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Ora c’è il rischio di un cortocircuito politico tra il giuramento del nuovo presidente e il processo al vecchio

Isolato dai repubblicani il presidente se la prende anche contro il suo avvocato Giuliani

A meno di una settimana dall'insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, la Camera approva con 232 voti a favore e 197 contrari il secondo impeachment di Trump per "incitamento all'insurrezione", dopo l'assalto al Capitol dello scorso 6 gennaio. Un nuovo record per Trump: si tratta del primo presidente per due volte sotto accusa nello stesso mandato nella storia degli Stati Uniti. "Sappiamo che c’è stata un'insurrezione che ha violato la santità del Congresso del popolo. E sappiamo che il presidente degli Stati Uniti ha istigato questa insurrezione, ha armato la ribellione contro il nostro stesso paese. La Camera ha dimostrato che nessuno è al di sopra della legge, neppure il presidente", ha detto la speaker della Camera Nancy Pelosi. A distanza di un anno dal primo impeachment questa volta i repubblicani se ne sono guardati bene dal fare scudo attorno al Tycoon. 10 deputati del Gran Old Party, infatti, si sono uniti ai dem votando per il nuovo impeachment. Tra questi Liz Cheney, che ha rivendicato "un voto di coscienza". Nel 1998 erano stati cinque i democratici ad aver appoggiato la messa in stato di accusa di Bill Clinton. La Camera dovrebbe trasferire immediatamente gli articoli al Senato, ma il leader uscente, il Gop Mitch McConnell, ha escluso che il processo possa iniziare prima dell'insediamento di Biden, lasciando che sia la nuova Camera Alta a maggioranza democratica a gestirlo. Per condannare Trump, ammesso che vengano superati i dubbi costituzionali sull'impeachment di un presidente che ha già lasciato la Casa Bianca, occorre una maggioranza di due terzi al Senato: i democratici hanno 51 seggi su 100 contro i 67 necessari. Nel 2019 solo il Gop Mitt Romney votò contro Trump. Questa volta potrebbe accodarsi qualche altro repubblicano ma è difficile che si arrivi alla soglia minima necessaria. Lo scenario peggiore per Trump, nel caso di condanna, è l'impossibilità di ricandidarsi alla presidenza nel 2024. In ogni caso la Speaker democratica della Camera deve decidere quando trasmettere al Senato la risoluzione approvata mercoledì 13 gennaio. Il rischio è la sovrapposizione tra il giuramento del nuovo presidente e il processo al vecchio: un corto circuito politico.
Al momento c’è grande incertezza al Congresso. Ma per i democratici la soluzione più logica sarebbe far slittare di qualche giorno la fase finale dell’impeachment. È possibile che un rinvio sia comunque causato dagli avvocati di Trump. Il Tycoon non ha ancora annunciato la composizione del suo team di avvocati. Tuttavia la discussione è già cominciata: il Congresso può giudicare ed eventualmente condannare un ex presidente? È la domanda che potrebbe essere presentata dai difensori di Trump al tribunale federale di Washington.

Trump adirato con Giuliani
Nel frattempo da Washington si apprende che Donald Trump, descritto come sempre più isolato, scontroso e vendicativo dopo essere stato messo sotto impeachment per la seconda volta, sarebbe straordinariamente adirato anche con uno dei suoi alleati più fedeli, il suo avvocato personale Rudy Giuliani. Il presidente, secondo il Washington Post, ha ordinato ai suoi collaboratori di non pagare gli onorari di Giuliani e ha chiesto di approvare personalmente ogni rimborso per le spese sostenuto dal legale mentre viaggiava negli Stati più contesi per impugnare i risultati delle elezioni, peraltro senza alcun effetto. Trump non avrebbe apprezzato inoltre l'alta parcella chiesta dall'ex sindaco e procuratore di New York: 20 mila dollari al giorno, una cifra che lo renderebbe l'avvocato più pagato del mondo. Ma il presidente è infuriato anche con tutti coloro che non lo hanno difeso, dal vicepresidente Mike Pence alla portavoce Kayleigh McEnany, dal genero-consigliere Jared Kushner al consigliere economico Larry Kudlow, dal consigliere per la sicurezza nazionale Robert C. O'Brien al capo dello staff Mark Meadows.

Foto © Imagoeconomica

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