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Il neo Presidente Usa, Joe Biden, potrebbe annullare, almeno parzialmente, il ritiro di 12 mila soldati statunitensi dalla Germania annunciato da Donald Trump.
La notizia, che sta rimbalzando su alcune agenzie, filtrerebbe dalle anticipazioni dei suoi consiglieri della Difesa.
Del resto già lo scorso agosto, nel corso di una conferenza, l'ex numero tre del Pentagono, Michèle Flournoy, papabile per guidare il ministero della Difesa della nuova amministrazione, lo aveva di fatto annunciato.
Alla domanda sul piano di ritiro durante l'Aspen Security Forum, aveva sottolineato che "se avremo una nuova amministrazione, la prima cosa che farà sarà riesaminare la posizione militare nel mondo". "Spero che il ritiro non sarà completamente attuato, perché non credo sia nell'interesse strategico degli Stati Uniti ed è molto negativo per le nostre relazioni con l'Alleanza atlantica", aggiunse. La Germania ospita più truppe americane di qualsiasi altro Paese europeo, retaggio dell'occupazione alleata dopo la seconda guerra mondiale. Il ritiro di 12 mila soldati era stato annunciato il 29 luglio dall'ex ministro della Difesa, Mark Esper, licenziato lunedì senza tante cerimonie da Donald Trump. Dei circa 34.500 soldati attualmente dispiegati nel Paese, circa 6.400 saranno rimpatriati negli Stati Uniti mentre gli altri 5.600 saranno riposizionati in altri Paesi della Nato, in particolare Belgio e Italia.
Esper aveva giustificato la ridistribuzione come strategicamente necessaria, in particolare come deterrente contro la Russia, ma Donald Trump lo ha immediatamente contraddetto, spiegando che questo ritiro era dovuto al rifiuto della Germania di "pagare di più".
Secondo Flournoy, che nel 2016 avrebbe dovuto diventare la prima donna a guidare il primo esercito mondiale se Hillary Clinton fosse stata eletta, "non ha senso".
La prevista ridistribuzione "è stata vista come una sorta di punizione, che purtroppo rafforza l'argomentazione di chi in Europa afferma che non si può contare sugli Stati Uniti, che non diamo valore alla Nato", ha affermato con rammarico.
Un'altra consigliera di Joe Biden, Kathleen Hicks, ha criticato aspramente il previsto ritiro militare dalla Germania che "avvantaggia gli avversari", in una colonna pubblicata ad agosto dal quotidiano The Hill.
Queste decisioni "influenzeranno la sicurezza nazionale e il bilancio degli Stati Uniti per gli anni a venire", aveva scritto Hicks, ricercatrice al Center for Strategic and International Studies (Csis). Mentre Esper aveva assicurato che i soldati americani di stanza permanentemente in Germania sarebbero stati sostituiti da rotazioni di unità altrettanto dissuasive, Hicks aveva sottolineato che questi movimenti sarebbero stati "costosi".
Un'argomentazione economica basata sulle difficoltà di spostare 11.900 soldati assieme alle loro famiglie. Kathleen Hicks, martedì scorso, è stata nominata a capo della squadra dei democratici per coordinare il passaggio al ministero della Difesa.

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