dalle centrali dismesse (75mila metri cubi) e dalle attività industriali, mediche e di ricerca (15mila), a cui si aggiungono 58mila metri cubi di rifiuti provenienti da attività di bonifica di installazioni industriali contaminate. Ogni anno nel nostro Paese l’industria e le strutture sanitarie, e la manutenzione e disattivazione degli impianti nucleari fermi, producono enormi quantitativi di scorie radioattive per le quali l'Italia non dispone ancora di un sito idoneo allo smaltimento che verrà installato (si spera) entro il 2024. Questa situazione ha aperto le porte, soprattutto in passato, allo stoccaggio illegale per mano della criminalità organizzata. E' il caso della “terra dei fuochi” e di altre zone del sud Italia. Un fazzoletto di terra che comprendeva le campagne di Napoli e soprattutto Caserta, completamente contaminata da rifiuti tossici di ogni genere, inclusi nucleari. Negli anni '90 il clan dei Casalesi nei boss Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti hanno seppellito in queste terre tonnellate e tonnellate di scarti nucleari provenienti da tutta Europa e che, con il tempo, hanno inquinato totalmente la zona e causato la morte di chi sopra quelle terre ha costruito inconsciamente casa e famiglia. La questione nucleare persiste ancora oggi soprattutto per quanto concerne la corsa al riarmo. Durante questo anno il mondo intero è stato spettatore di una nuova e nefasta guerra fredda tra Stati Uniti e Russia. Ogni schieramento ha mostrato i propri “attributi”. Bombe atomiche inarrestabili come la Sarmat RS-28 alias “Satan 2” il nuovo missile russo capace di raggiungere la velocità di 25000 km/h ed una potenza 2000 volte superiore rispetto alla bomba sganciata su Hiroshima e Nagasaki. La bomba che ha cambiato per sempre il nostro mondo e che, “aprendo e chiudendo parentesi”, è scoppiata proprio oggi 73 anni fa.

In foto: i funghi atomici di Hiroshima (sinistra) e di Nagasaki (destra) © George R. Caron/Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Miyata Takashi: sopravvissuto a Nagasaki, il suo ricordo è un grido di pace

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos