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La causa "Klotzman" della dittatura militare argentina giunge alla sua fase finale

La causa "Klotzman" giunge alla sua fase finale: sotto indagine i crimini di lesa umanità commessi nel Centro Clandestino di Detenzione "Quinta de Fisherton", dove scomparvero 29 persone legate all'Esercito Rivoluzionario del Popolo (ERP), nei primi giorni di agosto del 1976. Il pubblico ministero aveva chiesto l’ergastolo per gli imputati.
Il Tribunale Federale 2 di Rosario, titolari i giudici Mariela Rossi, Osvaldo Facciano ed Eugenio Martínez, riesamineranno l'indagine promossa dal pubblico ministero Adolfo Villatte, il quale aveva accusato il maggiore dell'Esercito, oggi in pensione, Jorge Alberto Fariña (in foto) e tre ex agenti della Polizia, Federale, Federico Almeder, Rene Juan Langlois ed Enrique Andrés López, di aver commesso crimini di lesa umanità come privazioni illegali della libertà, torture, omicidi e l'appropriazione di una bambina. Nelle ultime ore è emerso che tutti questi ex militari, secondo criterio della Procura, dovrebbero essere condannati all’ergastolo.
Fariña svolgeva le sue funzioni nel battaglione di intelligence 121 dell'Esercito argentino; nella località di Rosario, provincia di Santa Fe, dal 1973. A marzo del 1976 fu nominato capo della Sezione Comando e Servizio, dopo aver assunto il grado di Capitano ed essersi formato nella ‘Scuola di Guerra’. Il suo agire era in linea con il piano di repressione stabilito dai vertici. Gli agenti della "Federale" eseguivano lavori di intelligence, sulla logica delle brigate “antisovversive”, agli ordini dell'ex commissario Juan Dib, deceduto impunito, grazie alla dilatazione sistematizzata dei sistemi politici giudiziali della democrazia.
Tra i crimini denunciati dalla Procura figura l’appropriazione di una bambina, figlia di Cecilia Barral e di Ricardo Horacio Klotzman. Si tratta di María Pia Josefina Klotzman Barral, nata in cattività e affidata ai rapitori dal giudice Luis Vera Candioti, già condannato per il caso di Paula Cortassa, un'altra bambina figlia di desaparecidos affidata in adozione.
Cecilia e Ricardo erano stati sequestrati i primi di agosto del 1976, lei era incinta di nove mesi. Pochi giorni dopo, l’11 agosto, fu trasferita per dare a luce, non è stato possibile ancora definire il posto. Passati alcuni giorni la bambina fu presa e consegnata ai rapitori in modo “legale”. Ancora oggi i suoi genitori risultano desaparecidos. María Pia recuperò la sua identità nel 2011.
Lo squadrone di terroristi istituzionali operava nella cosiddetta "Quinta de Fisherton", uno dei centri clandestini di Rosario, a Ovest della città, in un quartiere residenziale.
Tra le ingiunzioni chieste dal pubblico ministero, figura la riparazione simbolica. Il Centro di Detenzione è oggi una sede della scuola San Bartolomé, gestita dall'Associazione Churchill di Rosario. Durante i lavori di pavimentazione realizzati sul posto fu ritirata una placca che indicava la storia repressiva del luogo. Il pubblico ministero chiede che sia restituita. Inoltre, considera necessario che l'istituto educativo includa nel currículum di formazione degli studenti, i fatti denunciati in questo tribunale.

Foto © Sebastián Granata

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