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di Alejandro Díaz
Lo scorso 26 agosto, dopo la scadenza dei termini di detenzione preventiva, e aver tentato ogni proroga possibile, la giustizia dell’Honduras ha portato a processo Roberto David Castillo Mejía, accusato di essere il mandante dell’omicidio di Berta Cáceres

La notte del 2 marzo 2016, un gruppo di sicari si è introdotto nell'abitazione di Berta Cáceres, nella località di La Esperanza, Honduras. Tre colpi di fucile hanno messo fine alla vita della rappresentante del Consiglio comunale Civico delle Organizzazioni Popolari e Indigene dell’Honduras (COPINH). Questa organizzazione, che unisce le comunità di cultura Lenca, è diventata un'icona della lotta e della resistenza contro l'imperialismo capitalista. Quella notte rimase ferito anche l'attivista Messicano Gustavo Castro Soto. 

Il crimine politico è stato il risultato di un progetto economico imposto con la violenza attraverso una rete di corruzione strutturale in cui operavano, ed operano, funzionari civili e militari dello stato, rappresentanti del sistema imprenditoriale e finanziario, e un "esercito" di mercenari, figli della cultura del sicariato. 

Il governo honduregno ha consegnato, illegalmente, la concessione del Rio Gualcarque alla società Desarrollos Energéticos S. A. di CV (DESA), per la costruzione della diga idroelettrica Agua Zarca.  Da quel momento è partita una serie di proteste da parte delle comunità del paese caraibico. Tra i principali investitori dell'impresa DESA figurano la compagnia PEMSA (Potencia y Energía de Mesoamérica S.A.), di proprietà di David Castillo, uno degli imputati nella causa, e Inversores Las Jacarandas della famiglia Atala Zablah, uno dei gruppi più ricchi dell'Honduras. 

Questo crimine non è un fatto isolato, e neanche un delitto passionale come in un primo momento si cercò di insinuare per deviare le indagini, tra altre manovre con gli stessi fini. Questo crimine si colloca all’interno di una logica di disgregazione sociale e culturale, alla quale i paesi latinoamericani sono sottoposti in modo coordinato. L' Honduras è da anni una delle regioni che registra il maggior numero di fatti di violenza dovuti alla forte presenza di bande e di organizzazioni criminali. Queste ‘maras’ (bande criminali associate) sono i figli orfani delle invasioni degli USA, e dell’attuazione di una cultura della violenza sin dalla metà del secolo scorso. 

Nel rapporto “Represa de Violencia: El plan que asesinó a Berta Cáceres”, redatto dal Gruppo Consulente Internazionale di Persone Esperte (GAIPE), nel  novembre del 2017, si legge: "Il rapporto del GAIPE permette di evidenziare le diverse strategie intraprese dai soci, dal personale direttivo, manageriale ed operativo della società Desarrollos Energéticos, Sociedad Anónima (DESA); di funzionari pubblici e della sicurezza privata al servizio di DESA; di funzionari pubblici e di apparati di sicurezza dello Stato per violare il diritto ad una consultazione, previa, libera e informata, del popolo indigeno lenca. La strategia aveva lo scopo di controllare, neutralizzare, ed eliminare qualunque opposizione. Tali azioni includevano: la strumentalizzazione delle comunità per generare una spaccatura del tessuto sociale; campagne diffamatorie, infiltrazione, monitoraggio, minacce, sicariato e sabotaggio delle apparecchiature per le comunicazioni del COPINH; cooptazione di operatori della giustizia e delle forze di sicurezza; e rafforzamento di strutture parallele alle forze di sicurezza dello Stato”.

Bisogna ricordare che, nel 2011, il COPINH aveva raggiunto un accordo con l’allora presidente dell'Honduras, Porfirio Lobo Soso, che si era impegnato a non autorizzare la costruzione di dighe di sbarramento nelle comunità Lencas senza previe libere consultazioni, e una corretta informazione, che non sono mai state realizzate. Nel 2010, il congresso della Repubblica ha approvato la concessione del Rio Gualcarque a favore dell'impresa DESA per la realizzazione del progetto idroelettrico Agua Zarca, malgrado, nel 1995, il governo honduregno avesse aderito all'accordo 169 dell'OIT, che stabilisce la necessità di una consultazione con i popoli interessati. 

Nel rapporto si legge anche: "Il livello di influenza politica fece sì che nelle aree interessate dalla costruzione del progetto Agua Zarca si stabilissero unità della Polizia Preventiva e del Battaglione Nº 10 degli Ingegneri de Siguatepeque, nel Villaggio El Barreal e, successivamente, a San Ramón, a spese dell'impresa e con l'approvazione del Governo. In questo ambito, le forze di sicurezza dello Stato sono state utilizzate per proteggere le installazioni della diga in costruzione e i macchinari, venendo meno al dovere di protezione della popolazione e dei diritti umani fondamentali, come l'integrità e la vita delle persone. La scelta di difendere gli interessi dell'impresa a danno dei diritti delle persone fece sì che durante una protesta del COPINH, il 15 giugno 2013, un soldato del Battaglione No. 10 degli Ingegneri uccise il leader Tomás García,  rimasero feriti Allan García e Desiderio Méndez. La difesa penale del soldato è stata pagata dell'impresa." 

Gli autori del crimine
Per l’omicidio di Berta Cáceres e il tentato omicidio di Gustavo Castro Soto sono stati processati: il Tenente Segundo [R] Roberto David Castillo Mejía, accusato di essere il mandante. Ha ricoperto incarichi nell'intelligence militare prima di passare nel settore privato. Addestrato a West Point, l'accademia militare nordamericana. È stato Presidente del Consiglio di Amministrazione e legale rappresentante di DESA. Nel 2007, ha partecipato alla privatizzazione dell'Impresa Nazionale di Energia Elettrica dell'Honduras (ENEE), l’ultima impresa di energia ad essere privatizzata in America Centrale. Era una delle tre persone della commissione di ENEE che stava negoziando i contratti con la Odebrecht, società costruttrice brasiliana oggetto di scandali di corruzione in vari paesi. Il suo caso è ancora sotto processo.   

Diversa sorte è toccata ad altri membri di questa banda criminale ritenuti colpevoli delle imputazioni a loro carico. Essi sono: il Tenente [R] Douglas Geovanny Bustillo, capo della sicurezza di DESA che nel periodo 2003-2005, è stato capo della sicurezza del Presidente del Congresso, in seguito è stato nominato Tenente del Quinto Battaglione, al servizio di Castello Mejía, era l'anello di congiunzione tra le Forze di Sicurezza dello Stato e le milizie private al servizio del capitale. Fu lui a pianificare e monitorare, in tempo reale, l'operazione che si concluse con l'assassinio di Berta Cáceres e il ferimento di Gustavo Castro Soto; il Maggiore Mariano Díaz Chávez, capo dell’Intelligence del Primo Battaglione e anche istruttore della polizia militare. Chávez è imputato di sequestro, traffico di stupefacenti e riciclaggio di denaro dal 2003. Nel 2007 è stato coinvolto in un traffico di armi di origine statunitense che arrivavano in mano del Cartello dei Zetas in Messico. Partecipò insieme a Bustillo alla logistica e all'identificazione dei sicari che realizzarono l'attentato contro gli attivisti; Sergio Ramón Rodríguez Orellana, ingegnere che lavorava come Direttore dell'area sociale, ambientale e delle comunicazioni di DESA, autore per la Banca Interamericana di Sviluppo e la Banca Mondiale di valutazioni di impatto sociale e ambientale. Incaricato di coordinare le attività di discredito e di persecuzione, attraverso l'apparato legale, contro gli oppositori del progetto Agua Zarca.  Monitorava inoltre, attraverso una rete di informatori le attività di Caceres e di altri referenti del COPINH; Henrry Javier Hernández, recluta del 15º Battaglione, sotto il Comando del Maggiore Mariano Díaz, dopo essersi congedato dalle forze armate, si occupò nel settore della sicurezza in imprese private come Dinant (Corporazione di olio di palma), e Wal-Mart. Fu la persona incaricata di identificare la casa e scegliere i killer che si sarebbero introdotti nell’abitazione quella sera. È stato lui a sparare al messicano Gustavo Castro.

Edilson Atilio Duarte Meza, Elvin Heriberto Rápalo Orellana e Óscar Aroldo Torres Velázquez sono stati accusati di essere dei sicari che hanno partecipto all'attacco. 

Un'altra eccezione è quella di Emerson Duarte Meza, gemello di Edilson: è stato accusato dopo che l'arma utilizzata per l'attentato è stata trovata a casa, ma non sono state trovate prove della sua partecipazione, e quindi è stato assolto per mancanza di prove.

Queste persone lavoravano in modo coordinato, sotto la regia di un apparato corporativo criminale, utilizzando e disponendo delle risorse dello Stato, così come dei funzionari delle forze di sicurezza, che lavoravano agli ordini dei privati. 

"Per lo sviluppo della strategia diffamatoria, DESA istituì e finanziò una squadra di esperti e di consulenti, pagando anche dei giornalisti per diffondere  disinformazione e occultare procedure arbitrarie contro il COPINH e Berta Isabel Cáceres Flores”.

Le pressioni e le minacce contro i rappresentanti del COPINH erano noti da anni, già dal 29 giugno 2009, la Commissione Interamericana per i Diritti umani (CIDH), ha presentato delle misure cautelari affinché lo Stato dell'Honduras adottasse "le misure necessarie per proteggere la vita e l'integrità personale" di Berta Cáceres. 

"Le comunicazioni effettuate tra le persone coinvolte sono cospicue e permettono di stabilire che l’attentato del 2 marzo 2016, che costò la vita a Berta Isabel Cáceres Flores, e il ferimento di Gustavo Castro Soto è stato eseguito non solo su incarico di alti dirigenti della DESA, ma anche con informazioni confidenziali fornite da impiegati dell'impresa, informazioni determinanti per l’esecuzione del piano di morte”. 

Sistema finanziario immorale
"DESA ha ricevuto finanziamenti da banche internazionali per lo sviluppo, la costruzione, l'installazione e la messa in funzione di Agua Zarca. Nel 2012, la Banca Centroamericana per l'Integrazione Economica, BCIE, ha approvato un prestito diretto cofinanziato per un valore di 24.400.000.00 dollari USA a favore di ‘Desarrollos Energéticos’ S. A. di C.V (DESA). Il 27 febbraio 2014, la Banca olandese per lo sviluppo (FMO), ha approvato un credito per il progetto Agua Zarca per 15.000.000.00 dollari USA, che è stato prorogato fino al 10 marzo 2015; e, Finnfund ha accettato di partecipare come prestatore B." 

Come potrebbero agire queste bande criminali senza finanziamenti adeguati? Chi deve assumersi le responsabilità imprenditoriali per i crimini contro i diritti umani e l'ecosistema? 

"La preoccupazione per il livello di violenza, la mancanza di consultazione preventiva e altri aspetti del progetto sono stati comunicati al pubblico e direttamente alle banche internazionali che hanno appoggiato il progetto tramite lettere, denunce e rapporti". 

"Con queste comunicazioni hanno messo in guardia dagli attacchi degli oppositori del progetto Agua Zarca ed espresso il timore di fronte all'aumento di atti di "violenza nella regione”, soprattutto con l’intenzione di "criminalizzarci, minacciandoci continuamente di sgombero e violenza, inventando false accuse contro i nostri compagni e i leader Lencas, reprimendoci con la violenza, fino ad arrivare all’atto estremo di omicidio”. 

"La leva finanziaria di Agua Zarca da parte del sistema finanziario internazionale, nonostante le circostanze anteriormente indicate, costituisce una negligenza deliberata. Avendo conoscenza effettiva dell'esecuzione di atti da parte di DESA, accusata di responsabilità in attacchi contro i diritti umani, a causa degli interventi dei suoi agenti, il sistema finanziario internazionale ha preferito guardare da un’altra parte e mantenere il finanziamento e la gestione di chi pianifica tali azioni criminali.

I crimini contro i diritti umani in Honduras sono migliaia. Il compito di renderlo visibile a livello globale, anche se fosse solo uno di essi, apre le possibilità di spezzare il cerchio di omertà del potere, di approfondire la logica di una mente criminale che ha un progetto, una preparazione e un'esecuzione premeditata. La vita dei nostri fiumi, la vita dei nostri giovani, la memoria dei nostri antenati è nelle nostre mani.

"Svegliati Umanità, non c'è più tempo", Berta Cáceres.

Foto di Copertina: www.diariolatribuna.com

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