Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Una ricerca degli "iniziativisti" sulle attività militari

La Svizzera non è al di sopra di ogni sospetto. Almeno secondo quanto sostiene un rapporto commissionato (una sorta di perizia di parte?!) dagli iniziativisti "per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico" ad una società di ricerca definita "indipendente" - Profundo di Amsterdam - che fornisce una valutazione delle politiche di investimento nell’industria militare. Investimento complessivo che raggiungerebbe 15,3 miliardi di dollari, fra interventi diretti (4,5) e indiretti (10,8). Una istantanea dei legami finanziari tra 113 istituti svizzeri e 43 società produttrici di armi. I ricercatori si sono focalizzati in particolare sulle operazioni di Credit Suisse, Ubs e Banca nazionale svizzera (Bns).
L’iniziativa - si voterà il prossimo 29 novembre - è considerata dal Consiglio federale e dal Parlamento eccessiva. In Svizzera, si sostiene a Berna, il finanziamento della produzione di armi atomiche, biologiche e chimiche, mine antiuomo sono già vietati per legge. Introdurre altre limitazioni - sostiene il governo - non soltanto non potrà evitare le guerre, ma ridurrebbe i rendimenti dell’Avs-Ai e delle casse pensioni, minaccerebbe la piazza finanziaria oltre a indebolire l’industria svizzera.
La ricerca di Profundo sostiene che nei rapporti ufficiali delle banche ci sarebbe forte opacità. Ci vorrebbe, insomma, più chiarezza: "Non viene fornito - si scrive nello studio - un quadro completo delle regole e delle procedure relative al finanziamento e al credito verso le industrie delle armi… cosa che può lasciare spazi a diverse interpretazioni". Dei 10,8 miliardi di investimento, 8,8 miliardi di dollari sarebbero investiti in aziende che si occupano anche, ma non solo, della produzione di armi nucleari. Si tratta per la precisione di tre importanti ditte americane, la Raytheon, la Honeywell international e l’azienda aerospaziale Boeing. È possibile - almeno così sostengono i ricercatori - che i finanziamenti siano concessi a settori aziendali che non riguardano direttamente la produzione di armi nucleari, cosa che la Legge federale sul materiale bellico (Lmb) proibisce. Una scappatoia legale? "Ma anche se ciò fosse ammissibile ai sensi della Lmb - sostiene Laura Riget, coordinatrice della campagna contro i commerci bellici - sarebbe quantomeno controverso. La questione qui è come le banche possono garantire che non vengano finanziati anche i settori delle aziende che si occupano della produzione di armi nucleari".
Dal rapporto emerge che Credit Suisse, Ubs e Bns avrebbero finanziato 32 delle 43 società di armi. Credit Suisse e Ubs fornendo crediti e investimenti; Bns solo investimenti. Credit Suisse e Ubs avrebbero concesso crediti a 6 delle 43 società produttrici di armi per un valore totale di 4,4 miliardi dollari. Sarebbe il Credit Suisse a fornire l’importo maggiore (3,8 miliardi di dollari), rispetto a Ubs (628 milioni). Quattro dei sei produttori di materiale bellico finanziati da Credit Suisse sono anche produttori di armi nucleari (Boeing, Raytheon, Northrop Grumman, Airbus).
Per quanto riguarda gli investimenti, i tre istituti svizzeri - dice sempre lo studio - hanno investito in titoli di 32 dei 43 società di armi, per un totale di 8,9 miliardi di dollari. Ubs ha investito l’importo più elevato (5,6 miliardi), Credit Suisse (1,4). La Bns ha investito in 16 società produttrici di armi circa 2 miliardi di dollari. Anche in questo caso gli importi maggiori sono andati alla Honeywell, alla Boeing e a Raytheon.

Tratto da: caffe.ch

Foto © Imagoeconomica

TAGS: ,

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos