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Il ricercatore Cosimo Massaro presenta il suo nuovo libro “Usurocrazia svelata”

Siamo destinati a vincere, perché la nostra battaglia porta con sé la forza della verità”. Sono state queste le parole con cui Cosimo Massaro, ricercatore ed esperto di tematiche e politiche monetarie, ha concluso la sua lezione di economia monetaria dal titolo "Il quarto potere costituzionale: la moneta", organizzata dalla dottoressa Veronica Colaianni, responsabile regionale di Vox Italia, e tenutasi lo scorso sabato 3 ottobre 2020 presso il Seminario Vescovile di Pistoia. La serata è stata dedicata alla presentazione del suo nuovo libro intitolato “Usurocrazia svelata”, dove l’autore denuncia il meccanismo diabolico e truffaldino cui sottende la creazione di denaro a debito da parte del sistema bancario e inoltre spiega approfonditamente i meccanismi di ingegneria sociale che vengono utilizzati oggi dal sistema.
Nato a Torino nel 1971 Massaro da anni è impegnato nel diffondere la verità concernente il colossale inganno che si cela dietro la creazione della moneta ed è stato autore di vari libri, tra i quali ricordiamo “La Moneta di Satana”, “La Caduta dell’Ultimo Impero” e “EuroDisastro, una catastrofe annunciata”.
“La cultura monetaria è una delle culture più taciute”, ha affermato il ricercatore, “non si deve conoscere né la realtà materiale né spirituale della moneta. I cittadini non devono sapere che cos’è la moneta, chi le dà valore, chi la crea, l’origine del sistema bancario e monetario, come si è trasformato nei secoli. Anche nelle più grosse e più prestigiose Università di Economia, vengono studiati i flussi monetari. Ma viene taciuto tutto l’inganno che sta alla base della creazione del denaro”.

“Il grande gioco”
Il paradosso odierno è che il denaro è, sicuramente, la cosa a cui quotidianamente tutti pensano maggiormente. La quasi totalità dell’agire umano, oggi giorno, è dettato dalla volontà di guadagnare, di profittare. A prescindere dal fatto che questo sia giusto o sbagliato, quasi nessuno o comunque pochissimi individui sanno come funziona davvero la creazione della moneta e soprattutto a chi ha in mano tale processo: come viene gestito, le sue cause ed i suoi effetti sulla nostra vita quotidiana. Tutti sappiamo, ad esempio, dell’esistenza di un debito pubblico italiano molto elevato, tuttavia pochissimi sanno del motivo per cui questo debito esiste, chi sono i nostri creditori e il meccanismo alla base di questa truffa colossale, “la truffa del denaro”, come la definiva il grandissimo giornalista e ricercatore Giulietto Chiesa.
Al giorno d’oggi, infatti, la moneta non è più nostra. L’emissione di moneta è in mano ad un sistema bancario malato e criminale, dietro il quale si nascondono poche persone fisiche, gli ‘usurocrati’ di cui ha parlato Cosimo Massaro. È del tutto logico pensare che, in un mondo e in una società in cui tutte le azioni umane sono dettate dalla ricerca di denaro, chi controlla quest’ultimo abbia in mano il mondo intero: le risorse, l’informazione, la scienza. Le Banche Centrali formano, insieme alle banche commerciali, un vero e proprio cartello che, in regime di monopolio, controlla l’offerta di denaro sul pianeta Terra. Allargando e restringendo l’erogazione del credito (cioè del denaro), ovvero concedendone di più o di meno, questo cartello controlla, de facto, la quantità di fiches presenti sul tavolo da gioco, tenuto in piedi dall’ignavia e dall’ignoranza della società umana, specialmente quella occidentale. Questo concetto sembra proprio ricordare, guarda caso, “il grande gioco” di cui parlava Giovanni Falcone quando diceva “seguite i soldi, troverete la mafia”.

massaro cosimo libro usurocrazia svelata 2

Il ricercatore Cosimo Massaro


Che cos'è la moneta
Ma che cos’è, davvero, la moneta e quali sono le sue funzioni? Basicamente, è uno strumento che serve a misurare il valore dei beni e dei servizi prodotti dall’ingegno umano. Quindi, è misura del valore delle cose, come diceva Aristotele. Ma non solo. Infatti, “come il metro ha in sé la caratteristica della lunghezza, così la moneta ha in sé la caratteristica del valore”, il suo potere d’acquisto. Noi sappiamo benissimo, in termini di potere d’acquisto, quanto vale 1 €. E, allo stesso modo, sappiamo quanto è lungo, concretamente e fisicamente, 1 metro. Quindi, possiamo affermare che la moneta “è sia misura del valore, che valore della misura”. Questo concetto, il valore indotto della moneta, è stato scoperto dal professore e lo studioso di diritto Giacinto Auriti.
La moneta, prima di essere un bene di tipo materiale, è un bene spirituale. Infatti, il valore nominale della moneta è dato dalla convenzione sociale. La convenzione è data dall’accordo tra soggetti di una stessa collettività, il quale è un atto scaturente dalla volontà, che è, per definizione, un’azione di tipo spirituale.
Inoltre, diceva Auriti, “se noi ponessimo un banchiere a stampare carta su un’isola deserta, il valore non nascerebbe, perché mancherebbe la collettività, che è l’unico elemento che può dare valore alla moneta. Non esisterebbe ricchezza in un mondo di morti”. La ricchezza principale, infatti, è la vita. Il valore è il nostro ingegno, la nostra arte, la nostra cultura, il nostro saper fare, la nostra voglia di bellezza, di pace. Non un pezzo di carta. “Il pezzo di carta”, ci ha ricordato giustamente Massaro, “è solamente lo specchio del vero valore, che è la vita”.
Fondatore di Università, professore e studioso di diritto, Auriti osò sfidare il sistema bancario nazionale ed internazionale, tant’è vero che deve passare inosservato, non si deve ricordare. Nel 1993, ha ricordato Massaro riferendosi allo studioso, “denunciò Ciampi e Fazio per usura, truffa, falso in bilancio ed istigazione al suicidio”. I suoi testi e le sue scoperte risalgono agli anni '60 e '70. “Auriti è andato anche oltre Keynes. Infatti Keynes rimaneva legato ad un concetto di debito interno. Auriti diceva: ‘Noi possiamo creare la massa monetaria che serve ad uno Stato per finanziare la propria economia, così come avviene per il corpo umano con il sangue’. Infatti, proprio come un corpo sano produce il sangue che gli serve per la sussistenza, per stare in armonia ed in equilibrio, così dovrebbe fare un vero Stato sovrano. Tramite la sovranità monetaria, un corpo sano genera moneta e porta potere d’acquisto a tutti noi, che formiamo un organismo sociale. Noi, oggi, abbiamo una flebo con scritto ‘BCE’ e ‘Mercato’ sopra. Quindi siamo un organismo malato”.
La svolta che ha dato Auriti nella lotta contro la moneta debito è stata fondamentale. Il professore si è posto il problema della creazione di denaro da un punto di vista giuridico. Infatti, avendo la moneta sia valore creditizio che convenzionale, ed essendo il credito e la convenzione fattispecie giuridiche, non c’è alcun dubbio che la moneta costituisca oggetto della scienza del diritto.
Auriti poneva una semplicissima domanda: “Chi è proprietario della moneta all’atto di emissione?” Infatti, se viene stabilito con chiarezza chi ne è proprietario, si può anche stabilire chi ha la facoltà di prestare tale bene. Questo ragionamento deriva dalla logicità dell’assunzione che “prestare è prerogativa del proprietario”: ovviamente, nessuno di noi può prestare un bene che non gli appartiene.
Ora, essendo che la moneta, oggi, è emessa tutta a debito (tolte le monete metalliche), ovvero ci viene prestata, possiamo arrivare alla sola conclusione che i banchieri, ed il sistema-cartello che hanno costruito, si sono appropriati dello strumento monetario che noi tutti dobbiamo utilizzare per vivere e per esprimerci all’interno della società. Insomma, se ne sono appropriati. Infatti, quello che accade oggi è che il sistema-cartello bancario stampa e presta, stampa e presta. Noi, oggi, per avere gli Euro che ci servono per fare tutto ciò che dobbiamo fare (finanziare istruzione, sanità, giustizia, progetti, infrastrutture, servizi, ecc) dobbiamo necessariamente emettere un Titolo di Stato, un Titolo di Debito Pubblico. Fin qui, si può obiettare, nulla di strano; di fatto stiamo dando un pezzo di carta (Titolo di Stato) per dei pezzi di carta (soldi). “Il problema, però, è che il Titolo del Debito Pubblico ha un valore reale: infatti, dietro al Titolo di Stato ci siamo noi, ci sono i nostri beni, le nostre opere d’arte, la nostra cultura, il nostro lavoro, il nostro sudore, il nostro sangue, la nostra storia, la nostra vita. Quindi, noi dobbiamo emettere un Titolo di Debito Pubblico per dare valore ad un pezzo di carta stampato dal nulla dai banchieri, che lo stampano come fossero tipografi? La cosa non ha senso. Tanto vale che il denaro ce lo stampiamo noi, popolo sovrano, tramite la sovranità monetaria, e lo emettiamo a credito! Così facendo, potremmo finanziare tutto ciò che nell’economia circola: beni, servizi, nuove nascite, investire nella cultura della vita. Oggi, invece, tramite il debito si sta investendo nella cultura della morte”.
L’elemento forse più inquietante della questione concernente la moneta debito è che tale debito, per definizione, è impagabile, inestinguibile. Cosimo Massaro ci ha spiegato questo passaggio in maniera semplicissima. “Riduciamo la popolazione mondiale a tre individui, che producono 100€ di Pil ciascuno, quindi beni e servizi reali. Il Sistema Bancario stampa e presta ad ognuno dei tre individui i 100€ che rappresentano quei beni ed i servizi reali, come dovrebbe essere in una situazione normale. Ognuno dei tre individui, quindi, dovrebbe restituire al Sistema Bancario 100€, più gli interessi. Supponiamo che il Sistema Bancario applichi un tasso di interesse del 105, per semplicità di calcolo. Ognuno dovrebbe restituire 110€ a testa; la popolazione mondiale, quindi, si trova indebitata di 330€ totali. Il problema è che quei 30€ non sono mai stati creati. Quindi, di questi tre individui, il più forte, il più furbo non avrà problemi. Il secondo magari pagherà un po’ in ritardo. Il terzo matematicamente fallirà. Per assurdo, se raccogliessimo tutto il denaro creato dalle banche, sia Centrali che commerciali, per ripagare tutti i debiti, non ci riusciremmo, perché i soldi degli interessi non sono mai stati generati”.


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La soluzione
“Noi potremmo, già da ora, emettere moneta di proprietà del popolo”, ha chiarito Massaro. Uno Stato davvero sovrano dovrebbe avere il pieno controllo dell’emissione monetaria, che dovrebbe avvenire a credito, non a debito. “Senza la sovranità monetaria”, ha spiegato il ricercatore, “non si potrà mai parlare di vera sovranità”. Basti pensare che la cessione della sovranità monetaria si porta dietro molte altre cessioni di sovranità, prima di tutto quella legislativa, quella politica, quella energetica, alimentare, sanitaria… “Perché non abbiamo ancora ricostruito Amatrice? Mancano i soldi? Ma i soldi sono carta. Abbiamo gli ingegneri, gli artigiani, i muratori; abbiamo le materie prime; abbiamo la voglia di fare. Con la sovranità monetaria si possono stampare i soldi che servono per ricostruire la città ed in tre mesi abbiamo fatto. Inoltre quel denaro rimane in circolazione, non genera debito, e stimola l’economia della cultura, della vita, della bellezza”.
Essendo che siamo noi collettività che diamo valore alla moneta, come abbiamo detto prima, è del tutto insensato che la moneta ci venga addebitata. Da questo semplice ragionamento capiamo come questo sistema sia truffaldino e corrotto dalle sue radici.
Ovviamente, il sistema deve anche far tacere chi esce fuori dagli schemi e prova ad alzare la mano.
Tra le tante menzogne che i media main stream ci propinano c’è la questione dell’inflazione. Come ha spiegato il ricercatore, spesso e volentieri sentiamo che, nel momento in cui uno Stato sovrano dovesse iniziare a stampare denaro, si correrebbe sicuramente il rischio di inflazione. La maggior parte delle persone, a questo punto, inizia ad impaurirsi e a pensare alle carriole piene di banconote della Repubblica di Weimar. Nulla di più lontano dalla verità. Ancora una volta, il dottor Massaro è riuscito a spiegare chiaramente tale concetto per cui il denaro è il rappresentante dei beni e dei servizi reali, che corrispondono al rappresentato: la vera ricchezza. L’inflazione si ha nel caso in cui ci sia troppo denaro in circolazione rispetto ai beni ed ai servizi reali prodotti: rappresentante senza rappresentato. In questo caso, però, un vero Stato sovrano, attraverso una politica monetaria indipendente, può sempre regolare la tassazione, ad esempio, in modo da ritirare dalla circolazione l’esatta quantità di denaro in eccesso e in modo da riportare il corpo sociale ad una situazione di equilibrio.

La questione etica
“Noi ci salveremo solo grazie all’etica ed ai forti valori umani. Senza quelli non potremmo fare la battaglia economico-monetaria. Il problema monetario è il riflesso di problemi che stanno molto più alla base, che sono quelli umani e “spirituali”. Quindi, i problemi partono dal problema dell’etica.”
Oggi, il sistema ha messo tra i primi punti “l’abbattimento di tutti i valori dell’etica e della moralità”.
Stanno cercando di minare alle radici le nostre tradizioni, la nostra cultura, la nostra identità, e “quando riesci a togliere identità e cultura ad un popolo, l’hai già conquistato. I nuovi cittadini non saranno consapevoli, non sapranno per cosa combattere, non sapranno dove andare…”. Ecco perché è fondamentale riprendere in mano i valori fondanti della nostra storia, della nostra cultura, della nostra sovranità intellettuale.
Ci vuole sempre una buona base etica. Senza questo si va incontro alla catastrofe. Ad esempio, “se con la tecnologia oggi riusciamo a fare certe cose, non per forza è giusto farle. Ci vuole sempre l’etica, che deve fare da guida. Con la scienza abbiamo scoperto l’atomica, ma poteva essere utilizzata bene; invece l’abbiamo utilizzata per uccidere”. L’etica, quindi, deve essere sempre posta alla base delle decisioni e dei processi concernenti la realtà umana. Ecco perché servono sempre dei forti valori che ci facciano da guida. E, purtroppo, oggi il mondo ha perso tutti questi valori e tutti i punti di riferimento.

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