Nei giorni scorsi uccisi circa 80 civili
Almeno 82 civili sono stati uccisi in un blitz delle forze di sicurezza del Myanmar contro i manifestanti, secondo quanto riportato sabato dai media locali indipendenti e da un'organizzazione che tiene traccia delle vittime dal colpo di stato di febbraio, come riportano LaPresse e Ap. Nel Paese è in caorso, dallo scorso 1° febbraio, in sanguinario golpe militare. La presidente Aung San Suu Kyi è stata deposta dall’esercito e arrestata. Nel frattempo la popolazione è scesa in strada per protesta e oppositori politici sono stati incarcerati (alcuni di loro sono morti in cella a seguito di atroci torture). Si calcolano almeno 701 manifestanti e civili assassinati dalle forze di sicurezza dopo la presa del potere da parte dell'esercito, secondo l'Associazione di assistenza per i prigionieri politici. Il bilancio delle vittime di venerdì a Bago è stato il più grande totale giornaliero per una singola città dal 14 marzo, quando poco più di 100 persone sono state uccise a Yangon, la città più grande del paese.
Il 20 aprile vertice del sud-est asiatico
Nel frattempo il prossimo 20 aprile si terrà un vertice del sud-est asiatico sulla crisi in Birmania. Lo ha detto nel corso di una riunione virtuale del Consiglio di Sicurezza Onu la vice ambasciatrice francese al Palazzo di Vetro, Nathalie Broadhurst. "Attendiamo con impazienza di sentire le conclusioni del vertice di emergenza annunciato per il 20 aprile", ha sottolineato. Fonti diplomatiche dell'Onu si attendono che i colloqui si svolgeranno a Giacarta.
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