Prime violenze scoppiate a Moe Bye, al confine dello stato Shan-Kayah
Sono scoppiati nuovi scontri nell'est del Myanmar fra le truppe dell’esercito birmano, guidati dalla giunta militare che è salita al potere con il colpo di Stato dell’1 febbraio e i combattenti delle milizie ribelli.
Durante gli scontri sono morti 40 militari, quattro sono stati catturati e una stazione di polizia è stata rasa al suolo. A riferirlo è il sito di informazione birmano “Irrawaddy”, sottolineando che i combattenti anti-giunta sono membri della Forza di difesa popolare Karenni (Pdf), la quale è composta da combattenti della resistenza civile, e dell’esercito Karenni dello stato di Kayah.
Inoltre il sito di informazione ha riferito che le prime violenze sono scoppiate la mattina del 23 maggio nella località di Moe Bye, al confine dello stato Shan-Kayah.
Gli scontri a fuoco si sono prolungati fino intorno a mezzogiorno e durante i quali secondo il “Kantarawaddy Times” le forze governative hanno sparato colpi di artiglieria contro case di civili, distruggendone due e ferendo due persone.
Fra le vittime, 15 in totale, “Irrawaddy” ha conteggiato anche un combattente delle Pdf di 27 anni e cinque feriti.
Ulteriori scontri si sono verificati anche nella cittadina di Demoso, nello Stato di Kayah, con circa 24 militari uccisi sull’autostrada Loikaw-Demoso.
I combattimenti sonno cessati solo dopo tarda sera mentre i residenti di Loikaw hanno bloccato le strade di Demoso per ostacolare gli spostamenti delle forze filo-governative. Altri mezzi blindati, riferisce “Irrawaddy”, sono stati segnalati in direzione della città.
Fonte: nova.news