Da Pino Cabras (Alternativa c’è) a Marco Rizzo (PC), la solidarietà di una parte della politica
“[…] La Verità, che s'era già vestita,/s'arrampicò a la corda e sortì fòra;/sortì fòra e cantò: - Fior de cicuta,/ner modo che m'avete combinata/purtroppo nun sarò riconosciuta!” - La verità, Trilussa
“La verità”, poesia del geniale poeta romano Trilussa, è stata uno dei momenti che hanno accompagnato il sit-in tenuto, sabato 3 luglio, nell’omonima piazza trasteverina, per ricordare il giornalista Julian Assange nel giorno del suo 50° compleanno. Ma, come ha giustamente precisato il gruppo organizzatore “Italiani per Assange”, non si è trattato di un giorno di festa. Attualmente, infatti, il cofondatore di Wikileaks è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza e rischia tuttora l’estradizione negli Stati Uniti, dove potrebbe scontare fino a 175 anni di carcere per aver svolto onestamente il suo lavoro di giornalista, informando noi cittadini dei crimini di guerra e degli abusi commessi dai nostri governi occidentali.
L'on. Pino Cabras
La giornata si è divisa in vari momenti (politico, giornalistico, legale ed informativo), per riuscire ad abbracciare in maniera più ampia possibile la vicenda di Julian Assange che, come è più volte stato ribadito, ci riguarda tutti in prima persona perché con lui, nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, sono rinchiusi anche i nostri diritti e libertà di essere informati. Tra i vari partecipanti, presenti anche alcuni deputati del gruppo parlamentare l’Alternativa C’è che, di recente, ha presentato una mozione in parlamento per riconoscere lo status di rifugiato a Julian Assange. Presentando l’iniziativa al sit-in, il deputato Pino Cabras ha denunciato come sia vergognoso che da oltre 3 settimane venga rinviata la votazione della mozione, dando invece spazio a discussioni meno importanti e sicuramente meno urgenti, come ad esempio quella sulla figura di Cristoforo Colombo. Presente al sit-in anche Marco Rizzo, segretario nazionale del Partito Comunista, che ha ricordato i “due pesi e le due misure” dell’Occidente, secondo cui si sceglie il peso e l’attenzione da dare ad un fatto a seconda del paese in cui esso avviene.
Il sit-in ha visto la partecipazione e l’intervento anche di diversi giornalisti, da Fulvio Grimaldi, ex inviato di guerra per la Rai (ed altre testate), a Vincenzo Vita, garante dell’associazione Articolo21. Presenti virtualmente anche la giornalista Stefania Maurizi e l’attore, musicista e scrittore Moni Ovadia che, non potendo essere presenti di persona, hanno inviato video messaggi o documenti da leggere. “Assange ha difeso il nostro diritto di sapere, noi dobbiamo difendere il suo diritto di scrivere, di parlare e di esprimere in pienezza le sue opinioni” ha detto nel suo video-messaggio Moni Ovadia.
Il segretario generale del Partito Comunista, Marco Rizzo
“Non importa quanti siamo oggi”, ha concluso un portavoce del gruppo Italiani per Assange, “il messaggio che stiamo lanciando è più forte: un gruppo di cittadini che non hanno intenzione di piegarsi e stare in silenzio di fronte questo crimine contro noi stessi. Ricordate sempre che la verità è contagiosa”. In occasione del compleanno anche Roger Waters, frontman dei Pink Floyd, gli ha dedicato un pensiero con una canzone.
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